C’è chi dirà che sono i soliti Pinguini da regular season, chi invece crede sia l’anno della rinascita, in ogni caso nella Metropolitan Division c’è una squadra esplosa a novembre e le altre restano a guardare.

I Pinguini indemoniati

Un novembre spettacolare per Crosby e compagni, si parte dall’8 a 3 con cui devastano i Devils sino al 6 a 1 contro i Sabres di pochi giorni fa, dove il capitano, tanto per cambiare, mette a referto 5 assist. Nel mentre di questa striscia vincente spunta il 3 a 0 contro i campioni dei Kings con Chris Kunitz sugli allori con 2 gol e 1 assist, vittoria poi ancora contro i Sabres per 5 a 0, ebbene 0 gol subiti ed in porta sappiamo tutti chi c’è, ma non sveliamo ancora niente.

Il colpo d’occhio nelle statistiche è dato dalla differenza reti, secondo miglior attacco con 55 reti, 3 in meno di Tampa, ma udite udite, solo 27 gol subiti per un + 28 ed in porta….sappiamo tutti chi c’è.

L’incubo di Columbus

Dalle stelle alle stalle, l’incubo di Columbus pare non aver fine, nelle ultime 10 gare arriva una sola vittoria con 8 sconfitte nei tempi regolamentari, sconfitte di larghe proporzioni con Kings e Senators entrambe per 5 a 2, 4-1 contro Toronto e beffa atroce contro Carolina per 4 a 2 nella prima sfida tra derelitte della Metropolitan, sconfitta replicata pochi giorni dopo ai supplementari davanti a 11.540 spettatori che di certo meritano uno spettacolo più decente in Nhl, sia su sponda Blue Jackets che su quella degli Hurricanes.

La Grande Mela sbucciata

Sia Rangers che Islanders rallentano la marcia verso le prime posizioni, con i primi che perdono  capitan McDonagh per almeno un mese e subiscono troppi gol per essere paragonati alla squadra vicecampione dello scorso anno.

Da notare in questo inizio mese la battaglia contro i Red Wings decisa al supplementare da Brassard dopo un tira e molla delle due storiche franchigie con la gara terminata 4-3.

Nash continua a segnare con regolarità, già a quota 11 gol su 14 partite, al pari di Corey Perry che ha giocato una gara in meno.

Sulla sponda Islanders dopo un inizio campionato con 4 vittorie di fila ecco arrivare un filotto di sconfitte che rallentano la rincorsa al primo posto, distante, nonostante tutto, solo 3 punti.

Nelle ultime dieci gare senza mezze misure ci sono 5 vittorie e 5 sconfitte, con l’incubo del portiere da schierare in cerca dei minor danni possibili, con Halak e Johnson che hanno subito già 42 reti in 14 partite, pareggiando i 42 gol fatti, marchio di fabbrica del trio Tavares, Okposo, Nelson.

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I baffi di Ovie (WSH)

Il letargo dei soci di Ovechkin

Spendere senza senso ed essere al punto di partenza dello scorso anno, i Capitals sono al quarto posto della division senza il salto di qualità che Barry Trotz si aspettava guidando la banda di Ovechkin con un cammino altalenante e nevrotico come nel passato, passando da sconfitte contro Vancouver, Tampa, Arizona (nonostante Ovechkin a quota 4 punti contro i Coyotes), Calgary, per espugnare poi lo United Center contro i Blackhawks grazie a Burakovsky, Johansson e Ward in un secondo periodo letteralmente dominato.

Varie ed eventuali

Tralasciando il momentaccio di Carolina che va a braccetto con Columbus verso le ferie anticipate, restano nella Metropolitan i Flyers terzi dietro Penguins e Islanders e i New Jersey Devils  appena dietro i Capitals.

I Flyers sono in ripresa con 3 vittorie consecutive, di cui 7 nelle ultime 10 partite che hanno rialzato una franchigia destinata al baratro, protagonista di questo periodo Jakub Voracek, 22 punti in 14 partite che in coppia con Giroux combinano 30 assist in 2.

Edmonton, Florida e Colorado le tre vittime del Wachovia Center, con il primo derby stagionale contro i Penguins già in cassaforte con un 5 a 3 in casa degli “adorati” cuginetti.

Di tutt’altra pasta i Devils che devono perdere 8 a 3 contro Pittsburgh prima del risveglio che comporta due vittorie successive con Jets e Blue Jackets prima della doppia sconfitta con 1 rete di scarto contro i Blues e la successiva gara persa contro Detroit per 4 a 2.

Resta il buio oltre la siepe, o direttamente una gabbia di hockey da espugnare.

Il personaggio

Quando accade qualcosa di incredibile val la pena farlo notare, correva l’anno 2003 e il draft, esclusa la posizione 1, aveva regalato alla Nhl i talenti dei vari Eric Staal, Nathan Horton, Thomas Vanek, Milan Michalek, Ryan Suter fino ad arrivare a Dustin Brown, Zach Parise, Ryan Getzlaf, Ryan Kesler, Mike Richards ed esclusi dal primo giro anche gente come Bergeron, Weber, Pavelski e Halak, grandi nomi, ma tutti dietro “quella” prima scelta.

L’insolito capofila è un portiere, come successo tre anni prima a Rick DiPietro (e le maledizioni dei tifosi somigliano), ha la faccia poco sveglia e gioca in una squadra in crisi profonda, nonostante la presenza di “Miracle ManMario Lemieux.

Avete già capito chi è ma ancora non lo nomino.

Ebbene, l’esordio in chi lascia un segno nel suo sport è spesso unico, si gioca contro i Kings, tempo 38 secondi e il primo tiro è anche il primo gol subito. Alla faccia della prima scelta.

Cosi, come da copione da film, dopo un esordio da incubo esiste anche una prova da leone, quel portiere nella sua prima partita subisce 48 tiri, regalando in tutto 46 parate incluso un penalty shot, nessuno in quel momento sa se è un miracolo o una meteora, fatto sta che Pittsburgh perde 3 a 0 ma è talmente tanto basso l’umore del periodo che quel giocatore è nominato come prima star della partita.

Dal nulla, o da tifosi fin li depressi, si alza il coro di 16.986 persone che lo invocano:

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Marc Andre Fleury (PIT)

Fleury! Fleury! Fleury!

A sentirli oggi ci sarebbe anche la lacrimuccia pensando che dopo 11 anni quel personaggio, Marc Andre Fleury, in una settimana si regala il prolungamento per 4 anni del suo contratto, di fatto diventando a vita un pinguino.

Questa notizia di per sé a molti può sembrare un dramma, da quel 10 ottobre 1003 i Penguins hanno attraversato la fine dell’era Lemieux e l’inizio della nuova generazione di giovani fenomeni, passando per esempio dal 71 di Konstantin Koltsov a quello di Evgeni Malkin e cosi via.

Il 29 invece è sempre li, si regala 540 partite con i Penguins, 1 Stanley Cup, 1 oro Olimpico e 295 vittorie e segna l’annuncio della sua vita nei giorni in cui per 36 volte chiude la porta ai Kings campioni in carica, blocca 18 tiri dei Sabres, compie 34 parate con i Jets e concede 1 solo gol ancora a Buffalo con 20 parate, nessuno gli deve assolutamente ricordare che esistono i playoff dove recentemente ha lasciato grandi ricordi agli avversari dei Penguins.

Non c’è ne voglia Crosby, ma sapere che a Pittsburgh ci saranno altri 4 anni di Fleury vale un capodanno, o una sbornia dopo capodanno.

 

7 thoughts on “Il fattore Penguins domina la Metropolitan

  1. Hahahaha!!!
    Troppo bello vedere quest’articolo su Fleury!
    In effetti è un predestinato, prima scelta come Lemieux, canadese come Lemieux,
    Penguins a vita come Lemieux, e soprattutto goal al primo tiro in porta! Come Lemieux! XD (l’assurdo è che non so se è più difficile segnare al primo tiro, o farsi trafiggere..)
    Detto questo.. ehhh.. non è che i Penguins abbiano mai brillato per il portiere, rispetto al fortissimo attacco di Crosby e Malkin, ma anche dell’era Lemieux/Francis e Jagr/Nedved/Straka. Però Fleury merita un articolo a parte… ^^

    • Dimenticavo che poi Lemieux nel suo primo goal aveva rubato il disco ad un certo Ray Bourque…

    • diciamo che Barrasso ai tempi delle Stanley Cup poteva anche dormire tanto con Lemieux & Jagr si partiva sempre con qualche gol di vantaggio. Fleury è un capitolo a parte per il ruolo di portiere che decide il letargo nei playoff, ma…non succede…ma se succede prometto articolo di scuse, lodi, sua foto nel profilo di facebook e poi gli consegno tutto di persona :)
      comunque grazie Maurizio!!!

      • Eh.. immagino! Anche se dai, in gara 7 contro Detroit fu fenomenale per la vittoria della Stanley cup (e fortunato anche per la traversa salvarisultato a 2 minuti dal termine..). Quella sua parata all’ultimo secondo.. è cmq storica!
        Poi su tanti match di postseason.. tra Boston Philadelphia e NY.. meglio lasciar stare.
        Grazie a te dei sempre ottimi report!!

  2. ma nei PO della scorsa stagione è andato già meglio,non siamo certo usciti per colpa sua…

    • giustissimo Samuele, spesso il portiere è il primo colpevole di una sconfitta ma se poi uno va a vedere il rendimento di Crosby e Malkin nei playoff post 2009 si mette a piangere

      • Ciao Francesco, vedo che concordiamo, a me Fleury piace anche se non lo ritengo intoccabile, in estate avrei osato e proposto un mega scambio Fleury-Crosby con Quick-Richards,di seguito le stats che confermano ed avvalorano la tua tesi…

        FLEURY:
        play-off 2007-2008 %,gaa.933 1.97

        play-off 2008-2009. 908 2.61

        play-off 2013-2014. 915 2.40

        negli ultimi play-offs ha avuto statistiche migliori che nell’anno della Stanley Cup vinta

        CROSBY:

        play-off 2007-2008 : p,g,a,p,+/- 20 6 21 27 7

        play-off 2008-2009 24 15 16 31 9

        play-off 2013-2014 13 1 8 9 -4

        MALKIN:

        play-off 2007-2008 20 10 12 22 3

        play-off 2008-2009 24 14 22 36 3

        play-off 2013-2014 13 6 8 14 6

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