NBA Lockout: nuova ripresa delle trattative
Lockout NBA: i buoni, i brutti e i cattivi…
NBA Lockout: The Blame Game
Lockout e trattative: ecco cosa sta succedendo
NBA – Fallite le trattative, Stern cancella le prime 2 settimane di partite
Nulla di fatto neanche nell’incontro in extremis fra le parti per scongiurare la cancellazione dei primi 15 giorni di campionato: al termine del meeting David Stern ha fatto sapere che, nonostante le numerose concessioni degli owner, le parti rimangono distantissime e dunque è inevitabile ormai la cancellazione delle prime partite.
Non avremo sicuramente quindi una stagione da 82 partite; ma in considerazione della radicalizzazione dello scontro, con i top player nba impegnati a fare lobbying presso i propri colleghi per non scendere sotto la fatidica soglia del 53% dei ricavi, il rischio è di perdere l’intera stagione.
Max Giordan
segue l’NBA dal 1989, naviga in Internet dal 1996.
Play.it USA nasce dalla voglia di unire le 2 passioni e riunire in un’unico luogo “virtuale” i tanti appassionati di Sport Americani in Italia.
Email: giordan@playitusa.com
NBA Lockout – Niente di fatto, lunedì le prime gare cancellate
Nella giornata che doveva essere decisiva per il lockout NBA, le trattative si sono concluse con un niente di fatto e le parti ancora molto lontane: i giocatori accetterebbero di scendere al 53% dei guadagni, la stessa percentuale che invece i proprietari vorrebbero tenere per sè.
Fra i giocatori presenti durante le trattative, i più attivi sono stati Kobe Bryant, Kevin Garnett e Paul Pierce: il “Bigliettone” in particolare è apparso grintoso come al solito in un meeting per soli giocatori prima delle trattative, incitando i colleghi a resistere e a non scendere sotto il 53%.
David Stern ha fatto sapere che se entro lunedì non si troverà un accordo, dovrà cancellare le prime 2 settimane di regular season, ma al momento non è neanche ancora stata fissata la data per un nuovo incontro.
Insomma, come previsto, si mette molto male per i tifosi NBA di tutto il mondo, e ancor peggio per i tanti lavoratori dell’indotto NBA che rischiano di perdere il posto: il tutto, sostanzialmente, per una disputa fra milionari.
Max Giordan
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NBA Lockout: trattative in alto mare, domani si riprende
7 ore di incontro comprensive della pausa pranzo… e non sono riusciti a trattare quella che da sempre è la questione principale, ovvero la spartizione del BRI. I giocatori sono fermi alla richiesta del 53%, i proprietari non vogliono saperne di concedere loro più del 46%, le distanze sono attualmente incolmabili.
Per evitare di arrivare ad uno scontro sull’aspetto economico, che sarebbe equivalso al blocco delle trattative, hanno semplicemente e per l’ennesima volta deciso di girarci intorno, parlando di tutto il resto.
Quindi sistema salariale, eccezioni, modifiche al concetto di Bird Rights, durata dei contratti, amnistie, etc., ovvero quelli che loro chiamano “concetti” e “questioni si sistema”, sui quali si è tutti maggiormente disposti a trattare e che quindi permettono un dialogo civile.
Però siamo sempre lì, lo si dice dal giorno zero, Il Problema è la spartizione del BRI… e non è stato minimamente risolto.
Oggi si riposano, altro meeting lunedì.
Intanto pressochè ufficiale la cancellazione delle due restanti settimane di preseason, dovesse (come succederà) andar male anche lunedì si inizia a toccare la regular season, una settimana per volta.
Previsioni? I proprietari non cederanno neanche mezzo punto percentuale fino a metà novembre, quando la maggior parte dei giocatori inizierà a non percepire alcun tipo di stipendio e presumibilmente (dal loro punto di vista) sarà disponibile a ulteriori concessioni.
[NDR: il fatto che a quest’ultima sessione di negoziati si siano aggiunti Wade, James e Anthony non pare stia portando grossi benefici alla trattativa. In quanto titolari dei contratti più ricchi mai firmati in NBA, non hanno nessun interesse a trattare ed hanno irrigidito l’associazione giocatori a quota 53%, quota che se mantenuta ancora a lungo porterà alla cancellazione della stagione.]
Redattore e (tra molte virgolette) speaker radiofonico per playitusa.com e radio.playitusa.com
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