Appassionato di basket americano e di calcio, soprattutto quello inglese da qualche tempo, è laureato triennale in Scienze Politiche presso la LUISS di Roma e studia Marketing presso lo stesso ateneo. Gioca agonisticamente a basket. Conta diverse collaborazioni sul web come redattore sportivo, specializzato in basket NBA. E' regolarmente iscritto all'ODG del Lazio come pubblicista.
Sweep doveva essere e sweep è stato. I Miami Heat, con la vittoria per 109-98 in Gara4 della scorsa notte, hanno spazzato via i Bobcats di Michael Jordan con un netto 4-0, utile per avere quasi una settimana di riposo in vista del secondo turno di Playoffs. Che li vedrà affrontare una tra Raptors (record
30 punti, 10 rimbalzi, 6 assist e un’inchiodata al ferro fissando negli occhi nientepopodimeno che Michael Jordan, proprietario dei Bobcats seduto a pochi seggiolini di distanza dalla panchina dei suoi ragazzi. Se dovessimo riassumere il pazzo sabato sera di Lebron James, questi sarebbero i momenti salienti di una notte che lo ha visto protagonista
Era di scena all’American Airlines Arena di Miami il secondo atto della serie tra Heat e Bobcats, dopo che in Gara 1 Dwyane Wade e compagni avevano avuto la meglio sugli avversari. Si arrivava a Gara2 con i padroni di casa consapevoli di doversi obbligatoriamente portare avanti 2-0 nella serie, per evitare di prolungare le
“Dynasty or Done?” Così titolava il Miami Herald alla vigilia della prima gara di Playoffs dei campioni in carica degli Heat. Seppur apparisse decisamente esagerato definire “done”, finita, una squadra che ha disputato tre finali nelle ultime tre stagioni, portandosi a casa due Larry O’Brien e chiudendo l’ultima regular season con 54 vittorie all’attivo (secondo
Come molti appassionati di basket collegiale (e non) sapranno, da qualche giorno ha preso il via il torneo NCAA, la cosiddetta March Madness, uno degli eventi più seguiti e accattivanti dell’intero panorama sportivo americano. 64 atenei, centinaia e centinaia di giocatori, hanno già iniziato a darsi battaglia per il titolo di “regina delle università”; chi verrà incoronata,
Potremmo come sempre soffermarci a parlare delle solite superstar che dominano la NBA, da Lebron James a Kevin Durant, da Kobe Bryant a Chris Paul, passando per Carmelo Anthony e concludere con Dwyane Wade. Potremmo stare ore a raccontarvi di quanto sia stato forte l’impatto del barbuto col 13 a Houston, così come di quanta
La NBA non conosce sosta, soprattutto in concomitanza di festività importanti come il Natale, nelle quali vengono storicamente offerti a tutti gli appassionati gli scontri e le sfide più appetibili e avvincenti dell’intera stagione professionistica. Nemmeno il tempo di digerire il cenone della Vigilia, tra un panettone che va giù e una riunione di famiglia,
Per i San Antonio Spurs, il tempo sembra non trascorrere mai. Parlare di dinastia appare ormai riduttivo. Ciò che Gregg Popovich ha messo su in questi 16 anni di Texas è qualcosa di decisamente superiore. Una macchina perfetta in grado di dominare i parquet di tutta America nell’ultima decade e mezzo: 4 volte campioni NBA
Chiamatela rivoluzione, chiamatelo “anno zero”, dategli il nome che volete… Siamo ad una svolta nella storia della franchigia Il cambio di location, dal New Jersey al ritorno nella Grande Mela, in quel di Brooklyn, è solo l’inizio di una rifondazione pressochè totale della squadra che una volta fu di Julius Erving, Jason Kidd e Vince Carter
Come riportato da Marc J. Spears tramite il social network Twitter, i San Antonio Spurs avrebbero offerto un workout a Josh Howard, il quale sarebbe atteso in Texas nelle prossime 24 ore; l’ex Mavericks ha disputato l’ultima stagione con la maglia degli Utah Jazz ed è ancora alla ricerca di una squadra.
In un’intervista rilasciata oggi, Tony Allen ha dichiarato di sentirsi pronto a scendere in campo dopo l’operazione al ginocchio in artroscopia; “Sto decisamente migliorando, ma non voglio affrettare i tempi. Garantisco che sarò in campo il 31 di Ottobre a Los Angeles contro i Clippers”. Buone notizie quindi in casa Memphis Grizzlies.
Anche Mike Miller, guardia/ala dei campioni in carica di Miami, ha ammesso di sentirsi molto meglio in vista della stagione che sta per avere inizio; con ogni probabilità sarà presente il 29 settembre quando si aprirà il sipario sul training camp degli Heat.
Appassionato di basket americano e di calcio, soprattutto quello inglese da qualche tempo, è laureato triennale in Scienze Politiche presso la LUISS di Roma e studia Marketing presso lo stesso ateneo. Gioca agonisticamente a basket. Conta diverse collaborazioni sul web come redattore sportivo, specializzato in basket NBA. E’ regolarmente iscritto all’ODG del Lazio come pubblicista.
Sono veri e propri colpi di fine estate quelli messi a segno da Clippers e Nets.
L.A. firma al minimo salariale Matt Barnes, ex gialloviola che andrà a completare l’affollatissimo reparto di “ala piccola” dei velieri in co-abitazione con Grant Hill e Caron Butler.
Brooklyn invece, dopo la comunicazone ufficiale di due giorni fa relativamente all’acquisto di Andray Blatche (contratto annuale non garantito al minimo salariale per un veterano), rende nota anche la firma da parte di Josh Childress, ventinovenne in cerca di riscatto dopo l’ultima deludente stagione a Phoenix; non resi noti i dettagli dell’accordo, ma si parla di un contratto annuale al minimo salariale.
Intanto i Toronto Raptors comunicano l’ingaggio di Dominic McGuire, ex Golden State Warriors.
Appassionato di basket americano e di calcio, soprattutto quello inglese da qualche tempo, è laureato triennale in Scienze Politiche presso la LUISS di Roma e studia Marketing presso lo stesso ateneo. Gioca agonisticamente a basket. Conta diverse collaborazioni sul web come redattore sportivo, specializzato in basket NBA. E’ regolarmente iscritto all’ODG del Lazio come pubblicista.