Dopo il fotogramma di Tony Parker in Gara 1 c'è "The Block", LeBron James non perdona la presunzione di Splitter

Dopo il fotogramma di Tony Parker in Gara 1 c’è “The Block”, LeBron James non perdona la presunzione di Splitter

Miami accelera nella seconda parte del terzo periodo e con un parziale di 33-5 manda un messaggio molto chiaro a San Antonio.

Questa serie sarà lunga, per adesso è sull’1-1 prima delle tre gare consecutive da giocare in Texas. Gara 2 è un film molto diverso dalla partita inaugurale.

Nella vittoria iniziale San Antonio ha giocato bene,“ok” per dirla alla Ginobili e ha vinto nonostante percentuali al tiro non esaltanti, complice una difesa di Miami poco aggressiva.

Nella notte invece gli Spurs somigliano di più al sistema perfetto che tutti noi conosciamo (e che qualcuno odia), giocando un basket pulito, sfruttando ad esempio con continuità il pick and roll alto con Parker in palleggio.

Danny Greer dagli scarichi non sbaglia mai, Leonard allunga le sue lunghissime braccia su LeBron, poi nel terzo periodo, quando ormai tutti ci aspettiamo il secondo finale punto a punto di seguito ecco che Miami inizia a correre e diventa più aggressiva in difesa.

La chiave è sempre e solo LeBron, un uomo solo al comando “with a little help from my friends”. Segna 11 punti, fa contenti tutti gli altri. Bosh e Wade sono in panchina, il parziale è servito con uno small ball con l’MVP e tanti tiratori pericolosi, Miller e Allen su tutti.

E’ la scomoda verità di Spoesltra. Wade e Bosh fanno fatica, se è possibile è meglio tenerli fuori. E’ possibile ?

Ieri lo è stato e la vittoria è stata costruita senza quei due terzi dei Big Three. LeBron è passato dal “Magic Johnson mode” in gara 1 (tripla doppia con 18 rimbalzi) al “Cleveland mode” soft, quello “faccio tutto io ma la gara si vince se i compagni segnano sugli scarichi”.

Gara 2 è storicamente la partita degli immediati aggiustamenti. Gli Heat vanno in “switch” sui pick and roll, LeBron dall’altra parte fa il bloccante e dal pitturato scarica per le triple in “wing position” e dall’angolo.

Segna ancora sotto i 20 punti, 17, ma la vince in tante altre maniere. E paradossalmente gli Spurs si squagliano proprio quando stavano giocando il loro miglior basket.

Se però Miami corre ed è aggressiva in difesa fa sentire uno squilibrio in termini di atletismo enorme, che è il motivo per cui se questa serie va per le lunghe (probabilissima almeno a gara 6) i campioni sono favoriti.

Di più, le eventuali gare 6 e 7 si giocheranno in South Florida. Difficile pensare a degli Heat poco motivati a dei closing game casalinghi, come anche ad uno sweep di 3 vinte in casa per gli Spurs. Fate voi i conti.

Gara 2 è stata una partita anche strana, inaspettatamente finita con ampio garbage time. Mi duole il cuore vedere Tracy McGrady giocare 8 minuti per evitare il trilione (paura scampata con 2 rimbalzi, 2 assist e una stoppata).

Ce ne sarebbe da parlarne per ore, mi limito a dire che vedere questo immenso talento ora goffo e ingrassato, tornato clamorosamente dal ritiro per cercare di vincere quell’anello che è sempre mancato nei suoi anni d’oro mi fa male.

Ma la dignità dov’è ? Sei Tmac porca miseria, uno dei più grandi giocatori della tua generazione, ammettiamo anche che San Antonio vinca, ok ? Ma è può esserti d’onore vincere un titolo facendo il clown nel garbage time (se va bene) ?

No, certo che no, e posso seriamente prendere in considerazione l’ipotesi di preferire il secondo anello di LeBron per non assistere all’imbarazzo di una cerimonia di premiazione che è solo un’offesa a chi lo ha amato vederlo bellissimo e incontenibile, al gioco e in fondo, per quello che più conta, a sé stesso.

 

Bosh e Wade tramano alla sue spalle, LeBron sfugge alle leve di Leonard grazie a Chalmers e ai compagni più umili e pronti

Bosh e Wade tramano alla sue spalle, LeBron sfugge alle leve di Leonard grazie a Chalmers e ai compagni più umili e pronti

MIAMI HEAT 

Mario Chalmers : miglior scorer della gara, 19 punti con 2 triple. Decisivo già prima del parziale mortifero, è uno di quelli che sembra beneficiare di un quintetto LeBron più vero supporting cast, senza le ambizioni da Big Three dei dannosi Wade e Bosh. 8

Dwyane Wade : non voglio essere cinico e spietato, ancora, ma senza di lui e senza Bosh gli Heat hanno giocato benissimo. 10 pts, 2 reb, 6 ast, chiaramente su un ginocchio solo ma non è questo il problema. Sembra che si sia coalizzato con Bosh per ufficializzare un fastidio nei confronti del Re. Vincere ha avuto una piccola controindicazione per lui, diventare cioè d’un tratto paggetto di lusso, ora non ci sta più a voler recitare questo ruolo e dal suo volto trapela tanto o forse niente. 5

LeBron James : fino al famoso parziale sembrava la partita peggiore della sua vita, gli Spurs giocavano come da manuale e la partita si avviava ad un altro showdown finale. Poi d’un tratto non sbaglia più anche layup facilissimi e si riscatta da un avvio lentissimo. Gara 2 dal doppio volto come la critica che lo recensisce. C’è chi lo esalta perchè “facilita” i compagni, c’è chi ancora lo aspetta al big game offensivo. E’ ignorante però chi afferma che segnando 17 punti ha fallito, non guardando gli 8 rimbalzi, i 7 assist, i 3 recuperi e le 3 stoppate. Una copertina per ogni gara. Il fotogramma di Tony Parker per gara 1, la stoppata su Tiago Splitter ieri. Pulita, stupenda, un gioiello di rara bellezza. 7,5

Hudonis Haslem : 5 punti e 2 rimbalzi in 16 minuti, c’è uno dei suoi piazzati prima di patire lo small ball con Birdman. 5

Chris Bosh : 10 rimbalzi in 31 minuti, 10 punti e finalmente nessuna tripla tentata. Piccolo segno che il ragazzo ha capito, forse, come dovrebbe giocare. Guarda in panchina l’allungo decisivo, la realtà è che lui e Wade sembrano ormai più Cassio e Bruto che aspettano Cesare e non Marco Licinio Crasso e Pompeo Magno nel Triunvirato delle prime due Finals. 5

Ray Allen : 3-5 da tre per 13 punti, Ginobili continua a non seguirlo sui blocchi, funziona con LeBron da assist man. 7

Mike Miller : 3-3 da dietro l’arco, un altro beneficiato del quintetto che più è piaciuto a Spoelstra. 7

Chris Andersen : semplicemente fondamentale, soprattutto nella prima parte di gara, 3-3 dal campo per 9 punti, 4 rimbalzi in soli 14 minuti. 7,5

 

Tim Duncan cerca di non vanificare lo sforzo di Bob McAdoo in uno dei suoi rari momenti in cui alza lo sguardo dal suo taccuino

Haslem in difesa su Duncan cerca di non vanificare lo sforzo di Bob McAdoo in uno dei rari momenti in cui alza lo sguardo dal suo taccuino

SAN ANTONIO SPURS 

Tony Parker : lo stesso di gara 1 senza l’eroismo finale, costante e aggressivo, anche se finisce con 5-14 dal campo e 5 perse (0 in gara 1). Ci sono 13 punti e 5 rimbalzi, dirige il solito (in positivo) teatrino Spurs prima della sfuriata che spazza via tutti. 6,5

Danny Green : MVP della gara prima che LeBron indirizzi il Fato altrove. 17 punti che sono il testamento di un sistema offensivo che premia il tiro da fuori al termine di una motion offense orchestrata a tavolino, 5-5 da tre per una serata che sembrava avere i prodromi del 2-0. 8

Kawhi Leonard : quando lui e il sopracitato Green girano significano che il sistema funziona e difatti, come detto, San Antonio sembrava destinata alla vittoria. Qui su il 5-5 da tre, per Kawhi 14 rimbalzi, di cui 8 offensivi, un’altra statistica paurosa ma che ha il sapore del rimorso. 8

Tim Duncan : 9 punti e 11 rimbalzi, 3-13 dal campo, c’è tutto il Duncan che intinge d’olio i meccanismi degli Spurs ma non emerge mai, prima di scomparire con tutti i compagni. 5

Tiago Splitter : Popovich preferisce il set con due lunghi, lui lo ripaga con buoni movimenti ma soli 4 punti e un misero rimbalzo. L’uomo che sognava il poster su “The King” ed è stato punito per oltraggio. Una presunzione che sconterà fino alla vecchiaia, “The Block” come il fotogramma di Parker sono già instant classic. 5

Manu Ginobili : “He’s awful”, parola di Stephen A. Smith per ESPN. Non si può dissentire, 5 punti con 2-6 in 18 minuti, anche lui come Wade soffre di una condizione non ottimale e anche lui come il paggetto ribelle non scusabile per prestazioni così, anche difensive, a livello di Finals. 4,5

 

Ci si sposta in Texas per 3 gare consecutive. Piccola nota a margine. Per il Televideo RAI “LeBron non va”, a me sinceramente molto di meno che la realtà sia fatta oggetto di scherno.

Non si devono segnare per forza 40 punti per incidere su una gara, capisco che al Televideo non scrivano dei Premi Nobel ma dire che “nonostante una prestazione opaca di LeBron James gli Heat portano la serie in parità” è un offesa a chi è stato centrale per ogni possesso dell’allungo decisivo.

Purtroppo siamo abituati troppo bene, noi appassionati di basket abbiamo i migliori cantori d’ogni sport d’ogni epoca. Sapete a chi mi riferisco, ogni altro aggettivo sarebbe superfluo per il solo tentativo di descrivere la loro grandezza.

 

5 thoughts on “NBA Finals Gara 2, LeBron stoppa Splitter e le pretese degli Spurs

  1. piuttosto d’accordo ma mi faccia capire: lebron la vince e non prende il voto più alto? (anzi, leonard e green prendono mezzo punto in più, senza ovviamente far vincere la loro squadra)
    io penso che se un giocatore “decida” la partita, dovrebbe avere il voto più alto degli altri, o quantomeno non essere “superato” dagli altri. mah

  2. Scusami ma ho diversi appunti da farti:
    1-“Nella notte invece gli Spurs somigliano di più al sistema perfetto che tutti noi conosciamo (e che qualcuno odia), giocando un basket pulito, sfruttando ad esempio con continuità il pick and roll alto con Parker in palleggio.”
    Scusa ma che partita hai visto?
    Duncan (9 punti con 3/13) e Parker (13 con 5/14 e 5 perse) e` il sistema perfetto?…Mah
    Popovich: “Percentuali orribili”
    2- Wade e Bosh dannosi? Ok non stanno giocando al massimo, ma soprattutto Wade secondo me e` indispensabile, anche su un ginocchio solo. Mi spiego meglio, Wade anche se con un ginocchio che funziona una partita si e una no (e qui ci sarebbe da capire cosa veramente ha alle ginocchia e cosa gli danno per stare meglio ma e` un mistero che conoscono solo a Miami) dicevo anche cosi` “gode” di una certa reputazione ancora e SAS e` costretta a `rispettarlo`. Questo per dire che se anche non ha fatto 20 punti ha avuto un ‘attitudine’ positiva attaccando e costringendo SAS a spendere cmq un occhio e un uomo per lui. Questo e` importante per Miami.
    Per ultimo se posso permettermi io fossi in te cercherei di cercare di restare un po` piu` imparziale. Nel senso che e` legittimo che tifi per una squadra (MIami e LBJ) ma non lasciare che questo tifo offuschi il tuo metro di giudizio. Altrimenti ad alcuni potresti risultare fastidioso.

  3. 1) duncan poco incisivo, parker ai suoi livelli o poco meno ma come ho detto nell’articolo (per questo trovo inutile rispondere perchè già ho scritto ciò che pensavo) le grandi prove di green e leonard significa sistema che funziona

    2) che wade possa fare di più lo dicono anche i bambini, poi non tifo miami, altrochè, non ho mai tifato heat e mai lo farò, non capisco perchè mi rinfacci di imparzialità

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