Quante volte abbiamo sentito parlare di passaggi obbligati nella costruzione di una squadra da titolo? Quante di percorso a tappe ben definite e soprattutto graduali verso il successo? Quasi sempre. Quasi sempre si è detto che per arrivare alla gloria bisognasse affrontare cocenti delusioni step by step, come dicono loro, salendo un gradino alla volta.
Video flash-back: la finale del Dream Team Originale
Per capire come mai il Dream Team delle Olimpiadi del 1992 sia una venerabile pietra di paragone per tutte le nazionali statunitensi successive, dando per assodato che non è certo per motivi di mero primato cronologico, possono bastare due numeri, in grado di sintetizzare la differenza fra quel Dream Team e il resto del mondo
We are still Dreaming…
Prima istantanea: Monaco, 1972. Le Olimpiadi segnate in maniera indelebile dall’attentato agli atleti israeliani da parte dell’organizzazione “Settembre nero”. Nel suo piccolo, la storia della pallacanestro viene segnata dalla prima sconfitta in una manifestazione olimpica della squadra statunitense. I collegiali americani vengono scippati della medaglia d’oro nella finale contro gli avversari (non solo su un
Earvin Magic Johnson, 20 anni dopo
Inizia tutto così, con un test di routine per l’assicurazione medica, prassi assolutamente normale per uno sportivo professionista che si appresta a giocare la sua dodicesima stagione da professionista. Inizia così nell’autunno del 1991 la seconda vita di Earvin Magic Johnson. Il 7 novembre 1991 Magic indice una conferenza stampa in cui comunica al mondo
Flashback: Mark Jackson Top 15 (video)
Non ha vinto anelli come Magic Johnson, non è stata l’inossidabile guida di un’unica squadra come John Stockton, non ha collezionato triple doppie come Oscar Robertson né elevato il gioco ad un nuovo livello come Bob Cousy. Eppure, assieme a questi eletti dell’Hall of fame, Mark “Action” Jackson è uno dei migliori passatori di sempre.
Michael Jordan story: ‘Il 5° e 6° titolo, il finale di carriera nei Wizards”
La stagione 1996-97 è ancora da record: i Bulls ottengono un rapporto vittorie-sconfitte di 69-13. Guidati dal trio Jordan-Pippen-Rodman, Chicago arrivò facilmente alle Finals (furono eliminate in ordine Washington, Charlotte e Miami), dove si scontrò con i Jazz guidati dal duo Stockton-Malone. M.J. (29.6 punti – nuovamente miglior marcatore – 5.9 rimbalzi, 4.3 assists) in
Michael Jordan story: ‘Il ritorno e il quarto titolo’
“Voglio dimostrare di poter primeggiare anche in un’altra disciplina”. Con queste parole, e sempre per la devozione verso il defunto padre, Jordan tenta la carriera nel baseball professionistico, sognata fin da ragazzo. L’amore del padre appena scomparso per questo sport fu probabilmente la motivazione più forte che spinse Jordan a ritirarsi dalla pallacanestro per dedicarsi
Michael Jordan story: ‘Il terzo titolo e il primo ritiro’
Il campionato 1992-1993 presenta per il secondo anno di fila i Bulls che superano quota 50 vittorie (57-25), ma soprattutto continuano la striscia aperta durante il 1991-92, ovvero non persero due partite consecutivamente per tutta la stagione 92-93. MJ (che scrisse 64 punti contro i giovani Magic), vinse per il settimo anno la classifica marcatori
Michael Jordan story: ‘Il secondo titolo e il Dream Team’
Nella stagione 1991-1992, dopo la vittoria del primo titolo NBA la fama di MJ si trasformò in “Mito” e divenne uno dei giocatori piu’ amati della NBA. Tuttavia, molti erano gli scettici riguardo ad una riconferma dei Bulls come squadra al vertice, ritenendo il successo dell’anno prima come il massimo sforzo fatto dal grande campione
Michael Jordan story: ‘Phil Jackson e il primo titolo’
Al di là degli scetticismi dell’epoca, e nonostante non fosse ancora riuscito ad arrivare nemmeno ad una finale assoluta NBA, alcuni già considerano Jordan il più forte cestista di tutti i tempi: difatti, il suo gioco, elettrizzante da un punto di vista spettacolare, rasenta la perfezione anche su un piano tecnico, e in molti si
Michael Jordan story: ‘Arrivano Pippen e Grant’
La storia di Michael Jordan ebbe una svolta decisa grazie al Draft del 1987, dal quale Jerry Krause, la mente dei sei titoli di Chicago, scelse due giocatori che sarebbero poi risultati fondamentali per i futuri successi. Stiamo ovviamente parlando della chiamata numero 10 e della numero 8: con la prima fu scelto Olden Polynice