Anibal Sanchez, vicinissimo al secondo no-hitter in carriera

A quindici giorni dal primo report stagionale le posizioni in classifica sono rimaste immutate, e a fine aprile la graduatoria si presenta spaccata in due: Philadelphia e Florida, divise da mezza partita, vantano già, infatti, cinque match di vantaggio sul resto del gruppo, guidato dai Washington Nationals.

Il team della Pennsylvania, miglior record di tutta la NL, vanta come prevedibile la miglior rotazione e, di conseguenza, la miglior difesa, con appena 3.3 runs di media concesse agli avversari: l’aver giocato 25 delle prime 27 sfide contro squadre con un record negativo ha sicuramente aiutato, ma finché l’attacco continuerà a dimostrarsi affidabile sarà difficile per chiunque scalzare i ragazzi di Charlie Manuel dal primo posto.

I Florida Marlins resistono al secondo posto in virtù soprattutto dell’eccellente record casalingo (10-5 al momento) che compensa ampiamente le quattro sconfitte, in cinque match, patite agli extra-innings: Anibal Sanchez, vicino al secondo no-hitter in carriera, si merita la copertina di questo articolo.

Sotto quota .500, e prima delle inseguitrici, troviamo i Nationals, che dovranno fare a meno, per le prossime settimane, causa infortunio, del loro giocatore simbolo, l’ottimo Ryan Zimmerman; il run differential mostra, per il momento, un saldo negativo e potrebbe dunque essere questione di giorni prima che la squadra scivoli al quarto posto in classifica.

A giovare della situazione dovrebbero essere gli Atlanta Braves, la squadra più “sfortunata” per chi crede alle classifiche basate sulle expected win-loss: saldo ampiamente positivo fra runs segnate e subite, difesa che si conferma la migliore della lega insieme con quella dei Phillies e un attacco che sta ritornando vicino alle medie della N.L. fanno presupporre ad un miglioramento per il team della Georgia.

Chiudono la fila, ancora una volta, i New York Mets questa volta, però, potendo vantare numeri decisamente meno negativi rispetto a due settimane fa; la difesa, pur rimanendo tra le peggiori della lega, sta mostrando qualche segnale di miglioramento e l’attacco rimane perfettamente in linea con le medie divisionali, pur se insufficiente a compensare le lacune del monte.

 

Philadelphia Phillies (18 W / 9 L)

La tendenza negativa dell’attacco, già segnalata due settimane fa, si è concretizzata in due shutout subiti negli ultimi quindici giorni e, più recentemente, fanno notizia le sole tre runs segnate in 23 innings contro i Mets.

Al piatto il migliore nell’ultimo periodo è, senza ombra di dubbio, il veterano Placido Polanco con una media battuta a quota .400 e undici runs segnate: ad impressionare maggiormente, però, sono le 6 BB ricevute a fronte di un solo K subito, che compensano ampiamente la poca potenza mostrata dall’ex-Tigers.

In termini di fuoricampo, a fare la voce grossa è, ovviamente, Ryan Howard grazie alle tre palline spedite oltre le recinzioni che si aggiungono ad altrettanti doppi; a fargli compagnia, a sorpresa, spunta Shane Victorino che condivide il numero di HR e la doppia cifra di eliminazioni al piatto.

Analogamente, è piuttosto facile individuare anche il peggiore del lineup di Philadelphia: 1 sola valida battuta negli ultimi 36 AB che si accompagna ai 13 K incassati fanno di Raul Ibanez l’ovvio candidato al poco ambito riconoscimento.

Continua, a gonfie vele, l’ottima stagione del parco lanciatori a disposizione di Manuel: ai soliti noti Halladay, Oswalt e Hamels si aggiungono il positivo Blanton e, soprattutto, l’interessante rookie Vance Worley che esordisce con sei shutout innings contro New York che nascondono le lievi difficoltà di Cliff Lee, toccato da 3 fuoricampo nelle ultime tre partenze stagionali.

Il bullpen perde per infortunio il closer Jose Contreras ma i risultati, per il momento, non sembrano risentirne: esclusi Mike Zagurski e David Herndon, infatti, tutto il reparto gira al massimo nonostante un migliorabile rapporto K/BB di 24/16.

Coming up: le due serie casalinghe contro Washington e Atlanta precedono otto sfide esterne contro Marlins, Braves e Cardinals.

 

Florida Marlins (17 W / 9 L)

La squadra della Florida chiude il mese iniziale della stagione saldamente al secondo posto a discapito di un Hanley Ramirez da 58 di OPS+ e di un lineup che vanta solamente due giocatori sopra quota .290 di media battuta.

Molto difficile individuare un singolo battitore che si sia contraddistinto particolarmente in queste ultime due settimane: Emilio Bonifacio vanta un’eccellente AVG di .341, mentre Gaby Sanchez è l’unico titolare con un saldo tra BB e K almeno in parità.

Numeri alla mano, non si può dimenticare l’apporto offensivo di Chris Coghlan, che guida il team in HR e RBI, e Mike Stanton, reduce dai primi tre fuoricampo della sua stagione ma ancora un po’ lontano dagli standard di potenza attesi dopo l’ottima impressione suscitata lo scorso anno.

Capitolo Ramirez: dopo un per i suoi standard, deludente 2010 anche la stagione in corso non è iniziata nella maniera sperata per il fenomenale SS ex-Red Sox che negli ultimi quindici giorni ha fatto registrare un pessimo 5/45 al piatto con 10 K ed appena 2 XBH.

Risultati interlocutori tra i partenti: Josh Johnson si conferma probabilmente il miglior pitcher dell’intera N.L. concedendo le briciole agli avversari (0.707 WHIP in stagione) ma raccoglie appena una vittoria nelle ultime tre partenze; va decisamente meglio al compagno Chris Volstad che vince entrambe le sue partenze nonostante un’ERA oltre quota 5.00.

Menzione obbligata per Anibal Sanchez, che manca il secondo no-hitter in carriera per una sola valida, e per il closer Leo Nunez, bravo a convertire le quattro occasioni di salvezza avute a disposizione. Sempre tra i rilievi, infine, da segnalare le tre BS di Ryan Webb.

Coming up: al termine delle quattro gare in Missuori contro St. Louis, ritorno in Florida per le serie contro Washington e Philadelphia.

 

Washington Nationals (13 W / 14 L)

Il record di squadra, come detto, è un po’ bugiardo considerando soprattutto i recenti problemi offensivi della squadra della capitale: le 3.8 runs di media collocano i Nationals al quart’ultimo posto nell’intera lega.

Il dato non sorprende, considerando che solamente Ramos, Werth e Zimmerman (limitato a soli otto match giocati) siano stati offensivamente sopra media in questo primo mese di R.S.; escludendo il giovane terza base, poi, è interessante notare come il solo C ex-Twins vanti un’OBP oltre quota .340.

A distinguersi in questo ultimo periodo c’è anche l’esterno Lyance Nix, sempre molto utile come pinch-hitter, che insieme al compagno Jayson Werth si divide il premio simbolico di miglior giocatore del team.

Tra gli altri, senza infamia e senza gloria, si distinguono Rick Ankiel e Adam LaRoche che comandano la classifica delle BB ricevute; è calato notevolmente, invece, il rendimento di Espinosa che si ferma ad appena un RBI negli ultimi 45 AB.

Ancora quindici giorni interlocutori tra i partenti che continuano a palesare l’assenza di un vero ace, almeno fino al ritorno di Stephen Strasburg; la copertina quindicinale è ad appannaggio di Jason Marquis in virtù del CG shutout contro San Francisco. Curioso notare, infine, come nessuno dei lanciatori raggiunga la doppia cifra in termini di SO ottenuti.

Decisamente migliore il quadro tra i rilievi, in cui spiccano le quattro salvezze di Drew Storen; a livello individuale da segnalare il momento-no di Sean Burnett e Colin Balester, mentre il resto del bullpen lancia complessivamente 22 innings con 16 K e solamente 2 ER.

Coming up: questa notte si conclude la serie casalinga contro San Francisco, preludio a nove trasferte consecutive, tutte contro rivali divisionali.

 

Atlanta Braves (14 W / 15 L)

Con appena 3 giocatori sopra quota 100 di OPS+ e nessuno oltre quota .300 di media battuta, è facile intuire dove inizino i problemi offensivi del team di Fredi Gonzalez: meno rilevante, ma comunque curioso, il dato delle stolen base, che mostra un eloquente rapporto SB/CS di 5/9.

Molto più incoraggiante la statistica che riguarda le BB, con 4 giocatori in doppia cifra e altrettanti con un’OBP di almeno .340; nonostante tutto la squadra fatica a segnare, anche se la tendenza mostrate nelle ultime settimane fa ben sperare i tifosi di Atlanta.

Sul piano individuale, il migliore negli ultimi quindici giorni è stato Nate McLouth che ha guidato la squadra in hits, double, runs e BB dimostrando che, probabilmente, la scorsa stagione è stato solamente un black-out temporaneo.

Decisamente negativo il contributo di tutto il reparto degli interni che, con l’esclusione di McCann, ha chiuso con una media battuta compresa tra il .196 di Freeman e il .220 di Dan Uggla con l’aggiunta di 6 HR, 23 BB e 29 SO.

Le note positive arrivano, come da tradizione, dai lanciatori: ottime, in particolare, le prove offerte da Hanson (2-0, 0.64 ERA), Jurrjens (1-0, 1.80 ERA) e Beachy (1-0, 1.89 ERA). Nel complesso, 82.2 IP con 27 ER, 3 HR, 19 BB e 75 K spiegano chiaramente la bontà del reparto, ai vertici di rendimento in tutta la N.L.

Qualche problema in più per i rilievi, tra cui si segnala l’esordio in MLB di Cory Gearrin al posto dell’infortunato Peter Moylan; Eric O’Flaherty e Jonny Venters rappresentano le due uniche note positive di un reparto che ha collezionato ben 6 blow saves negli ultimi 15 giorni.

Coming up: i quattro match casalinghi contro i Brewers fanno da antipasto alla serie esterna con Philadelphia prima del ritorno in Georgia per le tre sfide contro i Nationals.

 

New York Mets (12 W / 16 L)

Squadra in ripresa, reduce da sette vittorie nelle ultime dieci partite giocate ma nonostante tutto ancora nettamente all’ultimo posto divisionale; i problemi del team sono noti e vanno ricercati in un parco lanciatori povero di talento e profondità.

Non è un caso che durante la recente striscia di sei vittorie consecutive, nonostante le 39 runs segnate dall’attacco, il closer Francisco Rodriguez abbia dovuto convertire ben 4 salvezze, a conferma di una serie di gare sempre dal punteggio ravvicinato.

In attacco, a brillare in questo periodo è soprattutto il prima-base Ike Davis, leader di squadra in quasi tutte le statistiche offensive e, in particolare, per quanto riguarda gli HR, le runs e gli RBI; i 3 GIDP non rovinano minimamente il suo eccellente inizio di stagione.

Attorno a quota .300 di media battuta troviamo Jose Reyes, già in doppia cifra nelle basi rubate, Daniel Murphy, autore di due fuoricampo, e Carlos Beltran che, pur lontano dagli straordinari standard di qualche anno fa, sta disputando una più che discreta prima parte di stagione.

Nessuno dei sei partenti mandati sul monte in questi ultimi 15 giorni vanta un’ERA sopra 4.00: il dato più preoccupante è rappresentato dal basso numero di SO messi a segno, 44 in oltre 75 IP, che lascia decisamente poco margine di errore alla difesa.

Il parco rilievi si conferma di buon livello, con i vari Buchholz, Byrdak e Isringhausen che stanno disputando un’eccellente stagione in appoggio al sempre positivo K-Rod; Pedro Beato, si conferma dopo la menzione nello scorso report, aggiungendo altri 8 shutout innings,

Coming up: le sei sfide interne contro Giants e Dodgers precedono un mini-tour ad ovest che toccherà Denver e Houston.

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