Sono state spese molte parole negli anni sull’evento calcistico più importante, parlando di Stati Uniti, durante la offeseason, vale a dire il Superdraft, evento spettacolarizzato dalle televisioni nazionali sulla falsariga dei draft delle più famose ed affermate leghe pro sport americane e che affonda le radici nel draft dell’antesignana NASL (nulla a che vedere con l’omonima lega attuale) avvenuto per la prima volta nel 1972.

I detrattori di questa pratica dicono che il superdraft è superfluo perché il soccer, come viene chiamato il calcio negli Usa, non è uno sport americano pertanto non può essere strutturato ed incanalato in procedure e consuetudini tipiche degli altri sport più tradizionalmente americani, aggiungendo che oramai la formazione dei settori giovanili ed il ritorno del campionato riserve della MLS rendono inutile e superfluo nonché dannoso il draft, specie per i ragazzi dei college che vengono selezionati dalle varie squadre senza avere la preparazione tecnica necessaria per potercela fare in un campionato professionista di prima divisione ogni anno in crescita, almeno così dicono i detrattori, i quali persistono a dare degli incapaci agli allenatori di college americani ed al sistema sportivo universitario reo di non formare atleti in grado di competere ai massimi livelli come invece accade nel football e nel basket, citando i due sport americani più seguiti dagli sportivi a stelle e strisce.

Sicuramente il soccer anche sul fronte universitario ha delle lacune da colmare rispetto agli altri sport professionisti, e questo e dovuto a molti fattori, alcuni dei quali affondano le proprie radici nella notte dei tempi, in primis la netta prevalenza di calciatori stranieri in là con gli anni o giocatori inglesi di seconda e terza divisione all’interno del parco giocatori della NASL, con il tetto minimo di due giocatori americani, contenente però anche a canadesi e naturalizzati non eleggibili per la nazionale,  salito a tre negli ultimi terribili e tormentati anni della lega e che comunque da tetto minimo era divenuto il limite massimo, e con il fallimento della NASL si sono poi dovuti aspettare ben dodici anni prima che una lega pro soccer nazionale degna di tale nome vedesse la luce.

Questo ha fatto si che nel soccer NCAA non venissero devolute risorse in direzione di un maggiore sviluppo tecnico ed il bisogno della nascita di una scuola allenatori degna di tale nome sul modello della scuola italiana di Coverciano o delle sue sorelle europee e sudamericane.

Coloro i quali tuonano contro il Superdraft dimenticano però di come i college siano stati la fucina della “golden generation” e di come anche attualmente molti giocatori militanti in MLS si sono fatti le ossa proprio nei college americani e di come alcuni di loro siano titolari nelle proprie squadre o che comunque riescono a giocare più o meno con frequenza, e dimenticano anche di come in Europa difficilmente un ragazzo proveniente dai settori giovanili o dalle squadre B o C del proprio club difficilmente riesce ad essere titolare nei primi anni da professionista o a giocare con frequenza e che spesso viene prestato  ad una squadra satellite per formarsi quando addirittura viene proprio venduto.

Il sistema dei college fornisce pertanto un’ottima finestra per chi vuole intraprendere la carriera di calciatore professionista, e il fatto che un ragazzo proveniente dal sistema NCAA (così viene chiamata la federazione che raggruppa tutte le associazioni sportive universitarie) possa giocare nella prima squadra di un club MLS da ulteriore visibilità al soccer vista la popolarità dello sport universitario negli Usa se si pensa che alcune squadre di college in ambito di football americano, basket, ma anche negli altri pro sport più tradizionalmente yankees hanno seguiti che farebbero invidia ad una società calcistica europea di prima divisione, basti pensare alla finale del college basket che si tiene da anni al Madison Square Garden di New York.

Non bisogna poi dimenticare che sebbene il soccer sia uno sport globale, per poter crescere e poter entrare nelle case dell’americano medio, deve comunque adattarsi alla realtà locale, senza per questo ovviamente doversi snaturare, per cui ben vengano le cheerleaders, la lega pro soccer divisa in conference, questo anche per la conformazione geografica degli Usa, cosa della chi vorrebbe un campionato a “single table”, cioè a girone unico, dovrebbe tenere conto, i play-off, l’assenza di promozioni e retrocessioni, cosa completamente assente nella mentalità sportiva Usa, e last but not least i draft universitari.

Un’altra reale lacuna del college soccer è il numero di partite giocate nel corso di un anno, con una regular season di appena venti, pochi in effetti per chi deve fare esperienza, ma da qualche anno sono nate alcune partnership tra i college e i club della lega semipro PDL, la quarta serie americana, facendo così in modo che questi calciatori di belle speranze possano mettere assieme a quella ventina di partite universitarie altrettanti match in un campionato calcistico competitivo al quale fanno aggiunte le eliminatorie per accedere alla fase finale della Lamar Hunt Us Open Cup, e da quando queste collaborazioni tra università e sodalizi PDL (grazie anche alla loro politica di privilegiare gli Under 23) sono all’ordine del giorno, il livello dei calciatori universitari si è notevolmente alzato con il consequenziale aumento di possibilità per chi viene selezionato durante la spettacolare ed emozionante cerimonia del Superdraft (che avrà luogo per l’edizione 2011 in quel di Baltimora) di riuscire ad ottenere un contratto dalle squadre MLS e di poter giocare con frequenza senza rischio di essere poi tagliato a fine stagione collezionando tante presenze quante le dita di una mano – magari sommate a quelle di Us Open Cup – o senza aver giocato una singola partita di campionato.

Analizzando con dati alla mano quattro anni di Superdraft possiamo notare un aumento in percentuale di chi tra i selezionati ha ottenuto un contratto da professionista e che comunque almeno i due terzi di chi presenzia al draft riesce comunque ad incominciare una carriera da calciatore.

Partendo dal draft 2007, oltre ad accorgerci della presenza di alcuni nomi oramai divenuti famosi o comunque noti per gli appassionati del soccer Usa che proprio grazie alle selezioni universitarie hanno mosso i primi passi nel mondo del pro soccer, possiamo analizzare che dei 52 atleti selezionati ben 33 sono tutt’ora sotto contratto con squadre professioniste, venti nella MLS, uno nella NASL, sei nella neonata USL Pro ed altrettanti di loro militano in campionati esteri, dalle modeste leghe irlandesi e canadesi o le divisioni minori tedesche fino ad arrivare a quelle blasonate come la Ligue 1 francese o la SPL.

Il draft dell’anno seguente, tenutosi nel Maryland, registra un lieve aumento dei giocatori da selezionare di quattro unità, e le percentuali di universitari selezionati non si discostano di molto, ad oggi dei 37 fortunati selezionati nel 2008 in quel di Baltimora ventidue hanno disputato la stagione 2010 nelle fila della MLS, sei nella USL, cinque nella NASL e tre di loro militano in leghe estere in Irlanda, Svezia e Scozia.

Il 2009, l’anno in cui il draft viene trasmesso da St Louis, registra un lieve ulteriore aumento delle scelte selezionabili che passano così da 56 a 60 e di quei baldi giovani provenienti dai college di tutta l’America ad oggi 47 sono calciatori professionisti, con un notevole aumento di percentuale rispetto al biennio passato, dei quali ventitre nella massima serie americana, sette hanno prestato i loro servigi in squadre Nasl ed altrettanti in club appartenenti alla lega USL e ben nove all’estero sparsi tra Danimarca, Svezia, Bosnia-Erzegovina, Azerbaigian, Canada, Islanda, Messico, divisioni minori inglesi e Norvegia, segno tangibile che oramai i college americani riescono, forse grazie anche agli accordi di collaborazione con le cosiddette squadre vivaio, giocatori di qualità che vengono selezionati anche fuori dai confini Usa.

Nella scorsa stagione il Superdraft si è tenuto a Philadelphia, sicuramente per onorare la nascita degli Union che hanno così riportato dopo trent’anni il soccer in Pennsylvania ed ancora una volta si registra un aumento delle scelte selezionabili che passano così da 60 a 64 dei quali 49 sono diventati professionisti registrando però la defezione per via di una malformazione cardiaca del giovane Zachary Herold, ventiquattresima scelta selezionata da Toronto che ha purtroppo dovuto abbandonare i suoi sogni di gloria ed ai quali vanno i migliori auguri per potersi rifare una vita.

A parte questo caso sfortunato quasi l’80% di chi fu convocato quella magica notte del Missouri ha potuto coronare il suo sogno o perlomeno fare del proprio sport una fonte di reddito, dei quali 36 sono sotto contratto con la MLS, due hanno trovato fortuna in nord Europa, rispettivamente in Svezia e Danimarca, mentre i restanti dieci hanno disputato il campionato U.S.S.F. D2, cinque in club che fanno capo alla Nasl e cinque in franchigie USL.

Un’ultima nota sugli allenatori dei college, spezzando una lancia a loro favore. Bob Gansler, c.t. della nazionale Usa riuscito a portare gli Stati Uniti ad una fase finale di una Coppa del Mondo e vincitore di un titolo con gli allora Kansas City Wizard nel 2000 prima di allenare la nazionale Usa era stato coach della squadra dell’università di Milwakee, Steve Sampson, che sebbene non abbia ottenuto grandi risultati ha comunque portato la nazionale Usa ad un insperato quarto posto in Copa America nel 1995 si era formato come assistant coach del Foothill Community College ed UCLA, e prima di essere nominato vice di Milutinovic allenava nella Santa Clara University, il suo successore Bruce Arena, mietitore di trofei nazionali ed internazionali coi DC United e che quest’anno ha vinto coi Los Angeles Galaxy il Supporters’ Shield era stato allenatore in seconda nella Cornell University, allenando poi il college di Puget Sound e successivamente nella University of Virginia dal 1978 al 1996 ed è tutt’ora l’allenatore che ha portato la nazionale al piazzamento più alto nel dopoguerra.

Il suo successore Bob Bradley, allenatore del “double” a Chicago nel 1998 e vincitore con gli Usa della Gold Cup 2006 aveva cominciato ad allenare nella Ohio University, facendo poi il secondo nella University of Virginia sedendosi poi sulla panchina della University of Pricenton dal 1984 al 1995, e vale la pena di citare l’attuale allenatore dei Seattle Sounders Sigi Schmid, bicampione Us Open Cup nella Emerald City nelle edizioni 2009 e 2010 e che molti ricordano a Los Angeles sponda Galaxy per aver vinto una Concacaf Champions’ Cup nel 2000, una US Open Cup l’anno seguente ed il Supporters’ Shield assieme alla MLS Cup nel 2002, e che nel 2008 ha fatto la stessa cosa sulla panchina dei Columbus Crew portato per la prima volta in titolo in Ohio è stato i panchina con gli UCLA Bruins, squadra del popolare college californiano dal 1979 al 1999,  e l’onore delle armi spetta anche allo sfortunato ma certo non incapace Schellas Hyndiman che pur senza esperienza a livello di pro soccer ha portato i suoi FC Dallas alla finale di MLS Cup persa in modo rocambolesco contro i Colorado Rapids, e che prima di prendere in mano le sorti degli Hoops nel 2008, invero senza grandi risultati nel primo biennio ma di certo non per colpa sua, aveva allenato esclusivamente squadre universitarie dal 1974 al 2008 dividendosi tra Murray State University, Eastern Illinois University ed il popolare college texano Southern Methodist University.

Superdraft M.L.S. 2007

1)       Maurice Edu    (Rangers, Scozia)

2)       Bakary Soumaré (Us Boulogne, Francia)

3)       Michael Harrington (Sporting Kansas City)

4)       Chris Seitz (Philadelphia Union)

5)       Wells Thompson (Colorado Rapids)

6)       Nico Colaluca (New England Revolution)

Anthony Wallace (Colorado Rapids, scelta # 9)

Andrew  Boyens  (New York Red Bulls, scelta # 10)

Amaechi Igwe (FC Ingolstadt, Germania, scelta # 12)

Fuad Ibrahim (Toronto FC, scelta # 14)

Brad Evans (Seattle Sounders, scelta # 15)

Robert Findley (Real Salt Lake, scelta # 16)

Greg Dalby (Charlotte Eagles, USL, scelta # 17)

Dane Richards (New York Red Bulls, scelta # 19)

Josh Tudela (Los Angeles Blues, USL, scelta # 20)

Ryan Guy (St Patrick, Irlanda, scelta # 22)

Ty Harden (Toronto FC, scelta # 23)

Corey Ashe (Houston Dynamo scelta # 26)

Richard  Asante (Portugal FC, Canada, scelta # 27)

Scott Jones (Puerto Rico Islanders, Nasl, scelta # 28)

Edson Elcock (Richmond Kickers, USL, scelta # 29)

Omar Cummings (Colorado Rapids, scelta # 31)

Jay Needham (Orlando City Soccer club, ex Austin Aztecs, USL, scelta # 32)

Siniša Ubiparipović (New York Red Bulls, scelta # 33)

Mike Banner (Chicago Fire, scelta # 34)

Nick La Brocca (Toronto FC, scelta # 35)

Kurt Morsink (DC United, scelta # 42)

Tally Hall (Houston Dynamo, scelta # 44)

Bobby Burling (San Jose Earthquakes, scelta # 45)

Adam Cristman (DC United, scelta # 48)

Ben Hunter (Real Maryland Monarchs, USL, scelta # 49)

Luis Robles (FC Karlsruher, Germania, scelta # 50)

Kyle Helton (Orlando City Soccer Club, ex Austin Aztecs, USL, scelta # 51)

Superdraft M.L.S. 2008

Chance Myers (Sporting K. C., # 1)

Break Shea (FC Dallas, # 2)

Tony Beltran (Real Salt Lake, # 3)

Sean Franklin (Los Angeles Galaxy, # 4)

Ciaran O’Brien (Sporting Fingal, Irlanda, # 5)

Andy Iro (Columbus Crew, # 6)

Patrick Nyarko (Chicago Fire, # 7)

Josh Lambo (Tampa Bay Rowdies, Nasl, # 8)

Julius James (DC United, # 9)

Patrick Phelan (NE Revolution, # 10)

Roger Espinoza (Sporting K. C., # 11)

Dominic Cervi (Dundee, Scozia, # 12)

Rob Valentino (Tampa Bay Rowdies, # 13)

David Horst (Puerto Rico Islanders, Nasl, # 14, acquistato dai Portland Timbers per la stagione MLS 2011)

Shea Salinas (Philadelphia Union, # 15, acquistato dai Vancouver Whitecaps per la stagione MLS 2011)

Eric Brunner (Columbus Crew, # 16, acquistato dai Portland Timbers per la stagione MLS 2011)

Alex Nimo (Portland Timbers, USL, # 17)

Michael Videira (AC St Louis, Nasl, # 18)

Eric Avila (FC Dallas, # 19)

George Josten  (Portland Timbers, USL, # 20)

Ely Allen (NSC Minnesota Stars, Nasl, # 21)

Yomby William (Richmond Kickers, USL, # 23)

Andrew Jacobson (Philadelphia Union, # 24)

Jonathan Leathers (Sporting K. C., # 25, acquistato dai Vancouver Whitecaps per la stagione  MLS 2011)

Peter Lowry (Chicago Fire, # 26, acquistato dai Portland Timbers per la stagione MLS 2011)

Brian Edwards (San Jose Earthquakes, # 28)

Julian Valentin (Tampa Bay Rowdies, Nasl,  # 29)

Mike Zaher (Charleston Battery, USL, # 30)

Ryan Miller(Halmstads BK, Svezia, # 31)

Luke Sassano (New York Red Bulls, # 32)

Stephen King (DC United, # 40)

Geoff Cameron (Houston Dynamo, # 42)

Keith Savage (Portland Timbers, USL, # 43)

Brandon McDonald (San Jose Earthquakes, # 46)

Steven Lenhart (Columbus Crew, # 48)

Rauwshan  McKenzie (Real Salt Lake, # 53)

Jeremy Barlow (Richmond Kickers, USL, # 56)

Superdraft M.L.S. 2009

Steve Zakuani (Seattle Sounders, # 1)

Sam Cronin (San Jose Earthquakes, # 2)

Omar Gonzales (Los Angeles Galaxy, # 3)

O’Brian White (Toronto FC, acquistato dai Seattle Sounders per la stagione MLS 2011, # 4)

Peri Marosevic (Austin Aztecs, USL, # 5)

Rodney Wallace (DC United, acquistato dai Portland Timbers per la stagione MLS 2011, # 6)

Chris Pontius (DC United, # 7)

Matt Besler (Sporting K.C., # 8)

Michael Lahoud (Chivas Usa, # 9)

Kevin Alston (NE Revolution, # 10)

Jeremy Hall (New York Red Bulls, acquistato dai Portland Timbers per la stagione MLS 2011, # 11)

Jean Alexandre (Real Salt Lake, # 12)

Stefan Frei (Toronto FC, # 13)

George John (FC Dallas, # 14)

Brad Ring (San Jose Earthquakes, # 17)

Babajide Ogunbiyi (Viborg FF, Danimarca, # 18)

AJ De La Garza (Los Angeles Galaxy, # 19)

Baggio Husidic (Chicago Fire, # 20)

Miloš Kočić (Toronto FC, dato in prestito al club canadese Serbian White Eagles militante in CSL, # 21)

Doug De Martin (Portland Timbers, USL, # 22)

Graham Zusi (Sporting K.C., # 23)

Andrei Gotsmanov (NSC Minnesota Stars, Nasl, # 24)

Denaldin Hamzagić (FK Sarajevo, Bosnia, # 25)

Lyle Adams (DC United, # 26)

Brian Shriver (Miami FC, Nasl, # 27)

Kwame Adjeman-Pamboe (Tampa Bay Rowdies, Nasl, # 28)

John Traynor (AC St Louis, Nasl, # 29)

Quincy Amarikwa (Colorado Rapids, # 32)

Joshua Boateng (Leones Negros, Messico, # 33)

Mike Grella (Carlisle United, Inghilterra, # 34)

Brandon Barklage (DC United, # 36)

Steward Ceus (Charlotte Eagles, USL, # 37)

Chris Salvaggione (AC St Louis, Nasl, # 38)

Darrius Barnes (NE Revolution, # 40)

Danny Cruz (Houston Dynamo, # 41)

Neal Kitson (Rochester Rhinos, USL, # 42)

Nick Zimmermann (Philadelphia Union, dato in prestito agli Harriburg City Islanders, USL, # 44)

Michael Fucito (Seattle Sounders, # 46)

Kyle Patterson (Hednesford Town, Inghilterra, # 48)

Jamie Franks (Rochester Rhinos, USL, # 49)

Akeem Priestly (FK Mughan, Azerbaijan, # 50)

Jordan  Seabrook (CP Baltimore, Nasl, # 51)

Jökull Elísabetarson (Breiðablik UBK, Islanda, # 52)

Henry Kalungi (Richmond Kickers, USL, # 53)

Tyrel Lacey (Lyn FK, Norvegia, # 55)

Marcus Tracy (Aalborg, Danimarca, # 56)

Christopher Clements (NSC Minnesota Stars, Nasl, # 60)

Superdraft M.L.S. 2010

Daniel Mwanga  (Philadelphia Union, # 1)

Tony Tchani (New York Red Bulls, # 2)

Ike Opara (San Jose Earthquakes, # 3)

Teal Bunbury (Sporting K.C.,  # 4)

Zach Loyd (FC Dallas, # 5)

Amobi Okugo (Philadelphia Union, # 6)

John McInerney (Philadelphia Union, dato in prestito agli Harrisburg City Islanders, USL, # 7)

Dilly Duka (Columbus Crew, # 8)

Zack Schilawski (NE Revolution, # 9)

Blair Gavin (Chivas Usa, # 10)

David Estrada (Seattle Sounders, # 11)

Bright Dike (Portland Timbers, USL, # 12)

Corben Bone (Chicago Fire, # 13)

Austin da Luz (New York Red Bulls, # 14)

Collen Warner (Real Salt Lake, dato in prestito all’ AC St Louis, Nasl,  # 15)

Michael Stephens (Los Angeles Galaxy, # 16)

Toni Ståhl (Philadelphia Union, dato in prestito agli Harrisburg City Islanders, USL, # 17)

Tim Ream (New York Red Bulls, # 18)

Michael Thomas (Ljungskile SK, Svezia, # 19)

Olukorede Aiyegbusi (Sporting K.C., # 20)

Andrew Wiedeman (FC Dallas, # 21)

Andre Akpan (Colorado Rapids, dato in prestito a Real Maryland Monarchs, USL/ Tampa Bay Rowdies, Nasl, # 22)

Ross LaBaeux (Colorado Rapids, # 23)

Zachary Herold (Toronto FC, costretto al ritiro per malformazione cardiaca,  # 24)

Seth Sinovic (NE Revolution, # 25)

Kwame Watson-Siriboe (Chicago Fire, # 26)

Mike Seamon (Seattle Sounders, # 27)

Justin Morrow (San Jose Earthquakes, dato in prestito ai Tampa Bay Rowdies, Nasl, # 28)

Drew Yates (Tampa Bay Rowdies, Nasl, # 29)

Steven Beitashour (San Jose Earthquakes, # 30)

Zak Boggs (NE Revolution, # 31)

Kyle Nakazawa (Philadelphia Union, # 33)

Conor Chinn (New York Red Bulls, # 34)

Andrew Hoxie (Rochester Rhinos, USL, dato in prestito agli Harrisburg City Islander, USL, # 37)

Jason Yeisley (FC Dallas, # 38)

Chris Schuler (Real Salt Lake, dato in prestito all’ AC St Louis, Nasl, # 39)

Isaac Kissi (Rochester Rhinos, USL, # 42)

Eric Alexander (FC Dallas, # 44)

Steven Kinney (Chicago Fire, # 45)

Samuel Appiah (Houston Dynamo, # 46)

Ben Zemanski (Chivas Usa, # 47)

Jason Griffiths (NE Revolution, # 48)

Brian Perk (Los Angeles Galaxy, # 49)

Irving Garcia (New York Red Bulls, # 50)

Sean Johnson (Chicago Fire, # 51)

Joseph Nane (Toronto FC, # 53)

Jordan  Graye (DC United, # 55)

Euan Holden (Vejle BK, Danimarca, # 62)

Shaun Francis (Columbus Crew, # 64)

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