Blake Griffin, il futuro dei Velieri

Riparte una nuova stagione a Los Angeles sponda Clippers, un’altra stagione ricca d’aspettative che i tifosi della franchigia meno vincente della città sperano siano mantenute.

L’obbiettivo sono i  Play-off e il talento non manca ma coach Del Negro è chiamato a dare un’identità ad un gruppo che negli anni si è affidato solo alle individualità e non ha ottenuto i risultati sperati.

Conference: Western Conference
Division: Pacific

Arrivi: Randy Foye (FA da WAS), Brian Cook (FA da HOU), Ryan Gomes (FA da POR), Jarron Collins (FA da POR) Willie Warren (rookie mai scelto al Draft), Marqus Blakely ( rookie mai scelto al Draft).
Partenze: Steve Blake (FA  LAK), Drew Gooden (FA BUK), Travis Outlaw (FA NJN). Bobby Brown (FA), Steve Novak (FA DAL), Mardy Collins (FA), Brian Skinner (FA)
Scelte al Draft: Al-Farouq Aminu, Eric Bledsoe.

Probabile quintetto:
PG: Baron Davis
SG: Eric Gordon
SF: Ryan Gomes
PF: Blake Griffin
C: Chris Kaman

ROSTER
Guardie: Baron Davis, Eric Bledsoe,  Randy Foye, Eric Gordon, Willie Warren
Ali: Rasual Butler, Al-Farouq Aminu, Brian Cook, Ryan Gomez, Blake Griffin, Craig Smith
Centri: Chris Kaman, DeAndre Jordan,

HEAD COACH: Vinny Del Negro

Di certezze in casa Clippers ce ne sono poche ma le possibilità di fare bene non mancano come le novità. Una  su tutte l’esordio tra i Pro di Blake Griffin, prima scelta assoluta del Draft 2009 spettatore per l’intera  stagione scorsa causa problemi fisici.  I punti fermi restano Baron Davis e Chris Kaman, Eric Gordon dovrebbe partire come SG titolare con Ryan Gomes sa SF, idea confermata dale prime uscite stagionali.

In estate la dirigenza non ha chiuso trattative che potessero stravolgere il roster anche se i cambiamenti non sono stati pochi. Tutti i giocatori arrivati prima della chisura del mercato di febbraio erano in scadenza e non sono stati rifirmati. Gooden ha preferito i Bucks, Outlaw i Nets e Blake è rimasto a Los Angeles ma vestirà il giallo-viola Lakers.

Poche le novità in entrata dal mercato dei free-agent ma comunque si tratta di giocatori giovani e di buon talento. Cook dai Rockets, Ryan Gomes liberato da Portland e Randy Foye hanno scelto i Clippers quest’estate. Al Draft sono stati selezionati due ottimi prospetti come Aminu e Bledsoe e sono stati firmati anche Willie Warren e Marqus Blakely, rookie mai scelti al Draft. Ultimo arrivato dal mercato dei free-agent Jarron Collins che dopo una vita a Utah e un passaggio a Portland la scorsa stagione è arrivato in California per rafforzare il settore lunghi.

Considerando Griffin un rookie non avendo mai giocato una sola partita NBA a disposizione di Del Negro ci sono ben cinque rookie. La scelta di portare a Los Angeles l’ex coach dei Bulls da questo punto di vista è condivisibile a pieno. Del Negro ha concluso due buonissime stagione a Chicago lavorando con un gruppo giovane anche se ha pagato l’inesperienza del primo incarico come Headcoach oltre i propri demeriti.

I Clippers rappresentano la situazione ideale per poter mostrare tutto il suo valore. Le pressioni non sono enormi e la mancata partecipazione alla post-season verrebbe presa come un’altra normale stagione alla “Clippers”. Le possibilità di far bene però sono altrettante.

Con giocatori giovani con voglia di mettersi in mostra e una coppia di veterani che forma l’asse play-centro il compito di Del Negro è quello di creare un’identità di squadra e far crescere i giovani senza tralascire i risultati. Quello che potrebbe fare la differenza è la volontà della dirigenza e della proprietà dei Clippers di creare un progetto per l’immediato futuro.

Per una franchigia nata negli anni ’70 con solo sette stagioni vincenti concluse con la partecipazione ai play-off un’altra stagione perdente rappresenterebbe la norma. Solo negli ultimi dieci anni sono passati giocatori come Odom, Maggette, Andrè Miller, Brand, Cassell non star di primissimo livello ma un gruppo di giocatori che tenuto assieme negli anni avrebbe sicuramente ottenuto risultat migliori di quelli  effettivamente raggiunti dalla franchigia.

Invece tutte le volte che si costruiva qualcosa di buono mosse di mercato azzardate e la scarsa propensione a concedere contratti lunghi e onerosi ha vanificato tutto. Quello che si può imputare alla dirigenza Clippers e direttamente alla presidenza è la mancata volontà d’investire nella squadra. L’Owner Donald Sterling non è noto per la propensione ad aprire il portafoglio e negli anni la franchigia ne ha sofferto.

I Clippers sono tra le squadre con il monte salari più basso dell’intera Lega e in estate erano una delle squadre con più margine di manovra. Sono arrivati solo giocatori di seconda fascia e nemmeno il fascino della città degli Angeli ha potuto esorcizzare la nomea di una franchigia perdente.

Oggi si riparte da un gruppo giovane. Le due scelte al Draft sono state concretizzate scegliendo Eric Bledsoe da Kentucky e Aminu da Wake Forest. Aminu è una Small Forwad che può sfruttare il fisico per avvicinaris a canestro e creare mismatch. Unico giocatore del 2009/2010 a chiudere l’annata nell’ACC con una doppia-doppia di media deve migliorare molto il tiro. Nello stesso ruolo deve vincere la concorrenza di Gomes e Butler ma Del Negro ha già dimostrato di dar ampio spazio ai rookie.

Eric Bledsoe  dopo solo un anno a Kentucky ha provato l’avventura NBA. Per statura e fisico il suo ruolo ideale sarebbe la PG ma già al college si è abituato a giocare in posizione di SG avendo a fianco un talento come John Wall in playmaker. Scelto dai Thunders è stato subito girato ai Clippers.

Con Baron Davis in regia Bledsoe potrà essere utilizzato come cambio del “Barone” ma anche di Eric Gordon a cui assomiglia sia per caratteristiche tecniche che fisiche. A roster i Clippers hanno anche un altro giocatore simile a Bledsoe, Randy Foye. Foye è una playmaker  che può essere schierato anche da guardia. Ora a Del Negro la scelta sulla divisione del minutaggio ma l’arrivo dell’ex Wizards in estate è un’altra scelta discutibile che la dirigenza ha fatto avendo scelto al Draft proprio Bledsoe.

Coperti per i ruoli degli esterni i Clippers hanno in Gomes e Butler le alternative da schierare in ala piccola. Craig Smith è un’altra alternativa senza dimenticare Aminu che può essere utilizzato in un quintetto piccolo anche da ala grande dove in quintetto partirà Blake Griffin.

L’attesa per l’esordio è alta e se manterrà le premesse formerà con Kaman una delle coppie meglio assortite tra i lunghi dell’intera Lega. Kaman più tecnico, Griffin più fisico, entrambi possono far valere centrimetri e stazza sotto canestro. Le prime uscite mostrano un Griffin in gran forma che non sembra risentire dell’infortunio dell’anno scorso. Schiacciate e alley-oop sono all’ordine del giorno negli highlights che la NBA propone sul sito nba.com.

Il leader naturale della squadra è Baron Davis. Veterano da undici stagioni Pro Davis ha solo 31 anni ma una carriera ricca d’infortuni. Dall’arrivo due anni fa non ha confermato quello fatto vedere ai tempi di Golden State sia per carisma in campo sia per statistiche.

Nativo di Los Angeles la scelta di lasciare i Warriors per tornare a casa era dettata anche dalla presenza in squadra di Elton Brand e la prospettiva di giocare in una squadra in crescita e con un progetto. Progetto però sfaldatosi pochi giorni dopo il suo arrivo quando Brand decise di trasferirsi a Philadelphia.

Dopo due anni il Barone si trova alla guida di un gruppo giovane e di talento e se riuscirà a ritrovare gli stimoli potrà essere la guida per i nuovi arrivati. La Western Conference si conferma durissima e combattutissima dove la differenza a fine stagione la può fare anche una singola partita.

Punti fermi della squadra continuano ad essere Kaman e Gordon. Il primo è uno dei centri più tecnici dell’intera Lega e non fa mai mancare il suo contributo in attacco. Il secondo, reduce dalla spedizione mondilae con Team USA ha preso fiducia lavorando tutt’estate e sembra pronto per un ulteriore salto di qualità.

Con molte incognite legate ad un allenatore nuovo ed a un gruppo ricco di giovani e poca esperienza l’esempio da seguire è quello di Portland e Oklahoma con il vantaggio di avere un paio di veterani già in squadra che possono svolgere il ruolo di chioccia che le altre due squadre non avevano.

Lo spettacolo con il Barone e Griffin è assicurato, in fondo siamo a Hollywood, Del Negro deve lavorare per far crescere un gruppo talentuoso ma giovane senza fretta costruendo un progetto solido e futuribile sempre che Sterling non cambi idea e rivoluzioni tutto di nuovo un’altra volta.

One thought on “Los Angeles Clippers: Preview

  1. Innanzitutto ottimo articolo! Complimeti!

    Io direi che questa è sicuramente una delle squadre più futuribili della lega e che se Griiffin conferma le aspettative possa essere una delle squadre più ostiche da affrontare di tutta la western conference.
    Certo la concorrenza è tanta: Lakers, Mavs, Denver, Portland, OKC e Houston con YAO sono superiori ma mi piacerebbe molto vedere i clippers ai playoff quest’anno!
    Ammetto poi che essendo sempre stato un fan di Vinny sarei molto molto felice di vederlo raggiungere un ottimo rislutato!
    Aspettiamo e vediamo come vanno le cose!!!

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