Questi Knicks fanno sul serio?

Tempi duri dovevano essere in procinto di Natale, e così è stato anche se solo in parte. Il calendario dei Knicks si è improvvisamente fatto più impervio, ed il record vincente avrebbe dovuto iniziare a traballare.

Invece dall’ultimo team report siamo a 5 vinte e 4 perse, escludendo le W con Washington e Toronto è un quasi pareggio.

Non male vista la caratura degli avversari, tranne i Cavs (non me ne vogliano gli ex fans di Lebron).

A Boston è servito un game winner di Pierce, dopo che i Knicks erano stati avanti nel finale, con Miami in casa si è perso nettamente mentre in Florida si è sfiorata la rimonta dopo un pessimo primo periodo. Un bel segnale le vittorie casalinghe con Nuggets, Thunder e Bulls nel match natalizio, dove oltre al buon attacco si sono visti sprazzi di difesa, specie nelle ultime due gare.

Per chi non abbia avuto la fortuna (sfortuna) di seguire i Knicks nell’ultima decade, è innegabile osservare che questa versione di New York è decisamente una delle più belle da vedere, con buona pace dei sostenitori di JVG e soci, che vincevano si, ma menando. L’attuale New York è prona allo spettacolo, il tutto giocando a memoria in attacco (prima nella lega per punti fatti).

Curioso osservare che il miglior attacco è frutto delle buone percentuali dal campo (sesta nella lega), tuttavia New York è solo nona per percentuali da tre a fronte però di un secondo posto nelle percentuali dalla lunetta (poco sopra l’80%). Tradotto significa, tanti possessi, tanti punti e parecchi falli subiti, con il plus che se fai fallo su un Knickerboker poi paghi dazio vista l’efficacia dalla linea.

Fin qui tutto bene, difensivamente invece i Knicks sono 28mi nella speciale classifica dei punti concessi agli avversari, com’è nella filosofia del loro coach, tuttavia occorre badare con più attenzione ai freddi numeri. In termini di rimbalzi catturati New York è nella media NBA, risultando però al top nei rimbalzi catturati dai piccoli (Fields è la guardia con la media rimbalzi più alta della lega).

Nelle stoppate New York è prima a pari merito con Indiana, e senza avere un centro di ruolo, ma uno atipico come Amare. Difensivamente si sono visti dei passi avanti nelle ultime gare, grazie alla capacità di stoppare i Knicks cercando di portare una maggior pressione difensiva all’inizio dell’azione, difendendo alti, cercando l’anticipo (undicesimi nelle palle rubate) e nel caso in cui siano raddoppiati arrivano i raddoppi\aiuti dal lato debole con i vari Stat, Chandler o Turiaf quando è in campo.

Naturalmente quando cerchi la stoppata, il rischio è di non essere pronti a rimbalzo, per cui quando va male New York concede spesso seconde chance in attacco. Sui fondamentali difensivi sta lavorando Dan D’Antoni visto che nel roster ci sono giocatori adatti a tale tipo di gioco e propensi alla fase difensiva, vedi i vari Douglas, Felton, Chandler, Turiaf ed allo stesso Gallo, che parecchio si sta impegnando in difesa.

Inutile sottolineare la contribuzione di Stoudemire. A New York David Lee era amato, ma il pubblico si sta rendendo conto di cosa vuol dire avere in campo una stella piuttosto che un buon giocatore. Per di più Amare sta dimostrando una grinta ed una voglia superiore rispetto alla sua permanenza in Arizona. Probabilmente ciò è dovuto alle maggiori responsabilità, ed alla consapevolezza di essere il leader della squadra, anche quando la palla pesa.

L’underdog per eccellenza di New York era Raymond Felton, che oramai non stupisce più per l’efficacia con cui gioca. Anche lui era in lizza per battere un record di franchigia (dieci gare con più di 10 assists appartenente a Micheal Ray Richardson nel lontano 1980), fermatosi a Miami dopo sette gare di fila con 10 o più assistenze in cascina.

Un motivo di preoccupazione per New York potrebbe essere l’alto minutaggio cui il giocatore è sottoposto (primo nella lega per minuti giocati). Il rischio è di spremere Felton come un limone e di assistere ad un suo calo fisiologico verso febbraio. Esperienza già registrata con il mediocre Duhon. Motivo per cui è probabile che New York si muova sul mercato per cercare un back up, visto che Toney Douglas è più efficace nel ruolo di guardia\realizzatore che entra dalla panchina.

Nelle scorse settimane è circolato il nome di Sebastian Telfair, anche se recentemente Donnie Walsh ha dichiarato di preferire altri giocatori, in primis Ramon Session.

I toni vanno comunque tenuti bassi perché i conti si faranno in primavera, e la concorrenza ad est non manca. Personalmente credo che i Knicks non siano improvvisamente diventati dei fenomeni, ma che la squadra ci sia, e che decisamente è la migliore degli ultimi dieci anni.

Pur non condividendo appieno tutte le scelte di D’Antoni sono curioso di vedere come possa far crescere questo gruppo, e vedere dove potrà arrivare. Inoltre va considerato che New York è ancora un work in progress, perciò meglio prendere per buono ciò che arriva, senza andare troppo a vedere se vinci solo con squadre “piccole” o solo perché mancano questo o quel giocatore. Gli anni scorsi la squadra certi tipi di gare le perdeva, oggi no; comunque sottolineo che la differenza coi top team è ancora evidente, ma la strada intrapesa è secondo me corretta.

Le partite

New York vs Toronto W 113-110
New York @ Washington W 101-95
New York vs Denver W 129-125
New York vs Boston L 116-118
New York vs Miami L 91-113
New York @ Cleveland L 102-109 (OT)
New York vs Oklahoma City W 112-98
New York vs Chicago W 103-95
New York @ Miami L 98-106

L’angolo del Gallo

Danilo Gallinari non ha ancora trovato continuità di rendimento. È nel bene e nel male l’ago della bilancia per New York, infatti le sue medie sono molto più alte nelle vittorie (17 punti di media) che nelle sconfitte (poco più di 13 punti). I suoi numeri sono sotanzialmente gli stessi della passata stagione, quando invece tutti si aspettavano un passo avanti.

Ad inzizio stagione tutti avevano notato la volontà di Danilo di essere più aggressivo ed attaccare il ferro, mentre ultimamente sembra aver ripreso il trend di tendere ad uscire per prendersi un jumper, anche contro avversari più bassi. Un bell’esempio si può vedere nella rubrica di Knickerblogger “Some plays counts”.

Nonostante il mismatch con Billups, Danilo anziché cercare la ricezione in lob e puntare a canestro preferisce un allontanamento con una soluzione frettolosa ed ad alto coefficiente di difficoltà. Sono tutti piccoli aspetti del gioco, che una volta curati e sistemati permetteranno al gioco dell’italiano di essere più completo e determinante.

Il borsino dei giocatori

Wilson Chandler è oramai titolare in ala dopo che Stat è stato spostato nel ruolo di centro. Il rendimento del giocatore è simile, ne risente casomai l’efficacia della panchina, dato che Wilson era un sesto uomo di lusso.

L’apporto di Ronny Turiaf dalla panchina è superiore alle aspettative. Una volta sistemati i problemi fisici, il centro francese si sta dimostrando molto utile soprattutto per dar spazio ad Amare.

Eddie Curry più passa il tempo e più accresce il suo valore, ovviamente in ottica di mercato visto che il suo contrattone è in scadenza ed i Knicks non vedono l’ora di scambiarlo o scaricarlo altrove.

Mozgov dopo la buona pre season ed il balbettante avvio, è sempre più ai margini delle rotazioni di D’Antoni, e dubito che lo rivedremo presto in campo. Finora ha fatto vedere uno scarso ambientamento al gioco NBA, nonostante i mezzi fisici e la stazza ha subito oltremodo gli avversari e si è dimostrato troppo incline a commettere falli inutili.

Toney Douglas si sta ristabilendo dall’infortunio e comincia ad avere più spazio per dar fiato a Felton o Fields. In termini di playmaking ha ancora molto da imparare, ma viste le incertezze nella gestione dei possessi ed il suo istinto di tiratore, lo vedo più come un back up nel ruolo di guardia e specialista difensivo. Probabilmente se arriverà un play di riserva quello sarà il suo impiego naturale.

Anthony Randolph è serimente candidato ad una cessione prima di febbraio, sempre che qualcuno voglia puntare su di lui. Giusto che D’Antoni non lo faccia giocare vista la sua scarsa contribuzione. Bill Walker è un altro candidato alla cessione visto che i suoi minuti sono stati occupati da Shawne Williams, che si è dimostrato miglior atleta, tiratore e difensore rispetto a Walker. Roger Mason difficilmente vedrà il campo, più probabile che venga inserito in una trade prima di febbraio.

Prossime partite

I prossimi impegni pre natalizi prevedono il pre San Silvestro coi nuovi Magic seconda tappa del minitour in Florida, poi Indiana e San Antonio al Garden prima di partire per la West coast dove nll’ordine si affronteranno Phoenix, Lakers, Portland e Jazz. Davvero tough come calendario!!

Segnalo che la partita contro Indina del 2 gennaio sarà trasmessa in chiaro ed in diretta da Sportitalia, una bella occasione per i tifosi di vedere i primi Knicks del 2011.

Attendo commenti!!

4 thoughts on “Il 2011 sarà l'anno dei Knicks?

  1. “Gli anni scorsi la squadra certi tipi di gare le perdeva, oggi no;”…

    Articolo piacevole come spesso accade.

    Curiosità: giusto per la società e per l’atleta terminare il rapporto, ma sarei curioso di notizie sul non impiego di Randolph. Non bene con Stat? poco impegno? difficoltà nell’ambientarsi? quelle volte che non era infortunato con i Warriors teneve bene il campo lasciando intravedere cose interessanti.

  2. i knicks mi hanno proprio sorpreso..chi avrebbe detto a ottobre che felton sarebbe stato cosi continuo,che avrebbero avuto di fatto in mano lo steal of the draft e che chandler avrebbe avuto queste percentuali!!
    per quanto riguarda il gallo penso che faccia molte piccole cose utili che non rientrano nelle statistiche,impegnandosi in difesa e facendo girare palla

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