Dion Waiters a colloquio con Byron Scott il primo giorno di training camp: i Cavs hanno scommesso forte su di lui…

I Cleveland Cavaliers si avvicinano alla nuova stagione con una sola certezza, Kyrie Irving, e tante scommesse, prima fra tutte la quarta scelta assoluta al draft 2012 Dion Waiters.

Vedremo se Byron Scott saprà tenere assieme questo gruppo giovane con giocatori interessanti ma ancora da costruire.

Conference: Eastern Conference
Division: Central

Arrivi: C.J. Miles (FA  UTH), Kevin Jones (FA), Jeremy Pargo (MEM), Michael Eric (FA).
Partenze: D.J. Kennedy (MEM), Semir Erden (FA), Antwan Jamison (LAL), Manny Harris (FA)
Scelte al Draft: Dion Waiters, Tyler Zeller

Probabile quintetto:
PG: Kyrie Irving
SG: Dion Waiters
SF: Alonzo Gee
PF: Tristan Thompson
C: Anderson Varejao

ROSTER
Guardie
: Daniel Gibson, Kyrie Irving, Jeremy Pargo, Dion Waiters, C.J. Miles, Donald Sloan
Ali: Omar Casspi, Alonzo Gee, Luke Walton, Kelenna Azubuike, John Leuer, Luke Arangody, Samardo Samuel
Centri: Tyler Zeller, Anderson Varejao, Tristan Thompson, Michael Eric

HEAD COACH: Byron Scott

Nella scorsa stagione fino all’infortunio di Kylie Irving i Cavaliers sono stati vicini all’ottavo posto nella Eastern Conference, poi una volta perso Irving il record della squadra ha iniziato ad andare a Sud e nessuno in Ohio ha cercato realmente di impedirlo, data la situazione della squadra meglio una scelta alta al draft che un decoroso ma inutile decimo posto nella conference.

La quarta scelta assoluta è poi diventata Dion Waiters, guardia da Syracuse, una scelta apparsa un po’ rischiosa a quel punto del Draft, però i Cavaliers hanno voluto cercare quello che secondo loro sarà un degno compagno di backcourt per Irving.

Con la diciasettesima scelta è stato scelto Tyler Zeller, centro da North Carolina, per rimpolpare il reparto lunghi e dare almeno un’alternativa credibile a Varejao e Thompson.

I Cavaliers in questa off-season si sono dovuti muovere con cautela, cercando di scegliere bene al draft e di completare il roster con acquisizioni mirate sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista finanziario. “Non fare danni” è sembrato il motto dell’estate di Cleveland, ed ecco che viene rifirmato Alonzo Gee con un triennale da circa 10 Milioni di dollari complessivi.

Gee dopo essere stato il rookie of the year della D-League è entrato nel roster dei Cavs per 31 partite ed ha ricoperto lo spot di ala piccola titolare per i Cavs. Un buon giocatore, che ha lavorato e lottato molto per guadagnarsi il suo posto nella NBA, rifirmato con un contratto che non impegna nel lungo periodo i Cavaliers.

Stessa idea dietro alla firma di C.J. Miles, la guardia\ala da Utah è stato firmato per circa 4 milioni di dollari in  due anni, contratto non impegnativo nè in termini di durata nè in termini di esborso economico.

Queste scelte sono state fatte sia perchè Cleveland non è nella condizione di attrarre grandi free agent, e quindi strapagare un buon giocatore per convincerlo a venire in Ohio avrebbe solo bloccato la  ricostruzione in atto, sia perchè la dirigenza dei Cavs vuole dare sin da subito la possibilità a Waiters di giocarsi un posto da titolare con minuti importanti in campo nella prossima stagione.

Nel reparto dietro sono in cerca di una nuova stagione di rilancio Daniel Gibson e Omar Casspi, entrambi reduci da una stagione piuttosto incolore e all’ultimo anno di contratto, fattore questo che spesso è fonte di motivazione supplementare per i giocatori NBA.

Il reparto dei lunghi di Cleveland ha in Varejao l’elemento di continuità con le squadre vincenti degli anni passati: è un giocatore che fa si tante cose utili ma non può essere il lungo di riferimento della squadra, sono troppi i limiti offensivi del brasiliano per farne la seconda opzione.

Thompson ha mostrato buone cose nella scorsa stagione ma come tutti i giocatori di front-line ha un tempo di “maturazione” più lungo rispetto ad un giocatore di backcourt e necessita più gare per sviluppare un gioco adeguato all’NBA. Certamente i segnali della prima stagione sono stati incoraggianti, ma come è naturale che sia è mancata la continuità di rendimento, poi una volta che si è spenta la luce, causa infortunio di Irving, Thompson ha seguito il ritmo calante della squadra.

A completare il reparto lunghi ci sono Samardo Samuel e il rookie da North Carolina Tyler Zeller, che entra nella lega con una solida esperienza collegiale in un programma vincente come quello dei Tar Heels e con la possibilità di giocare sin da subito un ruolo significativo nelle rotazione di Byron Scott.

Se tutti i pezzi si incastreranno a dovere i Cavaliers potranno arrivare ai playoff con una settima-ottava piazza, se le cose vanno nel verso sbagliato probabilmente questa è ancora una squadra da lotteria, ma in questa fase di ricostruzione non è una eventualità che possa “disturbare” più di tanto i Cavaliers che anzi proprio attraverso il draft stanno cercando di costruire la franchigia del futuro.

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