8537276San Antonio vince ed è ad un passo dal quinto titolo nella storia della franchigia, non bastano le ottime prestazioni di James, Wade e Bosh, a cui si aggiunge Allen, per portarsi in vantaggio nella serie.

La partita che Miami affronterà non sarà decisiva solo per portare la serie alla “bella” ma in caso di sconfitta potrebbe segnare la fine del trio James-Wade-Bosh. Gli Spurs hanno giocato una partita perfetta, forse difficilmente ripetibile ma è conscia di dover vincere gara 6 per chiudere la serie e non rischiare l’ultima partita contro una squadra più giovane e più atletica.

Non ci sono dichiarazioni nel giorno post gara, nessun allenamento programmato con le squadre in viaggio in trasferta verso la Florida. Miami ci ha abituato a rispondere e rinascere quando la situazione è senza ritorno. Gara 6 è l’emblema di queste partite.

Se nelle sconfitte precedenti Miami non aveva espresso il meglio in gara 5 ha commesso si qualche errore evitabile, specialmente alcuni contropiedi da finalizzare meglio, ma nel complesso ha giocato un’ottima partita. Si è dovuta arrendere però ad una San Antonio semplicemente più forte.

Se il trend della serie continuerà sulla falsa riga delle partite precedenti Miami reagirà vincendo gara 6 ma Wade e Bosh dovranno bissare quello fatto in gara 5 a patto che gli Spurs non ripetano le percentuali mostruose con cui hanno vinto la gara.

Spoelstra ha confermato il quintetto piccolo già dall’avvio con Miller e James in ala. Sorprendentemente Popovich ha risposto con Ginobili in quinteto per Splitter e Leonard da ala grande. Nel piccolo una vittoria per il coach di Miami che ha indotto Popovich a cambiare la struttura iniziale della squadra sia per accoppiarsi meglio con gli avversaria sia per dare fiducia ad un Ginobili fino a questa partita spento.

San Antonio si è adattata benissimo alla nuova conformazione e ha preso subito il controllo della partita anche se Miami è rimasta in coda per metà partita. Decisivo ancora una volta il terzo quarto. San Antonio ha spezzato in due la partita sfruttando le leggerezze di Miami che ha regalato alcuni recuperi trasformati in punti facili e segnando con percentuali irreali.

Miami ora rischia di vedere per l’ultima volta il trio di star giocare con la maglia Heat: James ha ancora un anno di contratto garantito poi potrà decidere se far valere l’opzione sul contratto o uscirne e cercare una nuova squadra.

Il giocatore maggiormente indiziato di lasciare la squadra a fine stagione però è Bosh. Il suo lavoro è importantissimo ma bisogna valutare quanto sia ancora lui disposto a giocare sacrificando tiri e possessi per la causa.

La sensazione che Miami fa percepire è quella di una squadra che non ha la stessa determinazione dell’anno precedente, forse l’appagamento per il titolo raggiunto è tale da non dare quella cattiveria agonistica che serve per riconfermarsi. Non c’è da dimenticare che le condizioni fisiche di Wade hanno condizionato i suoi play-off pesantemente e in futuro potrebbero ripetersi.

Miami si trova con l’acqua alla gola e deve reagire come ha già dimostrato di saper fare. Gli Spurs non sono mai stati in svantaggio in una serie di finale ma Miami non ha mai perso una gara 7 da quando James è sbarcato a South Beach.

Per poter sfatare uno di questi due tabù Miami deve almeno portare la serie alla settima gara, se non dovesse riuscirci sarà semplicemente perchè ha vinto la squadra più forte come accade sempre nella pallacanestro.

 

One thought on “Dopo Gara 5: come nel 2011, Miami torna a casa sotto 2-3…

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