USC TROJANS 

Recruiting

Matt Barkley è ancora alla guida dell'attacco dei Trojans

Dopo lo scandalo Bush i Trojans hanno rischiato seriamente la punizione strema, la Death Penalty avrebbe affossato il programma per moltissimo tempo, mandando all’aria le ambizioni di Lane Kiffin, nonostante questa sia stata scongiurata, le sanzioni comminate dalla NCAA sono state comunque pesanti: la perdita di scolarship, non poter partecipare ad un qualunque Bowl e non poter competere per il titolo della Conference

Il personaggio più odiato nello Stato del Tennesee, è giunto a Los Angeles con un piano ben preciso: riportare USC alle vette non solo a livello di Conference ma anche a livello nazionale, il recruiting è un passo indispensabile per raggiungere tali risultati.

Nonostante il ban imposto dalla NCAA Kiffin e lo staff dei Trojans hanno dettato legge in sede di reclutamento, nello Stato della California hanno fatto man bassa di talenti: il WR George Farmer è unanimemente considerato il miglior ricevitore della nazione: 6”2 per 200 libbre è un concentrato di atletismo, tecnica e velocità ai massimi livelli, Victor Blackwell, anche lui Californiano, è stato molto conteso nella Pac 12 (Oregon e California su tutte): giocatore non particolarmente fisico ma con mani da pianista, è il tipico slot reciever molto utilizzato da Kiffin in quel di Tennesee.

Il T Cyrus Hobbi e il WR Marquis Lee e soprattutto il  giovanissimo QB Cody Kessler, rappresentano quanto di meglio Kiffin potesse portare a Los Angeles: Kessler, una stella in molti sport a livello liceale, ha caratteristiche uniche: un bel braccio ma non particolarmente potente, ottimo uso dei piedi e un buon atletismo, ne fanno un prospetto davvero interessante.

Anche la difesa non è stata tralasciata, non poteva essere altrimenti dopo i pessimi risultati dello scorso anno, il reparto linebackers era quello che necessitava di maggior attenzione, Lamar Dawson è il tipico inside che qui mancava dai tempi di Maualuga, gran fisico ma tecnicamente da rifinire, potrà immediatamente giocare titolare in un reparto che ha deluso le aspettative di Kiffin.

La linea difensiva è un altro reparto che ha subito gli attacchi avversari per gran parte del campionato, il reclutamento del DT Christian Heyward e il DE Greg Townsend daranno maggior profondità alla linea, che in più di un’occasione è apparsa in affanno.

Attacco

Colpiti pesantemente dalle sanzioni della NCAA, i Trojans hanno vivacchiato per parte del campionato nonostante le 8 vittorie, figlie di un calendario favorevole, dando evidenti segnali di attraversare una fase di transizione e rinnovamento, Kiffin ha l’arduo compito di riportare una delle squadre più gloriose e decorate della lega, ai fasti del passato, se si guardano i risultati della scorsa stagione tutto questo sembra lontano anni luce.

Sin dall’estate Kiffin ha messo la squadra nelle mani di Matt Barkley e il talentuoso quarterback ha risposto nel migliore dei modi lanciando per oltre 2700 yards con 29 TD e 12 intercetti conducendo la squadra come un veterano, instaurando un rapporto speciale con il wide receiver Robert Woods.

Barkley ha caratteristiche tali da renderlo già idoneo per i professionisti: ottima presenza nella tasca e braccio molto potente, è in grado di effettuare qualunque tipo di lancio in ogni parte del campo, Woods era gia considerato tra i migliori atleti della nazione già al liceo, al suo primo anno un maglia rosso/oro ha mostrato tutto il suo immenso talento.

La linea d’attacco, capitanata dal T Matt Kalil, è stata decimata dagli infortuni, e le statistiche sono state tutt’ altro che soddisfacenti , il gioco di corse, da sempre un marchio di fabbrica della franchigia, ha avuto un calo impressionante con appena 189 yards di media a partita.

Il Senior Mark Tyler ha corso per oltre 900 yards segnando 9 mete, ma nonostante una buona stagione dovrà guardarsi le spalle da un agguerrito gruppo di giocatori come Dillon Baxter e D.J Morgan.

La stagione sta per iniziare e tanti sono i dubbi che attanagliano la mente di Kiffin: riuscirà la linea offensiva a restare integra per proteggere Barkley e aprire spazi per le corse? Emergerà un altro ricevitore di livello oltre Woods? Questi sono alcuni dei quesiti nella mente di Kiffin, molti addetti ai lavori lo ritengono uno dei Coach più sopravvalutati della lega, perché ovunque sia andato, i risultati sono stati deludenti.

Difesa

Quella della scorsa stagione è stato dal punto di vista difensivo una delle annate più disastrose della storia di USC: con oltre 400 yards di totale defense, 140 contro le corse e 260 contro i passaggi (peggiori statistiche da oltre 20 anni) i Trojans non sono stati capaci di trasferire l’immenso talento in risultati, il DC Monte Kiffin, con la sua vasta esperienza anche tra i pro,  è un luminare in materia, nessuno come lui a livello collegiale è capace di trasformare un qualunque giocatore in fenomeno, e nessuna squadra nella Conference ha il talento di USC.

Ed Orgeron è l’addetto alla linea difensiva ed il personale a disposizione è di eccezionale qualità: i DE Nick Perry e il NT George Uko sono quanto di meglio Kiffin abbia a disposizione: Perry ha dovuto lottare con numerosi infortuni, Uko ha spesso fatto reparto da solo attraendo costanti raddoppi.

I Trojans rispetto alla scorsa stagione hanno perso due dei migliori placcatori della squadra come Michael Morgan e Malcolm Smith, con le loro assenze il reparto linebackers  resta saldamente nelle mani di Devon Kennard: 6”3 per 250 libbre, è giocatore d’intensità che grazie ad agilità, istinto e visione di gioco, è l’indiscutibile leader dell’intera difesa, Chris Galippo, perenne All Star ma penalizzato da vuoti di concentrazione e dal limitato atletismo, rimane comunque il candidato sul lato debole della linea.

Se la coppia di CB resta il vero punto debole dell’intera difesa, Robey e Starling non hanno né il talento né l’esperienza per competere con una qualunque coppia di ricevitori della Conference, il reparto potrà comunque contare su TJ McDonald: tanto simile a Taylor Mays per caratteristiche fisiche e stile di gioco, è il vero trascinatore della secondaria, tanto da essere costretto spesso a tappare i buchi per le lacune di altri reparti, ha concluso la stagione come miglior placcatore della squadra con oltre 90 takles tanto da essere eletto Difensive Player of the Year della squadra.

ARIZONA STATE SUN DEVILS

 Recruiting

Vontaze Burfict è il miglior linebacker della Pac 12

Dopo i gloriosi trascorsi a Miami (Florida) – due titoli nazionali vinti nell’ 89 e nel ’91 – Dennis Erickson ha assunto la guida di Arizona State con il preciso compito di rivitalizzare un programma che negli ultimi anni ha stentato a decollare.

Con una difesa dominante, l’attacco era il reparto che necessitava di maggiore attenzione, nonostante gli sforzi profusi a Tempe sono arrivate solo le briciole, molti dei prospetti contattati hanno alla fine optato le per Università più prestigiose della Conference, gli unici nomi degni di nota sono il quarterback californiano Michael Eubank, paragonato da molti scout a Cam Newton, e il nativo dell’Arizona Mo Latu, ottima guardia che tanto ha impressionato nei primi allenamenti estivi, troppo poco per un Coach esperto come Erickson.

Attacco

Da quando Erickson è giunto in pompa magna in Arizona, i Devils hanno mancato la postseason nei primi tre anni con un record di 11-21 contro squadre FBS (football bowl subdivision, la crema della lega insomma), numeri alla mano ad Arizona non manca nulla per poter finalmente andare oltre il normale termine della stagione: un backfield incostante ma di talento, una difesa insuperabile specie contro le corse, ma l’eccessivo turnover in cabina di regia ha finito per penalizzare ulteriormente i risultati della squadra.

Steven Threat ( ritirato prematuramente a causa di ripetute commozioni celebrali) prima e Brock Osweiler hanno condotto i Devils con risultati alterni, ora che la concorrenza  è limitata Osweiler avrà finalmente la possibilità di  concentrarsi solo sul football dopo avere accettato di giocare a Basket per Gonzaga lo scorso anno.

L’OC Noel Mazzone è un Coach molto esperto, sa che contro le arcigne difese della Pac 12, occorre un maggiore bilanciamento dell’attacco, con particolare enfasi per il ground game: con Cameron Marshall, Kyle Middlebrooks e il velocissimo Deantre Lewis,  Mazzone ha tutte le armi a disposizione per raggiungere il suo obiettivo, su Lewis, reduce da un grave infortunio al ginocchio, Erickson punta decisamente, il suo completo recupero è troppo importante per il gioco di corse dei Devils.

Osweiler  finalmente titolare, potrà contare su un gruppo di ricevitori che quanto a potenzialità, ha ben poco da invidiare a nomi ben più rinomati:i gruppo ha perso un solo starter rispetto alla scorsa stagione, Gerell Robinson e  Mike Willie sono stati i bersagli preferiti di Threat e Osweiler, colludendo la stagione con oltre 800 yards ricevute con 11 mete realizzate

Dopo i 55 sacks concessi nella stagione 2005, la linea offensiva ha finalmente trovato il suo equilibrio, perché non c’è nessuna ricetta vincente per ottenere risultati, ma l’esperienza  modo per ottenerli.

Difesa

Se l’attacco non gira, è compito della difesa erigere le barricate per arginare gli straripanti attacchi della Conference, e con un insieme di giocatori di tale livello non potrebbe essere altrimenti, sotto la guida sapiente del DC Craig Bray, la difesa dei Devils ha registrato buoni numeri ma in più di un’ occasione lapsus madornali li hanno condannati a sconfitte in partite già vinte

Con un giocatore del calibro di Vontaze Burfict lintera difesa è salita di livello: considerato uno dei migliori interpreti nel suo ruolo, ha terminato la stagione con stagione con 90 placcaggi e zero sack, con la sua intensità e il carisma ha portato sulle sue spalle l’intero reparto difensivo, Brandon Magee ha svolto egregiamente il compito assegnatogli con oltre 70 placcaggi messi a segno.

La secondaria ha subito un duro colpo con il grave infortunio del CB Omar Golden subito durante la scorsa estate , senza di lui l’intero pacchetto arretrato ha stentato a decollare, il S Eddie Elder ha assunto il ruolo di play caller difensivo dirigendo il per arto con insospettabile capacità, ora che Golden è nella NFL, Elder avrà ancora maggiori responsabilità.

Se Erickson saprà infondere maggiore sicurezza e consapevolezza all’intero reparto difensivo e se la secondaria saprà rispondere a tali aspettative, i Devils posso davvero ambire ad posto nella postseason.

UTAH UTES, UCLA BRUINS, ARIZONA WILDCATS, COLORADO BUFFALOES

Recruiting

Jordan Wynn, quarterback degli Utes

Con Urban Mayer prima e con Kyle Whittingham negli ultimi sette anni, Utah ha scalato prepotentemente le classifiche della lega fino a raggiungere nella Top 25 lo scorso anno in virtù delle 10 vittorie ottenute, un bel biglietto da visita per la franchigia, ora nella prestigiosa Pacific Conference. c’è ampia possibilità di reclutare prospetti nello stato della California, da sempre fucina di campioni.

Dallo Utah provengono gran parte dei giocatori selezionati come il Rb Harvey Langi e il WR Travis Still, dalla California invece provengono il CB Keith McGill e il richiestissimo ricevitore Anthony Denham che grazie all’esperienza in Junior College, potrà ritagliarsi uno spazio importante nella rotazione offensiva di Witthingham.

Di Rick Neuheisel si può dire di tutto, ma non che si non che sia un allenatore incapace nel reclutamento, da anni infatti UCLA non ha difficoltà in questo campo, ma non sempre il talento sulla carta si trasferisce con altrettanto sul campo come dimostra l’ennesima stagione negativa per i Bruins con sole 4 vittoria.

Nonostante il reparto quarterback sia abbastanza profondo, Neuheeisel ha concentrato la sua attenzione sul Brett Hundley considerato non ha torto il migliore nel suo ruolo nello stato dell’Arizona dove nel suo ultimo anno al liceo è stato eletto Mr.Football of the Year.

Il WR Devin Lucien è stato molto ricercato in tutta la Conference, il nativo di Los Angeles ha preferito i Bruins per sta vicino alla famiglia, in difesa occhio al DT Kevin McReynolds considerato da molti scout il migliore nel ruolo nello stato di Washington

In quel di Tucson c’era tanto ottimismo dall’arrivo di Mike Stoops, fratello del più noto Bob di Oklahoma, giunto al suo ottavo anno partecipato a tre Bowl consecutivi, cosa che non accadeva dal ’98, ma risultati a parte, si ha la sensazione che i ‘Cats sia una creatura perennemente incompiuta.

Come è nella norma, gran parte del reclutamento è stato concentrato nello stato dell’Arizona ma buoni elementi sono stati presi anche in California e nello Utah, il RB Ka’reem Carey è considerato il miglior interprete nel suo ruolo di tutto lo stato, il Californiano Rob Hawkins è un linebackers a Tempe non si vedeva da un decennio, un occhio di riguardo per il DE Reggie Gilbert, atleta spaventoso ma molto grezzo tecnicamente, ne sentiremo parlare prima di quanto si pensi.

Colorado ha fatto la stessa scelta di Utah, trasferirsi nella Pacific Conference significa due cosoe: Soldi da uno dei Ntwork più seguiti della nazione, e una sede in pianta stabile in California dove poter reclutare con continuità, la mancanza di risultati però è stata un’arma che alla fine si è rivoltata contro di Buffaloes.

Dallo Stato di Washington è stato firmato il talentuoso CB Sherrad Harringhton, giocatore velocissimo e di stazza fisica che da subito potrà portare benefici all’affannata secondaria di Colorado, dalle Hawaii provengono due prospetti di sicuro avvenire, il T Paulay Asiata e il linebackers K.T Tuumalo, troppo poco insomma per guardare alla prossima stagione con ottimismo.

Attacco

Il passaggio alla Pac 12 porterà enormi benefici al programma di Utah, non solo in termini di reclutamento, ma anche di calendario con le prestigiose squadre della Conference non potranno che accrescere la reputazione della franchigia già abbastanza elevata dopo la splendida stagione 2008 conclusa imbattuta.

Con un OC esperto come Norm Chow, ritornato alla sua alma mater dopo le esperienze USC e UCLA, Utah resta una squadra con un gioco offensivo molto bilanciato ma che preferisce usare il gioco di corse per acquisire un posizione di campo per poi piazzare la zampata vincente nel momento opportuno.

In cabina di regia c’è sempre il Junior Jordan Wynn: reduce da un infortunio che ha necessitato di un intervento chirurgico correttivo nella offseason, nonostante i buoni numeri (2330 yards 17 TD e 10 intercetti) a tutt’altro che il posto garantito, Tyler Shreve ha stupito durante la preparazione estiva, se Wynn dovesse fallire come titolare, Shreve avrà ampie possibilità per giocarsi le porprio carte.

Utah resta una squadra che ama correre, ma il reparto mancherà di Matt Asiata ed Eddie Wilde che tanto hanno prodotto negli ultimi due anni per gli Utes, Harvey Langi e l’Juco John White sono gli unici candidati a roster in grado ricalcare le gesta dei predecessori.

Un nuovo offensive coordinatori comporta un nuovo sistema offensivo a cui molti giocatori dovranno adattarsi con rapidità, la linea offensiva, capitanata dal C Tavita Stevens, avrà maggior importanza nell’intero sviluppo offensivo degli Utes rispetto alla scorsa stagione (159 yards di media, peggior statistica dal 2006) dove ha protetto in modo esemplare il quarterback concedendo solo 12 sacks.

Fra i tanti Coach che siedono su una panchina bollente, rientra anche Neuheisel che arrivato a Westwood con tutti gli onori nel da Washington, non è riuscito nell’intento di riportare una squadra gloriosa come UCLA al rango che merita.

Il talento in ogni reparto è indubbio, ma l’ennesimo cambio di offensive coordinator scombina i piani di Neuheisel che se non riesce a trasferire tutto questo in risultati è davvero all’ultima spiaggia in quel di Los Angeles.

A complicare il percorso dei Bruins è stata l’indecisione dello satff su chi dovesse essere il quarterback titolare all’inizio della stagione: Keith Price e Richard Brenhaut si sono alternati con risultati alterni, alla prima di campionato contro Houston, Neuheisel ha deciso di puntare sul maggiore atletismo di Brenhaut.

La Linea offensiva, punto di forza della squadra sotto il precedente coach Karl Dorrell, è stata falcidiata dagli infortuni, in più di un’ occasione la linea è stata schiacciata dalle difese avversarie concedendo oltre 206 yards di media sulle corse (peggior record dal 2005) con ben 28 sacks.

L’incostanza del gioco aereo (141 yards di media lanciate, numeri ridicolo nella Conference) ha finito per costringere i Bruins a puntare con decisione sul ground game: Johnatan Franklin con 1200 yards e le 8 mete realizzate, è il leader indiscusso del reparto, Derrick Coleman da dato maggior profondità al roster permettendo a Franklin di rimanere più fresco nei momenti chiave della partita.

Il reparto ricevitori ha ottimi interpreti come Taylor Embree e lo slot Nelson Rosario, ma se il gioco aereo dei Bruins non migliorerà drasticamente,a Westwood si prospetta un altro anno di magri risultati.

Ad Arizona Stoops ha un contesto nettamente diverso rispetto a Neuheisel, se non altro per avere un vero quarterback in campo a comandare l’attacco, ma per certi aspetti le conicidenze che avvicinano i due Coach sono assai simili.

Nei suoi sette anni alla guida di Arizona, Stoops è ancora sotto quota .500, con due deludenti Bowl disputati (2009 contro Nebraska con zero punti segnati, 2010 contro Oklahoma State con 10 punti a tabellone) e sonore sconfitte, hanno fatto dubitare molti addetti ai lavori, che Stoops non sia capace di fare il capo allenatore ad alto livello.

Nick Foles è un ottimo quarterback e durante la stagione l’ha dimostrato in molte occasioni (Washington, Arizona State) completando oltre il 60% dei passaggi tentati lanciando per oltre 3.000 yards con 20 mete e 10 intercetti.

Il bersaglio preferito è stato e sarà il fenomeno Juron Criner che ha rinunciato ad un contratto sicuro con i pro per trascorrere l’anno da Senior a Tucson, con lui anche il il RB Keola Antolin ha fatto la stessa scelta.

L’incognita resta la linea offensiva, che penalizzata da numerosi infortuni, è quasi interamente rinnovata con pochi giocatori a roster con esperienza come titolari, se Stoops riuscirà a portare i Wildcats alla postseason potrà scrollarsi dalle spalle l’appellativo di perdente.

Su Colorado parlano i risultati, ma a differenza di molte delle squadre della Conference, quelli dei Buffaloes sono decisamente deludenti da molti anni.

Arrivato con tutti gli onori dopo i successi con Boise State (5 titoli WAC consecutivi) Dan Hawkins ha dimostrato che non basta un nome rinomato per ottenere risultati lasciando Colorado dopo 5 stagione disastrose.

Ex giocatore negli anni ’90, Jon Embree già dai primi allenamenti estivi ha portato entusiasmo in un ambiente affossato dalla mancanza di risultati positivi, un Coach sa che il personale a disposizione non ha nulla da invidiare a squadre più blasonate, ma come spesso avviene la convinzione nei propri mezzi è la chiave di tutto, come diceva Koby Bryant “se non credi in te stesso, nessuno lo farà”

La mancanza di un chiaro titolare ad inizio stagione nel ruolo di quarterback ha penalizzato la squadra oltremisura, Tyler Hansen è adesso il titolare indiscusso sin dall’estate, con questa scelta Embree spera di dare maggiore stabilità ad un attacco che ha segnato la misera di 24 punti a partita, numeri insostenibili in una Conference come la Pacific dominata da attacchi devastanti (Oregon, Stanford, Utah).

Embree si augura che la stabilità in cabina di regia permetterà al wide receiver Paul Richardson di emergere e dimostrare in suo immenso talento, anche l’ex Michigan Toney Clemons, tra i miglior prospetti nel 2009, potrà beneficiare di maggiore stabilità offensiva.

Il gioco di corse rimane uno dei più anemici della lega già nella Big 12, con la nuova collocazione nella Pacific, i numeri potrebbero addirittura peggiorare, il piccolo Rodney Stewart, top recruit nel 2009, ha tutte le qualità necessarie per poter diventare il runner da 1.000 yards che a Colorado manca da tempo memorabile.

Se Embree riuscirà dove Hawkins ha fallito e se non ne ripeterà gli errori, Colorado potrà tornare alla postseason ben prima di quanto si pensi.

Difesa

Utah è una squadra prettamente offensiva ma Wihttingham, Coach con una mentalità molto difensiva, ha imposto un nuovo regime a tutti i reparti, i quali hanno risposto in modo diffetente.

La front seven è il marchio di fabbrica degli Utes, con una linea difensiva molto profonda e composta da elementi molto esperti come il NT Star Lotuelei, il DE Koe Kruger, in generale gran parte della difesa dovrà fare a meno di gran parte dei titolari dello scorso anno.

Il reparto LB è quasi totalmente rinnovato, al centro Chaz Walker (113 placcaggi, 2 sacks) e Matt Martinez rimangono saldamente al loro posto, Walker è il leader indiscusso e regista di gran parte delle chiamate difensive, la secondaria, pur non avendo elementi di spicco, potrà contare su giocatori dalle indubbie capacita come il S Keith McGill, la coppia di cornerback impararerà che giocare nella Pacific Conference è il miglior modo per crescere.

I numeri difensivi dei Bruins nella scorsa stagione sono stati imbarazzanti: oltre 420 yards di total defense (numeri peggiorati solo nel 2005) 30 punti di media a partita (idem nel 2005) ma i numeri non sempre dicono tutto.

Con queste statistiche era necessaria un’ inversione di rotta, la nomina di un nuovo defensive coordinator come Joe Tressey, allenatore con ottimi trascorsi a Cincinnati e South Florida, è stata una scelta obbligata per Neuheisel per rivitalizzare una difesa che, ha faticato contro avversari alla portata più del dovuto.

Il personale a disposizione è di prima scelta, e nominare solo alcuni sarebbe un torno per altri: la linea difensiva può contare su il DT Cassius Marsh e il DE Datone Jones, il reparto linebackers ha in Patrick Lattimore e Sean Westgate (oltre 130 tackles) due elementi di primissimo livello che spesso hanno tappato i buchi lasciati aperti dal resto della difesa.

La secondaria, grazie alla presenza di un giocatore del calibro di Rahim Moore, ha reagito meglio di quanto Neuheisel si aspettasse, il S Tony Dye con i suoi 98 placcaggi, è stata la spalla perfetta per Moore, ora nella NFL, Dyen sarà il vero trascinatore di tutto il reparto.

Arizona è rimasta in linea con i numeri delle scorse stagioni, grazie anche alla presenza di due autentici fenomeni come Ricky Elmore e Brooks Redd autori di gran parte delle giocate difensive della squadra, senza di loro la difesa dei ‘Cats perde gran parte del suo potenziale, sarà compito del DC Tim Kish riassembrarla e renderla di nuovo competitiva.

Il ruolo di difensivo sarà nelle mani di Paul Vassallo che grazie ad un fisico possente può ricoprire tutti i ruoli del reparto di riferimento, la secondaria rimane saldamente nelle mani del S Robert Golden giocatore in grosse difficoltà contro i passaggi ma efficacissimo contro le corse.

Se la fase offensiva ha lasciato a desiderare anche quella difensiva non è stata da meno, con oltre 400 yards di total defense i Buffaloes sono stati una delle peggiori squadre della Conference, nonostante la presenza di due CB di assoluto valore come Jimmy Smith e Jalil Brown, ora che entrambi sono nei professionisti, la difesa nel suo complesso è decisamente ridimensionata.

Jon Major è il linebackers che dalla nuova collocazione nella Pac 12, potrà beneficiarne in modo sostanziale, la secondaria, condotta dal S Ray Polk, dopo le oltre 206 yards di media concesse sui passaggi, avrà modo di confrontarsi con gli attacchi della Confererence che nulla hanno a che vedere con quelli della Big 12 (Oklahoma a parte)

Se Embree non saprà motivare a dovere la propria compagine, per Colorado si prospetta un’altra stagione deludente.

 

2 thoughts on “Pac 12: South Division Preview

  1. Ci sono degli errori per quanto riguarda l’attacco di UCLA:
    – Kevin Prince (non Keith Price) è stato, fondamentalmente, la scelta di Neuheisel come titolare. Ma è uscito per infortunio contro Houston (concussion+spalla) e per quello è entrato Brehaut.
    – La OL lasciata da Dorrell faceva pietà, anche proprio come numero di O-linemen.
    – La OL l’hanno scorso è migliorata, nonostante gli infortuni, rispetto all’anno precedente. Ha sofferto un po’ in pass protection ma ha funzionato molto bene sulle corse anche per merito della zone read e della pistol/revolver.
    – I WR, piuttosto, hanno contribuito al completo fallimento del passing game l’anno scorso con una serie di drop clamorosi, sia per quantità che per “qualità”, visto che nessuno si è salvato.

  2. Ciao e complimenti. Con riferimento a USC, mi permetto di segnalare che Devon Kennard dopo aver profondamente deluso nel reparto mediano è tornato a fare il DE (di riserva), ruolo nel quale era stato reclutato e nel quale si è allenato per tutte le spring practices. Galippo è così tornato a fare il MLB e al suo fianco giocano rispettivamente i redshirt freshmen SLB Dion Bailey e WLB Hayes Pullard che promettono bene.
    Nell’opener contro Minnesota ha inoltre fatto il suo esordio il conosciuto prodotto locale true frosh Tre Madden.

    Saluti.

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