Era scritto. Poco dopo le 2.30 della notte tra lunedì 5 e martedì 6 settembre è arrivata la notizia tanto attesa: Alex Liddi è il primo giocatore italiano, nato e cresciuto nel nostro Paese, ad approdare nella MLB, il massimo campionato americano di baseball. La convocazione dei Seattle Mariners riscrive la storia dello sport azzurro. Dopo lo sbarco dei nostri campioni nel dorato mondo dell’NBA, adesso anche l’MLB non è più un miraggio, ma un pianeta tutto da esplorare.

La prima occasione per vedere in azione Alex Liddi, 23enne di Sanremo che gioca in terza base con la maglia numero 16, non si fa attendere. Nella notte tra mercoledì 7 e giovedì 8 settembre alle ore 4.00 ESPN America (canale 214 di Sky) trasmette infatti in diretta la sfida che vede opposti, ad Anaheim (California), i Seattle Mariners ai Los Angeles Angels (la sfida va in onda, in replica, giovedì 8 settembre alle ore 15.30).

Per Alex Liddi si tratta, almeno finora, del momento più alto di una carriera iniziata nel 2003. Nonostante la giovane età, Alex può vantare già un curriculum di tutto rispetto. Nel 2004, a soli 16 anni, ha partecipato al Mondiale Juniores per poi esordire, ancora teen ager, in serie A2 (campionato nel quale ha vestito le maglie di Sanremo e Rosemar). Liddi ha fatto il suo esordio nella Nazionale maggiore in occasione della Coppa Intercontinentale 2006. Nel 2007 ha giocato con la maglia azzurra l’Europeo e il Mondiale, nel 2009 invece ha partecipato al World Baseball Classic. Ma l’anno che segna la svolta nella carriera del campione azzurro è il 2005, quando è selezionato per il secondo anno dell’Accademia FiBS di Tirrenia prima di approdare nelle Minors sotto contratto con i Seattle Mariners.

«Corono il sogno di una vita. Negli ultimi sei anni ho lavorato solo per questo» ha dichiarato a caldo il nostro Alex.

La sua emozione si specchia in quella di Riccardo Fraccari, Presidente della FIBS: «Per il baseball italiano è un momento storico. Tutti noi che l’abbiamo visto crescere, giorno per giorno, proviamo una gioia incredibile, che non è facile esprimere a parole». Era scritto!

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