Come Joe Buck!


Premessa: questo articolo era stato originariamente pubblicato sul blog Rites Of Autumn, la sera precedente alla estromissione dal web di Playitusa. Pur essendo vecchio, lo riproponiamo sperando che la particolarità dell’argomento e la condivisione dell’esperienza siano di gradimento per chi andrà a leggere.

“And now we welcome you inside our broadcast booth….”

Una delle mie frasi preferite, questa citata sopra, una frase riportata in ogni telecronaca da Joe Buck, noto cronista della Fox che fa coppia fissa con il leggendario Troy Aikman nelle gare più importanti della domenica pomeriggio americana, una sorta di piccolo marchio di fabbrica che mi è rimasto impresso sin dalle prime volte che gliel’ho sentito pronunciare.

La citazione del mio broadcaster americano preferito non nasce a caso, perché se lui ci dà sempre il benvenuto all’interno della postazione Fox in ogni telecronaca, lo stesso avevo voglia di fare anch’io con voi in maniera simbolica, condividendo con voi amici e lettori l’esperienza cominciata presso gli studi romani di Dahlia Tv, che ha creduto nelle possibilità di quattro ragazzi che di football americano ne capiscono, e che ha scommesso su di loro nonostante l’assenza di esperienze televisive precedenti.

Eccomi qua, in veste di uno di quei quattro fortunati, che hanno avuto questa chance ed hanno superato il test proposto dall’emittente nello scorso luglio.

E’ già passata una settimana, ma l’esperienza, credo, vada approfondita ugualmente. Benvenuti all’interno del mio broadcast booth, quindi.

Anzitutto l’avventura del viaggio, condivisa con l’amico che tutti conoscete come aza (obbligatoriamente minuscolo, sennò s’arrabbia), una furiosa cavalcata che ha attraversato mezza Italia e che testimonia che cosa ci si spinga a fare motivati dalla passione per il football americano, una scampagnata partita da Carpi, casuale luogo di ritrovo vista la coincidenza con un altro lieto evento (auguri ancora, China) da cui è partita la nostra nuova marcia su Roma, conclusasi dopo diverse ore di chiacchiere assortite, di ascolto delle lamentele di qualche cronista di “Tutto il calcio minuto per minuto” cui veniva girata in ritardo la linea, in quello che sembrava un simpatico e surreale siparietto d’anticipo di quella che stava per essere la nostra prima gita con cuffie e microfono addosso.

Quando ho saputo quali squadre avrei commentato all’esordio sono stato davvero felice: New Orleans Saints ed Atlanta Falcons, due delle franchigie a me più simpatiche, oggetto quindi di attente visioni ogni volta che passano per la televisione, tanti aneddoti da raccontare, e gara importantissima ai fini della classifica della Nfc South, per la quale la banda di Mike Smith si propone quale più che seria alternativa ai campioni Nfl in carica.

E poi grandi interpreti di cui descrivere le gesta, Drew Brees, Matt Ryan, Tony Gonzalez, Michael Turner, e via discorrendo, giocatori in grado di infiammare il pubblico, di gasare lo spettatore con giocate ad effetto, e nel caso del tight end ex Chiefs, in grado di dare quella sensazione irripetibile di veder scendere in campo un hall of famer ancora in attività, uno status che nella lega di oggi è consentito solo a pochi eletti.

Giunti in studio verso le 18.30, con un po’ di ritardo addebitabile al grande raccordo anulare che così tanto traffico ospita in qualsiasi giornata romana che si possa definire normale, ho finalmente il piacere di stringere la mano alla mia spalla tecnica di serata, Roberto Cestari, uno che a football ci gioca davvero e che quindi intuisco presto essermi di grande aiuto per tutte quelle faccende tecniche che solo un giocatore vero può conoscere fino in fondo. Il fatto che Roberto sia sostanzialmente americano non può che farmi ancora maggiore piacere, io che sono nato con gli Stati Uniti in testa senza mai più riuscire a togliermeli di torno, con i loro pregi e con i lori difetti, rendendolo una controparte più che perfetta per un modo di vedere le cose come il mio.

La Fox manda le prime immagini, e mi sorprendo di me stesso. Non sono un leone, mai stato, il mio carattere è sempre stato riservato, timido, tendente a non esporsi troppo con gli altri. Sono di fronte ad un microfono e chissà quante persone mi sentiranno parlare, con la differenza che stavolta non provo vergogna nel pensarlo, come avrei fatto normalmente. Questo è il football Nfl, signori, e questa è un’occasione d’oro per chi, come me, un giorno sognava di diventare una sorta di Flavio Tranquillo, ovvero qualcuno in grado di trasmettere la passione per il gioco a chi ascolta, qualcuno che sa benissimo di cosa sta parlando, tutto ciò che Flavio medesimo è stato per me nella mia adolescenza. Il football insegna che nei momenti topici bisogna essere clutch, puntuali, le gambe non tremano e si vince anche con il peso dell’emozione addosso. Con la massima serenità, e con una spalla tecnica che mi ha messo meravigliosamente a mio agio, sono partito a parlare come se avessi fatto questo lavoro da sempre. Che sorpresa!

La partita è stupenda, mi diverto moltissimo a fare un qualcosa che avevo solo fatto per gioco. Riesco a non dire cavolate, fortunatamente, ed il ritmo è già alto nelle prime battute, Atlanta è venuta in Louisiana a vincere, e la strategia di Mike Smith si riesce ad intuire. Brees ed il suo attacco stellare sono in difficoltà, ma trovano sempre il modo di venirne fuori. Riconosco i giocatori ed i loro numeri, proprio come quando li guardo comodamente seduto sul divano di casa, un esercizio mentale che ho fatto inconsapevolmente chissà quante volte, e che ora mi sta veramente tornando utile. Ogni tanto penso che cosa ci sto a fare io lì, in quel posto così distante da casa, con un paio di cuffie in testa e con uno schermo ad alta definizione davanti. E’ strano, ma è affascinante allo stesso tempo. Oggi, otto giorni dopo, devo ancora rendermi del tutto conto di ciò che è successo.

Ho plagiato Flavio, lo ammetto, ho detto “primo down e molto, molto di più” e “il calcio potrebbe essere buono…no, no, è buono!”, frasi che qualcuno ha interpretato proprio come volevo io: un omaggio. Con il tempo, credo, ognuno avrà modo di perfezionare il suo ritmo, la sua cadenza, le sue pause e conierà delle nuove espressioni personali, succede a tutti, accadrà anche a me. Nel frattempo Roberto si rivela un pozzo di scienza da cui attingere ogni parola, peraltro pronunciata con una deliziosa commistione tra romano ed americano, quasi a renderlo un novello Dan Peterson. Quando Roberto dice “se tu sei tifoso di Atlanta Falcons in questo momento sei davvero felice” io mi sento a casa mia. E’ un feeling incredibile, che stento a spiegarmi a parole, ma che viene concretizzato e confermato come quando, a fine cronaca, Roberto non esita ad abbracciarmi forte per farmi sentire benvenuto in questa avventura, e per dirmi, tra le righe, che la mia prima è andata bene.

Tra una settimana si torna sul luogo del delitto, con un altro viaggio massacrante e con la prospettiva di una notte senza sonno, che inevitabilmente si ripercuoterà sul lunedì, quando mai riuscirò a tornare a casa andandomene direttamente al lavoro, quello “vero”, che per mia fortuna mi consente elasticità. E soprattutto di poter dare un bacio alla mia bimba, prima di salutarla di nuovo e rivederla quando si farà sera.

Appuntamento quindi tra sei giorni, gara delle 19.00, Texans contro Giants, sfida extra-divisionale, con altri significati e tante altre cose da raccontare, oltre a tanto entusiasmo alla prospettiva di poter commentare le gesta di Schaub ed Eli Manning, due dei quarterbacks più interessanti da vedere di tutta la Nfl. E poi c’è il grande Andre Johnson, che onore!

Per oggi è tutto. Spero che vi siate divertiti in questo giro immaginario all’interno della mia postazione di commento, sarò più che felice di condividere quanto più posso con voi su questo cammino interessante ed entusiasmante. Alla prossima!

6 thoughts on “Benvenuti in studio!

  1. Bellissimo articolo Bro!
    Che emozioni!
    “se tu sei tifoso di Atlanta Falcons in questo momento sei davvero felice” .. eh già!!!!

  2. Grandissimo! Dev’essere stata davvero un’emozione notevole. Da cosa nasce cosa, intanto l’approccio mi sembra quello giusto…complimenti!

  3. BRAVO DAVE, BRAVO, BRAVO, BRAVO. Mi dispiace non avere Dahlia Tv. Te lo meriti, perchè sei competente. Roberto Cestari? Incredibile!!!! Sono anni che sento parlare di lui da una sua parente. Allora era vero che giocava a football!! Ancora grande, siamo orgogliosi di te.

  4. Posso chiederti se puoi uploadare su Youtube o qui sul sito, un minutino di telecronaca di qualsiasi partita tu voglia. Solo curiosità di sentirti all’opera…

  5. ciao, ragazzi a qualcuno interessa partecipare a un fanta nba?
    mancano altri posti e stasera c’è il draft,se qualcuno fosse interessato vada su USB-ITA e vai alla sezione fanta basket e fate l’iscrizione, dai che ci divertiamo piu siamo e meglio è…ciao.

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