Bye Bye Mike!

Bye Bye Mike!

Doveva essere la stagione della riscossa, quella del ritorno dopo 7 anni ai play offs, soprattutto in virtù di una division con squadre in ricostruzione (e i record finali non mentono) e che sembravano tutte avere meno qualità e certezze dei 49ers.

Ed invece, con una discreta dose di autolesionismo, scelte incomprensibili, prestazioni sottotono e, anche, infortuni importanti e destabilizzanti i 49ers hanno trovato modo di sprecare, sostanzialmente, una stagione che sembrava essere quella che facesse tornare a sorridere i tifosi, e non parliamo certo di vincere il Super Bowl ma almeno di tornare a giocare a gennaio, quanto conta veramente.

Il bello, o meglio il brutto, di questa stagione è stato che San Francisco è stata in lotta per arrivare ai play offs sino alla penultima partita di stagione regolare, quella in cui hanno perso a St. Louis, in una partita che, per preparazione ed esecuzione è stata il simbolo di tutta l’annata e che, una volta persa, ha portato a una delle più belle notizie dell’anno: il licenziamento di Mike Singletary!


E’ inutile girarci intorno infatti, il maggior indiziato di colpevolezza per la disgraziata stagione dei niners è proprio l’ormai ex capo allenatore Mike Singletary che dopo aver sostituito Nolan a capo del coaching staff 2 anni fà sembrava aver riportato il giusto entusiasmo intorno alla squadra, ma già l’anno scorso le prime critiche alla sua gestione si erano fatte sentire per poi rumorosamente deflagare in questa stagione.
Pochissima chiarezza d’idee, un’incredibile capacità di cambiare decisione da un momento all’altro, gestione della partita più che rivedibile, assoluta impreparazione tattica, difficoltà a scegliere gli uomini giusti per il posto giusto nel momento giusto, queste le maggiori critiche che sono state fatte all’ex LB dei Chicago Bears, e anche la sua grande carica emotiva e la sua capacità motivazionale, quella che gli aveva permesso di fare bene dopo aver sostituito Nolan come HC, quest’anno si sono viste assai poco e spesso è sembrato più un boomerang che una qualità (si veda per es. la squallida scenetta con Troy Smith nella partita contro i Rams).
Che il tempo per Singletary fosse ormai scaduto era evidente, ma non ci si aspettava certo che venisse licenziato ad una partita dalla fine, ed invece il giovane presidente York ha voluto subito tagliare i ponti con il recente passato proprio per dare un forte segnale alla tifoseria e dimostrare che non si vuole sprecare tempo e risorse per costruire il futuro dei 49ers (i soldi non saranno un problema nella ricerca del prossimo HC è stato dichiarato).
Il primo passo per costruire il futuro sarà la firma di un nuovo General Manager, carica che dopo l’improvviso (e a tutt’oggi ancora abbastanza oscuro) addio di Scott McCoughlan, è stata occupata provvisoriamente da Trent Baalke, vice presidente del personale, che ha ben impressionato nel suo operato (rapidità di prendere decisioni e chiarezza di idee) e che viene al momento considerato il favorito per ricoprire ufficialmente la posizione di GM.
Per non lasciare nulla d’intentato (e dopo essere rimasto scottato con la riconferma di Singletary quando invece, specie a posteriori, si sarebbe dovuto intervistare qualcuno per essere sicuri di stare facendo la scelta giusta) York sta svolgendo alcune interviste con possibili candidati al ruolo di GM e anche, se lo scelto sarà Baalke, per il ruolo di vice direttore del personale.
E’ evidente che Singletary non è il solo colpevole della brutta annata dei niners, e forse proprio la confusione che c’è stata a livello dirigenziale ha contribuito ad amplificare gli effetti delle indecisioni di Singletary: se non c’è chiarezza e decisione ai piani alti, come può essercene a quelli più bassi? come si può avere unione d’intenti se non si sa quali sono gli obiettivi da raggiungerli e come lo si vuole fare?

Almeno in questa fase di ricostruzione della parte manageriale e decisionale della squadra sembra esserci abbastanza chiarezza e progettualità: prima la scelta di un General Manager che abbia le idee chiare e poi, di conseguenza, la scelta di un head coach che sia in grado di mettere in pratica queste idee, di un allenatore che sia in piena sintonia con il GM e tutto il management.Dai possibili nomi che sono usciti in questi giorni si evince che si voglia puntare su qualcuno che abbia già esperienza come capo allenatore (anche solo al college) e che possibilmente sia legato al Bill Walsh tree, che abbia un background niners e che sia noto per le sue capacità offensive! Il preferito ma forse più difficile da raggiungere pare sia l’attuale HC di Stanford Jim Harbaugh

Jim Harbaugh

Jim Harbaugh: il futuro?

(che però forse potrebbe andare a Michigan), nome nuovo in grande ascesa nell’NFL che pratica una versione della West Coast Offence resa famosa da Bill Walsh ed i suoi niners vincenti, dietro di lui c’è l’attuale commentatore di ESPN ed ex allenatore di Raiders e Bucs (con cui ha vinto un SB) Jon Gruden che è già stato con i 49ers ma che ha come controindicazioni il fatto di aver deluso nelle ultime stagioni e di non aver mai lavorato bene con giovani QB (e bisogna vedere quanta voglia ha di tornare sulla sideline).

Altri nomi sono quelli dell’ex HC dei Ravens (con cui ha vinto un SB) ed attuale analista televisivo Brian Billick, anche lui ha già lavorato nella baia e si è dimostrato interessato a tornarci, Marty Mornhinweg, ex OC dei 49ers targati Mariucci ed attuale OC dei Philadelphia Eagles con cui ha rivitalizzato la propria carriera dopo la brutta esperienza con i Detroit Lions, Mike Mularkey, che da giocatore è stato scelto proprio dai 49ers, attuale OC dei Falcons di Matt Ryan ed ex HC di altalenanti Buffalo Bills, Mike Sherman, ex HC dei Packers e attuale HC dell’università di Texas A&M. Più impraticabile sembra sia la strada che punta a Mike Holmgren, attuale GM dei Cleveland Browns che si vocifera voglia tornare a fare il capo allenatore e che vedrebbe San Francisco come soluzione ideale per i suoi trascorsi sulla baia.

Oltre a quello del capo allenatore, il maggiore punto interrogativo dei futuri niners sarà quello del quarterback, ruolo che, complice la gestione scriteriata di Singletary, è stato uno dei maggiori punti d’incertezza della stagione passata e per cui non sembra che a roster ci siano valide alternative. Alex Smith era alla stagione che doveva dare i risultati definitivi sulle sue capacità, ma complice una linea ballerina causa infortuni e prestazioni sottotono, l’ennesimo cambio di offensive coach, la mancanza di fiducia del capo allenatore e dei tifosi, le sue prestazioni incostanti ed incerte (come se avesse il freno a mano tirato), hanno fatto concludere che non c’è più futuro per lui in questa squadra (e personalmente penso che sia l’ideale per lui andare a cercare fortuna altrove perché le possibilità le ha, ne deve però essere convinto e trovare l’ambiente giusto).

La scelta del futuro HC condizionerà pesantemente la direzione che si prenderà nel ruolo più importante del football (naturalmente Singletary non la pensava allo stesso modo), se si cercherà qualcosa nella free agency (anche se non c’è molto), tramite trade (solo Kolb sembra materiale da possibile starter, anche se personalmente non mi piace) o, molto più probabile, tramite draft sperando, questa volta, di scegliere bene e, soprattutto, di saperlo far crescere e sviluppare nel migliore dei modi (già il cast di supporto è nettamente migliore di quello che si trovò a fianco Smith all’esordio).

Il resto del roster è più che adeguato se ottimamente sfruttato ed allenato, con la cronica mancanza di pass rush efficace che condiziona anche le prestazioni delle secondarie (quest’anno hanno reso molto al di sotto delle aspettative e dovranno essere adeguatamente rinforzate, specie come CB) ed una linea offensiva che è molto incostante ma che ha grandi potenzialità perché molto giovane (l’infortunio del centro veterano Heitmann ha fatto scoprire la gemma Baas che è rivelato un ottimo centro proprio quando stava per essere rilasciato, Anthony Davis si è invece rivelato più grezzo di quello che il coaching staff pensava e probabilmente è stato messo in campo troppo presto).

Nell’NFL non è affatto strano che una squadra cambi le sue prospettive da un anno all’altro, e la convinzione di chi guarda settimanlmente i niners è che basti un coaching staff preparato ed affiatato, oltre naturalmente a qualche aggiustamento di uomini in alcune posizioni, a cominciare da quella più delicata del quarterback, per far rendere questa squadra, per farle vincere la division e farla tornare stabilmente ai playoffs. Adesso non è più il momento di guardare al passato ma di riflettere per bene sulle scelte da fare in questo momento per far sì che il futuro sia di nuovo roseo. Semplice a dirsi, complicato a farsi.

2 thoughts on “San Francisco: ancora una delusione

  1. Jim Harbaugh, senza alcun dubbio, se si vuole rinascere……..il problema è, e resterà, il QB!!

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