Migliorarsi sempre e comunque, in ogni modo possibile e con tutti i mezzi a disposizione, sino a raggiungere il traguardo prefissato. Devono aver pensato questo nel front office degli Indianapolis Colts quando si sono addentrati nell’attuale free agency, vogliosi di conferire al proprio roster un ulteriore forza, una verve rinnovata di cui questa squadra probabilmente aveva anche bisogno per cercare di raggiungere quel Super Bowl che manca ormai dai tempi (seppur non eccessivamente lontani) di Peyton Manning.

Probabilmente una svolta netta e decisa potrebbe anche essere ciò di cui necessita il reparto offensivo della squadra guidata dalla sideline da Chuck Pagano sia per rendere l’intero sistema fresco, nuovo e meno prevedibile agli occhi degli avversari, sia per cercare in qualche modo di sviluppare ulteriormente i propri gioielli, ovviamente primo fra tutti Andrew Luck.

Dopo l’addio di Reggie Wayne per mancato rinnovo da parte della dirigenza, ecco che la formazione di casa nell’Indiana ha deciso di correggere la principale mancanza del reparto offensivo, assumibile quasi a livelli da patemi fisiologici: la posizione di running back.

Frank Gore, un altro giocatore che ha lasciato la Baia

Frank Gore, un altro giocatore che ha lasciato la Baia

Con un qualcosa che potrebbe quasi apparire come uno scippo, Ryan Grigson soffia ai Philadelphia Eagles (in quel momento alla ricerca di un nominativo decisamente produttivo dopo la partenza di LeSean McCoy) l’ormai ex San Francisco 49ers Frank Gore.

Nel corso degli ultimi anni i Colts hanno avuto esosi problemi per quanto riguarda questa posizione, problemi che non hanno mai consentito al reparto di aiutare il più possibile il proprio leader e quarterback. Con un triennale da 12 milioni complessivi viene segnato l’inizio dei movimenti in entrata per Indianapolis, e sono di una precisa e particolare fattispecie: veterani che hanno ancora tanto da dare a questa lega, vogliosi di portare a casa un titolo, e che pone di fatti la franchigia in un “win now mode” abbastanza, se non perentorio, importante.

Dopo i problemi fisici di Ahmad Bradshaw, l’exploit (seppur contenuto) di Dan Herron e il quasi disperato tentativo, rivelatosi poi l’ennesimo fallimento marchiato a nome Trent Richardson, Chuck Pagano potrà finalmente disporre di un running back in grado anche di far temere maggiormente i lanci di Andrew Luck. L’ex 49ers viene da quattro annate consecutive chiuse con una quadrupla cifra alla voce yard, addirittura anche in otto delle ultime nove stagioni.

Non vanno sottovalutate neanche la validità da bloccante di Gore, dotato di una parte superiore del corpo in grado di tenere testa quasi a chiunque. Un’importantissima mossa quindi quella che va a inglobare il cinque volte Pro Bowler, soprattutto se consideriamo qualche piccolo ma importantissimo dato numerico: i Colts hanno chiuso la passata stagione al 22esimo posto in quanto a produzione sulle corse, e addirittura dal 2012 non hanno tra le proprie fila un singolo giocatore in grado di collezionare almeno 100 yard in una singola partita. Appare ben chiaro allora il perché di tale mossa di mercato.

Andre Johnson, il "nuovo Reggie Wayne" per i Colts

Andre Johnson, il “nuovo Reggie Wayne” per i Colts

Ma ovviamente la questione non si ferma qui. Come detto non è stato rinnovato il contratto di Reggie Wayne, per cui si è sentita immediatamente la mancanza di un wide receiver affidabile, solido, concreto, dotato di grandi numeri, e che possa garantire a Luck un target continuo da cercare nei momenti chiave: a tale identikit ha risposto il nome di Andre Johnson.

Anche l’ormai ex Houston Texans si è unito ai Colts con un triennale, ma che sarà in grado di fruttargli 21 milioni di dollari.

“Mi sono sentito come se questo posto possa essere il migliore per vincere un titolo e contribuire nel farlo. È questo che importa, è questa la motivazione per cui giochiamo a football”, parole importanti, di una certa caratura e sicuramente di un qual certo peso quelle esplicate da Johnson dopo la firma del suo nuovo contratto.

Dopo essere riuscito ad ottenere il taglio dalla sua ex squadra, che invece voleva effettuare una trade per poterne ricavare qualcosa, Johnson non ha impiegato molto a trovare una nuova casa e Chuck Pagano ha dato il via libera accogliendolo a braccia aperte, vedendo in lui il WR in grado di colmare il vuoto lasciato da Wayne e al tempo stesso cercare qualcosa di nuovo per attaccare le difese avversarie.

Dopo 12 anni passati nel Texas e una stagione che ha visto le sue quote sempre più in ribasso, in particolar modo grazie all’emergenza di DeAndre Hopkins, Johnson vestirà quindi una nuova maglia dopo aver riscritto tutti i record della franchigia di Houston.

A questo punto Indianapolis si presenterà ai nastri di partenza ancora una volta con un receiving group decisamente di tutto rispetto, composto da: Andre Johnson, TY Hilton, Donte Moncrief e Coby Fleener. Nomi decisamente altisonanti, e in particolar modo se accostati a quelli del duo Andrew Luck-Frank Gore.

A voler guardare cosa cambia con l’innesto di Johnson si possono considerare diversi aspetti: in particolar modo un upgrade rispetto a Reggie Wayne sicuramente sull’aspetto fisico, e ambo i giocatori sono dotati di mani fantastiche. Inoltre il poter vedere l’ex Texans su una sideline e TY Hilton dall’altra con Coby Fleener in qualità di TE è una possibilità decisamente incoraggiante per la tifoseria di Indy, in grado di mettere incredibile pressione alle difese avversarie, che subiranno costantemente uno stretch assolutamente non di poco conto.

I Colts hanno chiuso la passata stagione al terzo posto nel ranking offensivo di tutta la lega, e se tutto gira secondo i piani di Pagano, non vi è dubbio alcuno che questa squadra possa quanto meno ripetersi.

Un reparto offensivo così rivisitato e così migliorato potrà garantire a Andrew Luck un nuovo insieme di soluzioni con cui attaccare le difese avversarie, tema che nel corso di questi anni nella NFL lo ha sempre portato a volgere lo sguardo in direzione di Reggie Wayne, un atteggiamento questo che ha spesso e volentieri compromesso il cammino di questa squadra, dal potenziale molto maggiore invece.

Adesso la questione sarà per tutti incredibilmente più complicata e non è assolutamente detto che la storia dovrà ripetersi. Dove tuttavia i Colts hanno bisogno in questo momento di mettere le mani è la difesa, e anche con una certa urgenza. L’arrivo di Trent Cole dopo l’addio dai Philadelphia Eagles è già qualcosa, come quello di Kendall Langford dai St. Louis Rams, ma sono ancora tantissime le falle da colmare per il reparto difensivo.

Non resta che osservare come si muoverà il front office di Indianapolis nel tentativo di correggere tutte le mancanze del roster, nel frattempo le cose si mantengono sui giusti binari, per lo meno a livello offensivo, per garantire a Andrew Luck di continuare a perseguire il suo agognato sogno: arrivare al primo Super Bowl della sua carriera.

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