“C’è una bellezza della luce e dell’aria, la grande dimensione dello spazio. Ma il vero fascino di New York è inequivocabilmente in quella nota di impeto della vita locale, ed è il fascino di un potere impavido.
L’aspetto del potere è indescrivibile; è il potere della più stravagante delle città, che alle prime luci del mattino si rallegra della sua forza, della sua ricchezza, della sua insuperabile condizione, e che si trasmette ad ogni oggetto, al movimento e all’espressione di ogni cosa che fluttua, incalza e pulsa, al vibrare dei traghetti e dei rimorchiatori, al tonfo delle onde, al giocare dei venti, al bagliore delle luci, al sibilare dei fischi e delle grida generate dalla brezza.”

Quest’oggi iniziamo il racconto della Wednesday Night Rivalry con una famosa citazione riguardante la Grande Mela di Henry James, famoso scrittore nato e vissuto proprio in quel di New York tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento.

Il motivo di tale presentazione è molto semplice, andava in scena infatti nella notte italiana la sfida fra le due squadre newyorkesi, ossia i Rangers, che dalla loro nascita simboleggiano il quartiere di Manhattan, contro gli Islanders che dopo 33 anni passati a Long Island si sono trasferiti quest’anno al Barclays Center in quel di Brooklyn diventando proprio i paladini del borgo più abitato della Grande Mela.

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La nuova “casa” degli Islanders, il Barclays Center di Brooklyn

Andiamo brevemente a raccontare cosa è successo, anzi, cosa non è successo, nella notte italiana fra queste due squadre rivali.

NEW YORK ISLANDERS vs NEW YORK RANGERS 2-1 SO

Possiamo ammetterlo, il primo confronto fra le due compagini newyorkesi a Brooklyn non verrà ricordato come una delle gare più spettacolari mai viste! 

Per la maggior parte dei 65 minuti disputati, la noia l’ha fatta da padrona con le due squadre più preoccupate a non prenderle (ed a bombardarsi di hits in ogni zona del ghiaccio) che a cercare di creare qualcosa di realmente pericoloso dalle parti dei rispettivi goalie che chiuderanno con delle percentuali di salvataggio molto alte (97% sia per Lundqvist che per Halak) dovute alla scarsa pericolosità delle conclusioni ricevute.

Il primo periodo vede una maggiore predisposizione offensiva della squadra allenata da coach Alain Vigneult che però non mette assolutamente in difficoltà Halak ed il reparto arretrato degli Islanders che si limitano ad andare a riposo con un leggero fiatone causato dalla permanenza spesso troppo lunga sul ghiaccio delle stesse linee incapaci di uscire dal proprio terzo.

La gara si scalda fortunatamente un po nel secondo periodo quando i Rangers cercheranno di sfruttare i 2 minuti di powerplay a favore (hooking di Bailey su Hayes) per capitalizzare ma si troveranno di fronte un Halak sempre ben posizionato ed attento a respingere i tiri sparati dalla blu dagli avversari.

Ben più favorevole sarà l’occasione che capita alla formazione allenata da coach Jack Capuano che per poco più di un minuto si garantiscono il doppio vantaggio numerico sul ghiaccio causato dalle penalità portate a casa prima da Yandle (hooking su Nelson) e poi da Girardi (delay of game); capitan John Tavares prende per mano i suoi con una bellissima realizzazione, assistito da Okposo e Boychuk: il numero 91 si accentra e batte dallo slot un incolpevole Lundqvist timbrando la sua dodicesima realizzazione stagionale.

Il powerplay a favore Isles continua per un altro minuto e ci vuole un mezzo miracolo del Re Lundqvist per mantenere il risultato in bilico sulla bordata a colpo sicuro di Anders Lee prima e su una bomba dalla blu di un ritrovato Zidlicki.

Scampato il pericolo i Rangers riprendono in mano il gioco chiudendo nella propria zona difensiva gli Islanders ed a 2 minuti dal termine arriva il meritato pareggio firmato, non dai tenori della squadra di Vigneault, ma da uno dei gregari, quel Viktor Stalberg spesso lasciato anche fuori dalla lineup in questo inizio di stagione, abile a deviare con un pregevole e voluto backhand la conclusione dalla blu di Marc Staal che si infila fra le gambe di Halak.

Ci si gioca tutto (o ci si dovrebbe giocare…!) dunque durante il terzo ed ultimo periodo che risulterà peggiore del primo facendo sbadigliare il pubblico di casa e non solo, sarà molto difficile infatti per il sottoscritto non addormentarsi nel divano di casa e ringrazio pubblicamente il famoso cronista della NBC Doc Emrick per le sue grida, spesso senza motivo, che mi hanno tenuto sul “chi va la” permettendomi di scrivere questo articolo!

Gli unici pericoli di questo periodo arrivano al quinto minuto con Kreider che da buona posizione si fa stoppare la gioia del possibile goal dal guantone di Halak ed a pochi minuti dal termine con Lundqvist che rischia grosso in una offensiva confusionaria degli Islanders che con Tavares, Okposo e Nelson impensieriscono ma non battono il forte goalie svedese.

Si arriva così all’ormai celebre e spettacolare (?) overtime 3 contro 3 dove tutti sperano di divertirsi; ma purtroppo il divertimento quest’oggi non è una parola di casa al Barclays Center e dunque, nonostante anche un powerplay che manda i Rangers a poter chiudere la gara in 4 contro 3 sfuttando l’uomo in più non accade quasi nulla se non un tiro di Brassard ben neutralizzato da Halak, arrivando così agli shootout.

Kyle Okposo realizza il primo shootout, mentre i restanti 5 “rigoristi”, compresi i 3 Rangers Nash, Zuccarello e Boyle, non riescono a battere i rispettivi goalie, consentendo agli Islanders di portare a casa i 2 punti riportandosi così al terzo posto della Metropolitan Division a +  dai Pittsburgh Penguins, mentre i Rangers ora come non mai rischiano di venire raggiunti in testa alla Division dai Washington Capitals, attualmente a -2 ma con ben 3 gare disputate in meno.

3 PLUS OF THE GAME

  1. John Tavares: 4 tiri verso la porta difesa da Lundqvist, 1 goal, 3 hits e 2 blocked shots, parlano chiaro le statistiche del capitano degli Islanders, fondamentale in ogni settore del gioco del team di Capuano <FONDAMEN-TAVARES>
  2. Jaroslav Halak: chiude la serranda agli shootout permettendo ai suoi di portare a casa due punti importantissimi dopo una gara piuttosto tranquilla chiusa con un 97,1% di SP <GRANITICO>
  3. Derick Brassard: è sicuramente il più pericoloso fra i 3 tenori della prima linea Rangers visti i 5 tentativi di battere Halak, poco fortunato ma molto determinato, piazza anche 5 hits durante i 65 di gioco <DURO A MORIRE>

3 MINUS OF THE GAME

  1. Powerplay Rangers: un pessimo 0/3 per la squadra di Vigneault che non sfrutta nemmeno la ghiottissima occasione del 4 contro 3 avuta all’overtime <LOWER-PLAY>
  2. Rick Nash: dei 18 minuti passati sul ghiaccio sinceramente non ricordiamo nulla da parte del #61 se non lo shootout fallito nella lotteria finale <DESAPARECIDO>
  3. Marc Girardi: sparacchia malamente il disco fra il pubblico del Barclays Center quando i suoi sono già uno in meno concedendo il doppio vantaggio numerico agli avversari che ovviamente sfrutteranno neanche fosse <BABBO NATALE>

Alla prossima settimana per un altro racconto, speriamo più emozionante, di un’altra Rivalry!

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