Archiviato il disastro del 2013-14, chiuso con un poco lusinghiero record di 27-55 (peggiore risultato da quando la franchigia è in California), i gialloviola speravano di tornare grandi grazie alla free agency, ma le cose sono andate diversamente, e il pubblico, definito da Jerry Buss (con un po’ di ruffianeria) “il più competente della NBA”,
Golden State Warriors: Preview 2014 2015
Golden State viene da una stagione positiva, ma che ha ugualmente lasciato l’amaro in bocca al pubblico della Bay Area. Un bel record (51-31), i Playoffs raggiunti senza nessun patema (per il secondo anno di fila, non accadeva da 22 anni) e la stabilità portata da coach Mark Jackson non sono stati sufficienti ad appagare il
Il Triangolo, la Princeton e l’NBA moderna
È ottobre, il mese dei primi freddi, delle castagne, e, per noi appassionati di NBA, anche di training camp, quando tutti sono più sorridenti, le prospettive rosee, e ogni giocatore si dichiara pronto a difendere e giocare duro per 82 partite. Un altro dei grandi classici autunnali sono gli allenatori che, citando la Princeton Offense,
Brian Shaw Byron Scott Chicago Bulls derek fisher Gregg Popovich Kobe Bryant michael jordan pete carril Phil Jackson Sacramento Kings Steve Kerr tex winter
Chauncey Billups: retrospettiva di una carriera
Dopo 17 stagioni di NBA, fitte di momenti memorabili e insuccessi, Chauncey Ray Billups ha annunciato il proprio ritiro. “È ora. Lo so. La voglia c’è ancora, ma non posso ignorare d’aver avuto problemi fisici per tre anni consecutivi. Potrei provarci ancora e convincermi di riuscire a farcela, ma non posso sopportarlo. Quando non giochi
Focus: l’NBA e le statistiche avanzate
Gli americani hanno sempre dedicato molto spazio alle statistiche sportive. Forse è la natura del baseball, “passatempo nazionale”, sport statistico per eccellenza, fatto sta che anche football e basket hanno sempre avuto un occhio di riguardo per le cifre. L’innovazione tecnologica contribuisce oggi in molti settori dello sport, dalla programmazione degli allenamenti alla prevenzione degli infortuni,
Gli Houston Rockets sono ancora una contender?
La free agency è una strana creatura, volubile e mutevole, alla quale è sempre opportuno approcciarsi con estrema cautela. Gli Houston Rockets nelle ultime campagne acquisti avevano catturato Jeremy Lin, Omer Asik e Dwight Howard (conditi, per gradire, con l’acquisto di James Harden), ed erano convinti di essere destinati a fare la voce grossa anche
Dirk, Flash, Kobe e Tim: le ultime bandiere?
Le “bandiere”, presunta stirpe in via d’estinzione, sono uno dei miti fondanti di qualsiasi sport, in qualunque angolo del globo. Ci sono atleti che, vestendo la stessa uniforme per tutta la durata della loro carriera, hanno contribuito a plasmare il volto di una realtà sportiva, non solo e non necessariamente con i successi, ma con
Dove vanno i Los Angeles Lakers?
Dopo una stagione trascorsa all’insegna del “abbiate pazienza e vedrete”, i Lakers ritenevano d’esser pronti alla riscossa, ma le aspettative sono state disattese; anziché costruire uno squadrone, ad El Segundo hanno assemblato una formazione da classifica medio-bassa, e, ancora una volta, la dirigenza ha rimandato alle prossime estati, quando “sicuramente” i Los Angeles Lakers torneranno
Le Vite Parallele: Shaq e LeBron
Ad un primo sguardo, il parallelo tra LeBron James e Shaquille O’Neal può sembrare azzardato, ma, al di là degli aneddoti (entrambi sono stati cresciuti da ragazze madri, entrambi sono arrivati in NBA da scontate prime scelte, portando in Finale squadre di relativo blasone, perdendola per 4-0 contro due squadre texane, per poi cambiare aria
History: Andrew Toney
Larry Bird e Danny Ainge dicevano che avevano più paura d’affrontare lui che Michael Jordan. Charles Barkley l’ha definito il Sixer più forte con il quale abbia mai giocato (una compagnia che include Julius Erving e Moses Malone), eppure nessuno si ricorda di Andrew Toney. Sui rafter del Wells Fargo Center il suo nome e
Il “LeBron Prodigo” e i nuovi sviluppi della Free-Agency
E così, quattro anni dopo, LeBron torna sul luogo del misfatto. Torna dai fans che bruciavano le sue magliette (stesse scene viste a Miami ieri, peraltro) e da quel Dan Gilbert che pubblicò la famosa (famigerata?) lettera aperta ai supporters dei Cleveland Cavaliers, con la quale lanciò stoccate a James, criticandone la poca professionalità, il