Una nuova stagione NBA ha appena preso il via. Tra stravolgimenti, conferme e probabili sorprese, quella che ci attende è sicuramente una delle annate più equilibrate ed indecifrabili degli ultimi tempi.

Noi di Play.it USA abbiamo deciso quindi di calarci nel ruolo di indovini e armati di palla di cristallo abbiamo permesso ad alcune delle penne che compongono la nostra redazione di dire la loro su quanto si aspettano di vedere nei prossimi mesi di basket NBA, tra pronostici da “bar dello sport” e previsioni più ragionate.

Il tutto, ovviamente, con la partecipazione attiva di voi lettori, esortati a partecipare alla discussione attraverso lo spazio dedicato ai commenti, in cui avrete la possibilità di esprimere le vostre più personali valutazioni su quanto vi attendete da questa nuova emozionante stagione NBA.

Allora bando alle ciance, è ora di sedersi attorno alla tavola rotonda di Play.it USA e vedere cosa bolle in pentola. Sarete d’accordo con noi?

  1. CHI VEDI COME SQUADRA FAVORITA ALLA VITTORIA FINALE IN QUESTA STAGIONE NBA?

#EmilianoTestini – L’offseason NBA ci ha regalato parecchi stravolgimenti: Cleveland che diventa nuovamente la favorita ad Est con il ritorno a casa di James e l’arrivo di Love; Chicago che con l’aggiunta di Gasol e (l’ennesimo) comeback di Rose sembra aver trovato la quadratura del cerchio; OKC che dovrà fare a meno di Durant almeno fino a dicembre, causa infortunio, mettendo a rischio un eventuale fattore-campo ai Playoffs. Detto questo, sebbene il cuore mi porti a dire Cavaliers, quest’anno scelgo di andare ancora una volta con i soliti vecchi San Antonio Spurs, interpreti del miglior basket del pianeta.

#GiuseppeVallone – Sarò un inguaribile romantico, ma ancora una volta, come spesso è accaduto negli ultimi 17 anni, la mia monetina va sui San Antonio Spurs. Durante le ultime Finali hanno espresso un livello di gioco corale come pochi altri nella storia dell’NBA. Certo, pensare che proprio “quel” basket, contro degli Heat oggettivamente stanchi, sia stato lo zenit degli Spurs è lecito, ma non ce n’è: se staranno bene, il gap tecnico e di affiatamento tra i vari giocatori è ancora ampio rispetto a tutte le altre potenziali contender.

#MarcoPenello – Quest’anno vedo favoriti i rinnovati ed intriganti Cleveland Cavaliers del nuovo regno di LeBron. Il trio Irving-James-Love potenzialmente è qualcosa di immaginifico, avranno il tempo di conoscersi nella regular season (a Est non certo proibitiva) per essere ben rodati in vista dei playoff. Inoltre il contorno con Waiters, Marion, Miller, Varejao e Thompson garantisce buona affidabilità.

#MickChinno – Secondo me non si sfugge da una sfida San Antonio contro Cleveland, è il matchup più ovvio. A ben vedere le altre squadre sono abbastanza immature e purtroppo l’infortunio a Durant sconvolge l’Ovest, almeno per ora. Penso che i Cleveland Cavaliers ce la possano fare già al primo anno; LeBron ha fatto bene a tornare a a casa e si ritrova una squadra migliore degli Heat, completa in ogni posizione, pronta per il titolo.

  1. CHI VINCERA’ SECONDO TE IL TITOLO DI MVP DELLA STAGIONE?

#EmilianoTestini – LeBron James, e chi sennò? Con la candidatura di Kevin Durant già messa a repentaglio da un infortunio che lo terrà bloccato nella prima parte di stagione, scorrendo la lista dei potenziali pretendenti nessuno sembra in grado di mettere in discussione la vittoria del numero 23. A maggior ragione quest’anno che tornerà nel suo regno, portando una squadra che ha chiuso con 33 vittorie l’anno passato ad avere, presumibilmente, un record da 50 vittorie o più in questa stagione.

#GiuseppeVallone –  Ho pochi dubbi: LeBron James. Il ritorno a Cleveland, la voglia di dimostrare di poter vincere a casa propria, di diventare (come se già non lo fosse) l’idolo dei cittadini dell’Ohio, credo siano motivazioni più che sufficienti a spingere il neo #23 a dare il 110% delle sue potenzialità. Soltanto Kevin Durant credo possa esprimersi oggi ai suoi livelli ma la partenza ritardata, causa infortunio, potrebbe incidere nella corsa all’MVP. Oh, se poi dovessi rispondere con il cuore, beh, allora direi “Vino”…

#MarcoPenello – Credo che l’MVP della stagione sarà una corsa a quattro tra il rampante Anthony Davis, il solito James, l’eterno atteso Chris Paul e la possibile sorpresa di Carmelo Anthony sotto l’aura curativa dello Zen.

#MickChinno – LeBron facile ? Si, LeBron facile. Il figliol prodigo è davvero il più grande della sua generazione ed ora ha anche una motivazione in più, non può essere fermato. Il problema è che dietro di lui, al netto di KD e non tantissimo altro, nessuno può competere. Una volta c’erano generazioni più profonde, lo stesso MJ aveva decine di fenomeni dietro di lui. C’è bisogno di un ricambio urgente.

  1. QUALE SQUADRA RAPPRESENTERA’ LA SORPRESA PIU’ GRANDE? E QUALE GIOCATORE?

#EmilianoTestini – Se dai Phoenix Suns e gli Charlotte Hornets mi aspetto comunque grandi cose in termini di conferme, la vera squadra rivelazione di questa stagione potrebbero essere secondo me i Dallas Mavericks, egregiamente allenati da una mente superba come quella di Rick Carlisle che con l’aggiunta di Parsons e Chandler sarà in grado di mettere in piedi una delle strutture difensive più devastanti dell’intera NBA. Per quanto riguarda il giocatore, andrei con Bradley Beal.

#GiuseppeVallone – Questa è una bella domanda. Mi piacerebbe dire i Minnesota T’Wolves e, conseguentemente, Andrew Wiggins. Perché? Perché è dai tempi della Finale di Conference con Kevin Garnett che aspetto di rivedere un po’ di basket spumeggiante nella terra dei mille laghi e perché, sono sincero, vorrei che il karma, almeno un po’, punisse Cleveland per aver sacrificato un prospetto favoloso per accostare Kevin Love a LBJ e lo stesso Beach Boy per aver rotto un giocattolino che, per quanto non troppo vincente, a me sinceramente piaceva.

#MarcoPenello – Come sorpresa della stagione a livello di squadra punterei il mio euro sui New Orleans Pelicans delle due torri Davis e Asik (acquisto sottovalutatissimo). Sono giovani e colmi di talento (a parte Davis, ci sono Holiday, Gordon, Evans e il sesto uomo extra-lusso Ryan Anderson), e penso che ad Ovest non falliranno nel centrare i playoff.

#MickChinno – Stan Van Gundy farà crescere i Detroit Pistons, squadra giovane con una coppia di lunghi, Monroe e Drummond, non comune nella NBA. Jennings è atteso a maturare, faranno sicuramente i Playoff. Occhio a Charlotte a Lance Stephenson, slegato dai mille lacci e lacciuoli del sistema dei Pacers può dare sfogo al suo talento. Come può esplodere con nuove responsibilità però può anche fallire. Punto comunque su lui, ultimo dei mohicani in una Lega sempre più restrittiva per “streetballers” impazziti.

  1. L’ULTIMO E’ STATO UNO DEI DRAFT PIU’ INTERESSANTI DEGLI ULTIMI ANNI, PER CUI LA BATTAGLIA PER IL TITOLO DI “ROOKIE OF THE YEAR” SARA’ SICURAMENTE COMBATTUTA. QUALE MATRICOLA RIUSCIRA’ A SPUNTARLA AL TERMINE DELLA STAGIONE?

#EmilianoTestini – La questione per il ROY si riduce secondo me a una corsa a due tra Andrew Wiggins e Jabari Parker. Ma dato che devo trovare un favorito, punto tutto sull’ala dei Milwaukee Bucks. L’ex-Duke è infatti secondo me il giocatore più “NBA ready” della classe 2014, un mix di incredibile talento offensivo ed esplosività fisica. Può tirare dal perimetro, attaccare per arrivare al ferro, battere il proprio difensore in palleggio, sfidarlo in 1 contro 1 in post. Jabari Parker può fare tutto. E sarà l’arma principale nell’arsenale dei Bucks a partire dalla prima gara di regular season.

#GiuseppeValloneAndrew Wiggins. Con tutta sincerità, non so come abbia vissuto il trasferimento a Minneapolis. Quando venne scelto da Cleveland, lo scenario che aveva davanti era un’onesta stagione accanto a Kyrie Irving. Poi ancor meglio, affianco a LeBron. Ora è il perno di una squadra giovane ma in perenne rifondazione. Se non sarà lui il ROY, vado con Jabari Parker. Sì, mi piace vincere facile.

#MarcoPenello – Jabari Parker sembra unanimemente il giocatore più accreditato a vincere il titolo di ROY, perché è un prospetto già NBA ready, ha indubbiamente talento, gioca nei Bucks che gli concederanno sin dall’inizio le redini dell’attacco ed avranno la giusta pazienza nelle serate storte che arriveranno. Però io non dimenticherei Nerlens Noel, un rookie a tutti gli effetti, che nei disastrati Sixers potrebbe emergere e sfoderare numeri interessanti, finendo per battagliare fino all’ultimo con Jabari.

#MickChinno – Gran bella classe di rookie. Vado controcorrente con Nerlens Noel, rookie di fatto per i Sixers per via dell’infortunio l’anno scorso, che avrà tantissimo spazio per crescere. In fondo, è stato per anni il projected number 1 al Draft non a caso. Può già competere per il titolo di miglior difensore dell’anno.

  1. ECCEZION FATTA PER LEBRON JAMES, VOLATO A CLEVELAND E CHE SICURAMENTE RAPPRESENTA LA MOSSA PIU’ IMPORTANTE DELL’OFF-SEASON APPENA TERMINATA, QUALE CREDI CHE SARA’ L’ACQUISTO PIU’ AZZECCATO DI QUESTA ULTIMA ESTATE DI MERCATO? QUALE SARA’ IL GIOCATORE CHE AVRA’ L’IMPATTO PIU’ FORTE SULLA SUA NUOVA FRANCHIGIA?

#EmilianoTestini – Come detto in precedenza, i Mavericks di Cuban si sono mossi molto bene in estate, andando a puntellare con due-tre mosse molto valide una squadra di base già competitiva a discreti livelli. Credo che l’accoppiata Parsons-Chandler rappresenterà la scelta di mercato più azzeccata di questa stagione, con l’ex-Knicks che dovrà ergersi a perno imprescindibile dell’architettura difensiva ideata da Carlisle.

#GiuseppeVallone – Eh eh, Boozer e Lin ai Lakers!! Scherzi a parte, senza sottacere le conferme di Anthony ai Knicks e, seppur in minor misura, di Bosh agli Heat, che possono leggersi quasi fossero nuovi acquisti, penso che Pau Gasol nella nuova veste targata Bulls potrà dire molto. Se dovesse reggere fisicamente, il catalano, in un nuovo contesto, in una struttura vincente e piuttosto giovane, potrà dire nuovamente la sua. E tutti noi sappiamo quanto ancora celestiale può essere il suo basket. Con il suo acquisto Chicago è tornata ad essere di nuovo una seria candidata a giocare a giugno, Cleveland permettendo.

#MarcoPenello – L’acquisto che mi ha maggiormente stupito nell’estate appena lasciata alle spalle è stato quello di Chandler Parsons da parte dei Mavericks, perché credevo, visto l’eccellente contributo fornito ai Rockets, che venisse confermato con forza a Houston. Tuttavia il giocatore che secondo me avrà l’impatto più forte nell’economia della sua nuova squadra sarà Omer Asik ai Pelicans, in cui con Davis formerà un duo difensivo formidabile.

#MickChinno – L’impatto più forte oltre a LeBron arriverà da Kevin Love, è inutile nasconderci. Ok LeBron MVP, ma sappiamo che non si vince da soli. L’acquisto di Kevin Love è comunque il più significativo tra i comuni mortali e avrà un ruolo non certo secondario nella corsa per il titolo. Il più sorprendente può essere Anthony Morrow ad OKC, un talento ancora inespresso in una squadra con ambizioni.

  1. ALLE PORTE DELLA NUOVA STAGIONE, TUTTI SI PONGONO LA STESSA LEGITTIMA DOMANDA: I CLEVELAND CAVALIERS DEL NUOVO TRIO IRVING-JAMES-LOVE, SONO PRONTI PER ARRIVARE FINO IN FONDO?

#EmilianoTestini – Il talento è sicuramente tutto dalla loro parte. Il trio Irving-James-Love rappresenta un’arma dal potenziale incalcolabile. La Eastern Conference non è poi una divisione così ostica, se paragonata all’inferno della Western. Cosa manca allora a questi Cavs per essere i favoriti numero uno? Sicuramente la chimica difensiva prima che offensiva; l’esperienza in postseason (né Irving, né tanto meno Love hanno mai disputato una singola gara di Playoffs); la profondità delle grandi squadre. In più, aggiungerei il fattore X dell’allenatore.
Serve tempo, “it will be a long process” come disse il Prescelto…

#GiuseppeVallone – Ecco, appunto, Cleveland… beh che dire, il basket moderno ci ha abituati ad accostamenti (accozzaglie?) di stelle o presunte tali unite insieme dall’unico grande fine, l’Anello. Ha funzionato 2 volte su 4 a Miami, non è andata bene in casa Lakers né nel 2004 né nel 2012. Avrà successo l’operazione “torna a casa LBJ”? Sulla carta Cleveland ha una squadra ben strutturata, con punti di forza sull’asse play-ali; anche la panchina, però, è abbastanza profonda, con ottimi comprimari di lungo corso attratti dal nuovo trio. Tutto starà nella chimica, il vero fattore X. Se Coach Blatt saprà creare il giusto affiatamento ne vedremo delle belle.

#MarcoPenello – L’ho affermato in apertura d’intervista, a mio parere i Cavs di questo nuovo straordinario trio (a meno di imprevedibili infortuni)  saranno pronti ad Aprile per dare la caccia all’anello, temprati da 82 partite e sufficientemente consapevoli delle loro capacità, sia corali che individuali.

#MickChinno – Assolutamente sì, già mi sono espresso in loro favore. Dion Waiters e Anderson Varejao sono complementi più forti rispetto ai Mario Chalmers e un lungo a caso della gestione Heat. Dalla panchina si alzano veterani come Shawn Marion, Mike Miller e Brandon Haywood oltre che Tristan Thompson. Il segreto sta nelle personalità oltre che nel valore sul campo. Love e Irving sono ragazzi posati, ideali per accompagnare The Chosen One fino in fondo. Li vedo molto molto bene.
LeBron, hai fatto la scelta giusta!

  1. E I SAN ANTONIO SPURS SARANNO IN GRADO DI RIPETERE LA CAVALCATA TRIONFALE CHE LI HA PORTATI A VINCERE L’ULTIMO ANELLO, SEBBENE GLI ANNI PASSINO ANCHE PER DUNCAN E COMPAGNI?

#EmilianoTestini – Onestamente, se vale il discorso fatto per i Cavaliers in precedenza, non vedo grandi ostacoli che potrebbero frapporsi tra gli Spurs e il loro sesto titolo NBA. I Thunder continuano a non convincermi, soprattutto fintanto che Scott Brooks siederà su quella panchina. La tenuta dei Bulls e delle ginocchia di Rose sono tutte da valutare. I Clippers, i Warriors e i Mavericks partono ancora un gradino più in basso. E poi diciamocelo, la squadra di Popovich continua a mettere in mostra l’espressione più sublime del basket contemporaneo.

#GiuseppeVallone – Potenzialmente, sì. Nel concreto, lo spero. Senza troppo ripetermi, non credo che la longevità dei singoli componenti sia il vero fulcro della questione. Ovvio, gli anni passano per tutti, ma il sistema Spurs ha mostrato più di una volta di saper occultare il tempo che passa, enfatizzando il collettivo ed evolvendosi al passo coi tempi, anzi a volte anticipandoli. Se gli infortuni staranno lontani dal Texas e Leonard ripeterà su 82 gare quanto mostrato nelle ultime tre gare delle Finali, credo potranno lottare nuovamente per il titolo, e sarebbe il sesto per TD, uno dei miei idoli.

#MarcoPenello – La straordinaria cavalcata dell’anno passato credo che sarà ricordata come il grandioso canto del cigno della leggendaria creatura plasmata in quasi un ventennio da Popovich e Duncan. Forse sarò nuovamente smentito dall’orgoglio di campioni immortali oppure dall’esplosione di Leonard (alla quale credo poco in verità), ma sono scettico sulla possibilità che si ripeta il miracolo Spurs.

#MickChinno – Oramai non punto più contro di loro, altro che vecchi. Finals alla portata, non penso però che eventualmente contro i Cavs possano vincere. Dipendono ad Ovest dalla salute di Kevin Durant più che dal centesimo che ancora manca per fare un dollaro con Clippers e Warriors.

  1. PER LA SERIE “ITALIANS DO IT BETTER”: DOPO L’ULTIMA SPLENDIDA STAGIONE GIOCATA DA MARCO BELINELLI E LE ALTERNE FORTUNE DI DATOME, BARGNANI E GALLINARI, QUALE FUTURO ASPETTA I NOSTRI QUATTRO PORTACOLORI OLTREOCEANO?

#EmilianoTestini – Mi aspetto la stagione della conferma da parte di Belinelli. Per quanto concerne invece gli altri tre, Gallinari avrà bisogno di tempo per poter tornare ad essere il giocatore che i Nuggets si aspettano rappresenti per loro, Bargnani dovrà dimostrare di valere ancora quella prima scelta che dal 2006 grava sul suo groppone, almeno per provare a strappare un contratto dignitoso l’anno prossimo, mentre purtroppo (e lo dico da romano) Datome rimarrà sempre un’incognita tattica a livello di basket NBA.

#GiuseppeVallone – Belinelli è stata una bellissima sorpresa, e lo dico con il cilicio in mano. Sono infatti stato tra quelli che troppo prematuramente, e basandomi solo sulle apparenze, lo bollarono come il meno dotato dei nostri. Spero possa proseguire nella sua crescita. Quanto agli altri, confido in un grande ritorno del Gallo, fondamentale per i suoi, mentre vivo con sospetto l’ultima stagione dell’attuale contratto del Mago, che da troppo tempo ormai non mi convince più, soprattutto per le croniche e gravi mancanze in difesa e sotto i tabelloni. Da ultimo, Gigi Datome: spero possa ritagliarsi spazio a Detroit, magari ricalcando i passi che il Beli percorse a Golden State.

#MarcoPenello – Belinelli lo considero ormai perfettamente inserito nel sistema di San Antonio, darà il suo consueto apporto solido e continuo in regular season e chissà, magari riuscirà a ritagliarsi un ruolo di maggior rilievo nei playoff. Gallinari è un grande punto di domanda, dato che il suo recupero dall’infortunio al crociato è stato fra i più lunghi di sempre, credo che lo attenda una stagione di transizione. Bargnani è una delusione cocente; o esplode nella triangle offense in una stagione da 15+6 (ne dubito, ma non si sa mai) senza saltare molte partite, oppure a fine anno s’imbarca per l’Europa. Datome invece credo debba mettersi l’anima in pace e iniziare a pensare ad un dignitoso ritorno in Europa in una squadra da Eurolega.

#MickChinno – Sono quattro destini diversi. Datome è purtroppo destinato al ruolo di comparsa, Gallinari se tornerà sano come prima è potenzialmente il migliore dei quattro, Bargnani per come la vedo io non merita nemmeno di starci nella NBA e Belinelli invece è il mio preferito. Si è ritagliato un ruolo importante in una squadra da titolo, è il re delle triple, oramai ha un suo status e quest’anno sarà ugualmente valorizzato da coach Popovich.

  1. CHIUDIAMO CON UNA CURIOSITA’: VI VIENE OFFERTA LA POSSIBILITA’ DI SOTTOSCRIVERE GRATUITAMENTE L’ABBONAMENTO A “NBA LEAGUE PASS”, MA CON LA FACOLTA’ DI POTER SEGUIRE LE USCITE STAGIONALI DI UNA SINGOLA SQUADRA NBA. QUALE SAREBBE LA FRANCHIGIA PER CUI SARESTE DISPOSTI A SACRIFICARE ORE ED ORE DI SONNO PUR DI VEDERLA SCENDERE SUL PARQUET?

#EmilianoTestini – Optare per i Golden State Warriors sarebbe troppo mainstream, per cui viro la mia scelta sui Phoenix Suns di Jeff Hornacek, una delle squadre più divertenti e spettacolari dell’ultima stagione NBA. Il gioco run-and-gun con tre guardie dinamitarde come Bledsoe, Dragic e Thomas, i voli al ferro di Gerald Green, la “brutalità” di Alex Len, sono tutti elementi che se ben miscelati rappresentano una vera e propria botta di caffeina per chi ha intenzione di fare le ore piccole, senza troppe sofisticherie cestistiche.

#GiuseppeVallone – Premesso che quest’anno potrebbe essere la volta buona per attivare finalmente l’NBA League Pass e seguire così tutti e quando voglio, credo che se dovessi scegliere, oggi, una squadra, e una soltanto, da seguire durante l’intera stagione, andrei con gli Spurs. Amo il gioco di squadra più che il singolo. Chi meglio di San Antonio quindi?

#MarcoPenello – Il cuore risponderebbe Knicks, però quest’anno sarà assai tetro e avaro di soddisfazioni, quindi la ragione e l’obiettività mi fanno propendere per altre due squadre: i Wizards, principale squadra in ascesa ad Est per merito di uno dei quintetti meglio assemblati della Lega, ed i Kings, in cui milita Demarcus Cousins, il giovane lungo più folle e talentuoso della NBA, per il quale sacrificherei davvero ore ed ore di sonno, essendo il classico giocatore che da solo vale il prezzo del biglietto.

#MickChinno – Cleveland per via di LeBron, attendevo un cambio di maglia e non necessariamente il ritorno a casa. Mi interessa troppo questa nuova bella squadra che si è fatto intorno, finalmente lontano da Miami, città che non lo meritava. Poi i Knicks, un gioioso guazzabuglio orchestrato dall’alto da Phil Jackson, poi ancora i Sixers, l’ultima squadra della NBA ma con il pacchetto di giovani più interessante.

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