Tifosi dei Tar Heels, mettetevi l’anima in pace perché la stagione vi regalerà probabilmente qualche sofferenza o comunque parecchie partite in cui ci sarà da soffrire. Finora il campionato di North Carolina è stato un emozionante viaggio sull’ottovolante, dentro e fuori dal campo.
Pessimi ma salvi contro Holy Cross, spreconi e puniti contro Belmont (che comunque è meno peggio di quanto possa sembrare, soprattutto al tiro), scattanti e veloci contro Lousville, fiacchi e demotivati subito dopo contro UAB, micidiali e precisi contro Michigan State (finora senza dubbio la loro migliore partita), aggressivi e combattivi contro Kentucky, distratti e superficiali contro Texas, graziati da Davidson.
Morale: record di 8-3 e nessuno che ci capisce niente. North Carolina finora è la squadra che ha mostrato le prestazioni più altalenanti, capace di sprazzi di grande gioco ma altrettanto capace di sparire dal campo.
Prima però di approfondire le caratteristiche tecniche e dei singoli giocatori facciamo un ripasso di quelle che sono le notizie extra-cestistiche. L’ultima news riguarda infatti PJ Hairston, il miglior marcatore della scorsa stagione, che in estate era stato sospeso per possesso di droga e armi e successivamente per violazione delle regole della Ncaa insieme alla guardia Leslie McDonald.
Ora, quest’ultimo (McDonald) è stato finalmente reinserito in squadra (nella sconfitta contro Texas), mentre il college ha comunicato alla Ncaa di non aver intenzione di fare richiesta per il reinserimento di Hairston, che è stato ringraziato per quanto fatto in passato per la squadra di basket, ma in sostanza “scaricato”.
Dunque, fine del tormentone: torna? non torna? quando torna? Hairston non giocherà più con i Tar Heels (e non è chiarissimo cosa possa fare adesso), il che per certi versi, permetterà alla squadra di compattarsi e di trovare un suo equilibrio sapendo che il roster è ormai definitivo.
Nel frattempo, mentre si è chiarita la questione di McDonald e Hairston, UNC ha perso per infortunio al ginocchio Joel James. Fortunatamente non sembra che sia stato lesionato il crociato anteriore e quindi il centro, se tutto va bene, potrebbe tornare entro la fine di gennaio. Di sicuro la squadra non avrà problemi sotto canestro, dove può sempre contare su James Michael McAdoo, Brice Johnson e Kennedy Meeks (tutti alti 2,05) e all’occorrenza su Isaiah Hicks (2,03). L’avevamo detto nell’analisi pre-stagionale che North Carolina quest’anno sarebbe stata una forza sotto canestro.
La star della squadra, contrariamente a quanto ci si aspettava, non è però McAdoo bensì Marcus Paige, la point guard che nell’anno da sophomore sta mettendo in mostra numeri da all-America.
Gioca di più, tira di più e meglio (sia da due sia da 3), distribuisce più assist e perde meno palloni. JP Tokoto, molto migliorato anche lui al suo secondo anno, di recente ha incoronato Paige come il go-to-guy della squadra. Finora l’unico problema è stato il ricambio della PG, che poteva contare solo sul freshman Nate Britt, mentre come detto da adesso avrà al suo fianco anche McDonald.
Veniamo alle caratteristiche di squadra. La trazione anteriore (Paige a parte) è evidente visto che UNC protegge bene il suo canestro, concedendo agli avversari una percentuale reale molto inferiore a quella dello scorso anno (45% contro 48%). Non solo ma adesso offensivamente la squadra è molto più pericolosa e va a giocare più che può vicino a canestro. L’anno scorso il 29,3% dei punti provenivano da oltre l’arco e solo il 54% da dentro l’area.
Quest’anno le triple incidono solo per il 12,6% (tra l’altro la squadra non ha grandissimi tiratori, a parte Paige), mentre il 62,1% delle marcature sono da 2 punti (quarti in tutta la Ncaa). Non a caso nel rapporto tiri liberi/tiri tentati North Carolina è balzata dagli ultimi posti dello scorso anno ai primi posti in classifica quest’anno.
E qui però c’è il tasto dolente, perché i Tar Heels dalla lunetta sono tra le peggiori squadre dell’intera Division I. Tirano con il 61,3% (335esimi su 351 team) e considerando quanti tiri liberi si procurano è uno spreco incredibile. Finora hanno lasciato per strada 141 punti dalla lunetta, cioè 12,8 punti a partita.
Considerando che le loro tre sconfitte sono state tutte contenute fra 3 e 4 punti il rammarico è evidente. Non a caso coach Roy Williams di recente è sbottato e ha commentato: “Mi sono stufato di parlare di tiri liberi, i ragazzi devono essere abbastanza concentrati e solidi per poterli segnare con continuità. Altrimenti vadano a giocare a calcio”. Frase che ha fatto parecchio discutere (e ha offeso i calciatori).
Escludendo la pecca dei tiri liberi e considerando che finora North Carolina ha giocato senza McDonald (l’unico senior in squadra), la squadra però ha già battuto qualsiasi aspettativa. Anzi, è chiaro che soprattutto in singola partita, può far paura a chiunque. Ridendo e scherzando ha sconfitto nell’ordine Louisville, Michigan State e Kentucky, squadre diverse tra loro e tutte temibili. Nel nostro ranking prestagionale l’avevamo detto e con la classica boria di chi ci ha preso (nonostante TUTTI gli esperti di college basket americano non dessero una lira ai Tar Heels) oggi lo sottolineiamo con soddisfazione.
Cosa sta funzionando? Paige si è trasformato in un leader silenzioso, capace di fare sempre la giocate giusta al momento giusto. McAdoo è diventato quindi il secondo violino della squadra, ruolo che sembra calzargli più a pennello e gli consente di tirare e giocare con meno ansia. Risultato? Stessi minuti, stessi punti, stessa percentuale dal campo dell’anno scorso, un po’ meno rimbalzi (l’anno scorso era schierato da centro quasi sempre) ma meno palle perse, più assist e più stoppate (il migliore intimidatore a roster). Insomma, un giocatore più funzionale alla squadra.
Nate Britt sta dando un solido contributo come cambio di Paige anche se non tira benissimo da tre, Tokoto sta sfruttando tutto il suo atletismo (a tratti straripante), ma la vera marcia in più per North Carolina la danno Brice Johnson e Kennedy Meeks. Il primo è un lungo snello e agile (95 kg) ed è stato finora il miglior rimbalzista con quasi 7 a partita ma ha mostrato di essere capace anche di giocare anche a qualche metro dal ferro. Il secondo invece vicino a canestro è una potenza e sfrutta i suoi 131 kg cui abbina mani morbide non a caso tira con il 60% dal campo ed è il migliore per percentuale della squadra.
Adesso North Carolina si prepara a due sfide casalinghe contro Northern Kentucky e UNC Wilmington, l’ideale per rivedere gli assetti senza Hairston (definitivamente), senza James (temporaneamente) ma finalmente con McDonald. In teoria dovrebbero arrivare due vittorie facili in attesa della prima gara di ACC in casa di Wake Forest. Ma con i Tar Heels di quest’anno non è detto che le previsioni vengano rispettate.
Da www.ncaabasket.net (Twitter: @ncaabasketnet)
Giornalista da anni ma non nel campo sportivo, ho creato www.ncaabasket.net per divertimento e per condividere la passione per la pallacanestro di college, il basket per molti versi più bello al mondo.
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