I Calgary Flames si presentano agguerriti all'inizio della nuova stagione

Riusciranno i Vancouver Canucks a conquistare il quarto titolo di division consecutivo?
I vicecampioni NHL sono  favoriti  anche quest’anno  potendo contare su un roster stellare rimasto quasi del tutto intatto.

Chi può fermarli? Difficilmente ci riusciranno i giovani Oilers o Avalanche, né tantomeno gli attempati Flames  o i rivoluzionati Wild. La maggior insidia sarà  nella testa dei giocatori di Coach Vigneault, che dovranno dimenticare la notte da incubo del 15 giugno scorso.

Calgary Flames

Nella sua prima estate da GM, l’americano JayFeaster non ha apportato grandi modifiche all’organico dei Flames, (che a parere di molti doveva essere rinnovato del tutto scegliendo una via giovane) volendo dare un’altra chance ai vari Jokinen, Iginla ,Kiprusoff e Tanguay (fresco di rinnovo di 5 anni) tutti già oltre la trentina.

Con un Salary Cap piuttosto pienotto, Feaster  attraverso una trade a fine Giugno si è liberato del pesante contratto di $ 4 milioni   a stagione di Robyn Regehr, uno dei difensori  più affidabili della lega,che si accasa a Buffalo insieme all’ala ceca Ales Kotalik che proprio tra le fila dei Sabres aveva brillato raggiungendo anche i 62 punti nella stagione 2005/2006.

In cambio ha ricevuto il promettente difensore Chris Butler e il giovane centro Paul Byron. Tra le  partenze risultano i difensori Adam Pardy, che ha firmato un biennale con i Dallas Stars, Steve Staios tuttora free agent e in cerca di una squadra, ma soprattutto  uno dei talenti più promettenti della franchigia ovvero Tim Erixon che è stato spedito a New York sponda Rangers dopo non aver giocato una singola partita con la casacca dei Flames.In entrata, oltre ai già citati Butler e Byron, il “goon” Pierre Leblond proveniente dai Devils.

Dunque nessuna novità di spicco per l’allenatore Brent Sutter, il quale ha l’obbligo morale di riportare ai playoffs Iginla& co dopo due anni di assenza. Per riuscire nell’impresa assai ardua vista la concorrenza nella Western Conference,non dovranno mancare i goal di Rene Bourque e Curtis Glencross che hanno ben impressionato la scorsa stagione, le parate di Miika Kiprusoff, un buon apporto dalla linea blu  dove i piu pericolosi sono Bouwmeester e Babchuk e ovviamente la grinta del capitano.

Ma quanta energia è rimasta a Jarome e al goalie finlandese dopo stagioni davvero logoranti? I tifosi di sicuro quest’anno vorranno godersi le gesta dei loro beniamini anche dopo Aprile…

Colorado Avalanche

Ricostruzione piena in quel di Denver. Già cominciata alla trade deadline di febbraio,con l’arrivo del talento  Erik Johnson e del duttile centro Jay Mcclement provenienti dai Blues,che hanno ricevuto  in cambio Chris Stewart  e Kevin Shattenkirk, e ultimata questa offseason ; tra i pali due facce nuove come SemyonVarlamov e Jean-Sebastien Giguere, in difesa Jan Hejda e Shane O’brien,in attacco l’unico arrivo è l’esperto Chuck Kobasew.

Varlamov,che gli Avalanche hanno ottenuto sacrificando una scelta del primo turno al draft 2012 e una del secondo a quello del 2013ha accettato ben volentieri di trasferirsi in Colorado dato il poco spazio che aveva a Washington essendo oscurato dal promettente Neuvirth e dal neo- acquisto TomasVokoun;il posto da titolare dovrebbe essere suo,anche se preme dietro di lui un Giguere che vuole rifarsi dopo due stagioni mediocri a Toronto.

Dopo le partenze di Foote(ritiratosi  lo scorso Aprile) e John Michael Liles che lascia gli Avs dopo 6 stagioni giocate a grandi livelli e firma con i MapleLeafs, in difesa si punta tutto su Johnson,giocatore di enormi potenzialità(1° scelta assoluta del draft 2006) ma da cui ci si aspetta il definitivo salto di qualità.Davanti, i trascinatori saranno i giovani Duchene,Stastny e Jones che lo scorso anno è esploso con una stagione da 27 goal, oltre all’eterno Milan Hejduk che a Maggio ha prolungato di un altro anno il contratto che lo lega agli Avalanche.

C’è talento e motivazione  ma per sperare di tenere testa ai Canucks e di partecipare ai playoff , la squadra allenata da Joe Sacco deve trovare continuità,che  a causa dell’inesperienza e dei vari infortuni è mancata totalmente la passata stagione.Occhio all’ala Gabriel Landeskog,2° scelta del draft di Giugno, che ha tutti i presupposti per essere protagonista in NHL già a partire da questa stagione.

Edmonton Oilers

Sam Gagner,Taylor Hall,Magnus Paajarvi,Linus Omark,Ryan Nugent-Hopkins.Segnatevi questi nomi,perché tra pochi anni saranno incisi sulla Stanley Cup.

L’organizzazione della squadra  dell’Alberta sa di aver creato un gruppo di futuri campioni che potranno far ritrovare la gloria ad una delle franchigie più storiche dell’intera lega.Non riusciranno ad alzare la Coppa così in fretta, ma sicuramente potranno togliersi parecchie soddisfazioni già a partire da ottobre.

I playoff mancano da troppo tempo, esattamente dal 2005/2006,anno in cui raggiunsero un’ inaspettata e combattutissima finale (gli Oilers si arresero  ai Carolina Hurricanes solo a  gara 7) .Peggio ancora,per due anni di fila i poveri Greasers hanno occupato l’ultimo posto dell’intera NHL.Il GM Steve Tambellini si è mosso molto sul mercato, aggiungendo parecchi veterani di qualità al mix, con l’unico rimorso di aver perso un potenziale campione come Andrew Cogliano,che é stato scambiato ad Anaheim per una scelta del secondo turno al draft 2013.

L’acquisto più acclamato è senza dubbio il ritorno di Ryan Smyth,che proprio dagli Oilers era stato draftato nel lontano 1994 e con i quali aveva passato le seguenti 12 stagioni;il buon vecchio Ryan ha lasciato il segno in ogni squadra per cui ha giocato grazie alle sue innate doti di leader e ai suoi “dirtygoals”,dagli Islanders ai Kings passando anche per i Colorado Avalanche.

Sicuramente non deluderà i suoi affezionati tifosi, nonostante le 35 primavere. Oltre a Smyth, sono arrivate altre pedine importanti, come il versatile Eric Belanger che viene da una stagione esaltante con i Phoenix Coyotes (40 punti,record personale),il tosto Ben Eager che cercherà di rimpiazzare il rimpianto Penner (spedito ai Kings alla deadline di febbraio) grazie alla sua fisicità, e infine gli affidabili difensori Cam Barker e Andy Sutton.Quello degli Oilers é finalmente un roster ben bilanciato, l’attacco non é più tutto sulle spalle di Hemsky,la difesa é piuttosto solida e pericolosa con Whitney e Gilbert mentre tra i pali l’esperto Khabibulin deve assolutamente rifarsi dalla stagione peggiore della sua lunga carriera, se no il giovane Devan Dubnyk si prenderà facilmente il posto. “We believe” cantano già ad Edmonton…

Minnesota Wild

Squadra che NON vince si cambia. Dopo tre stagioni assolutamente fallimentari (9° posto nella Western Conference nel 2008/2009,13° nel 2009/2010 e 12° nel 2010/2011 ),un attacco anemico e una difesa non più impenetrabile, la franchigia che ha sede a Saint Paul ha deciso di rifarsi completamente il look.

Lo stile “catenacciaro” che aveva impiantato lo storico coach Jacques Lemaire in realtà era gia stato abbandonato l’estate scorsa con l’arrivo del  coach Todd Richards,che pero’ non ha convinto il GM Chuck Fletcher il quale ha preferito cambiare di nuovo, arruolando Mike Yeo.

Il giovane ma ormai esperto Yeo,che nel suo curriculum vanta una Stanley Cup vinta da allenatore in seconda dei Pittsburgh Penguins nel 2009 e una finale di Calder Cup  raggiunta l’anno scorso con  gli Aeros ,squadra AHL affiliata agli Wild,porterà una mentalità  vincente e un ottimo sistema di gioco.

Fletcher non si è limitato al cambio di panchina,ma ha avuto il coraggio di scambiare agli Sharks quelli che di fatto erano i due punti di forza del team: Brent Burns e Martin Havlat a San José, Devin Setoguchi e Dany Heatley a Minnesota.Una mossa senza dubbio azzardata,ma che vuol dare un segnale a tutta la lega che gli Wild questa stagione non staranno di certo a guardare.

Setoguchi,il cui talento a San José era oscurato da star come Thornton e Marleau ha una gran voglia di farsi notare in una piazza così calorosa,mentre Heatley vorrà dimostrare  che è ancora l’ala più dominante dell’intera NHL.

I loro gol dovranno far dimenticare quelli dell’irriducibile Andrew Brunette, che dopo 3 stagioni lascia e firma con i Blackhawks. Sono buoni anche gli innesti dell’energico centro Darrol Powe e del difensore ex-Lightning Mike Lundin.

Tra i pali non è stata rinnovata la fiducia a Theodore e quindi verrà riproposto il duo Backstrom-Harding.Il portierone finlandese,guarito da un infortunio alla spalla che lo ha fatto penare parecchio l’anno passato,è pronto per l’ennesima sfida.Arrivare tre le prime otto non sarà così impossibile.

Vancouver Canucks

Finale Stanley Cup Gara 7,15 Giugno 2011,Rogers Arena,Vancouver , British Columbia. Dal sogno di sollevare al cielo la prima Stanley Cup della loro storia, all’incubo di veder trionfare Chara e i Bruins  nel proprio stadio, e per finire, le rivolte degli indignati tifosi nel centro di Vancouver. Tutto in una notte.

I Canucks saranno più arrabbiati e più affamati di prima? Oppure la delusione non è stata ancora mandata giù? Sulla carta, i favoriti sono ancora loro, visto che sono riusciti a trattenere tutti i loro pezzi pregiati, ad eccezion fatta per il tedesco Ehrhoff che ha scelto i Sabres,ed il turbolento Raffi Torres diretto nel deserto di Phoenix..

In entrata invece, l’unico degno di nota è Marco Sturm, la cui carriera però sembra ormai in declino anche a causa dei brutti infortuni subiti ad entrambe le ginocchia. Ma con un trio formato da giocatori come i gemelli Sedin e da Ryan Kesler, che hanno ammassato insieme 271 punti la scorsa stagione, e un portiere come Roberto Luongo, migliorarsi era alquanto difficile. Tuttavia nel roster ci potranno essere sorprese , come Cody Hodgson che fatica a trovar spazio ma ha grandi prospettive, e Keith Ballard che dovrà assolutamente dimenticare la pessima stagione e far vedere che merita i $ 4.2 milioni a stagione.

Se Luongo incanalerà prestazioni con più bassi che alti come nelle finali dello scorso Giugno, dietro di lui c’è un Cory Schneider carichissimo che aspetta di soffiare definitivamente il posto a Bobby Lu.Alain Vigneault avrà il compito piu importante in assoluto, ovvero motivare i suoi e regalare alla bella Vancouver un lieto fine.

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